Campanile Livia - per la parete Sud-Ovest (Dora keeps on singing)
Andrea Imbrosciano e Alberto Miele, 4 agosto 1992. 1^ ripetizione: Patrizia Perilli e Roberto Iannilli, 8 agosto 1992. 1^ invernale: Paolo Bongianni e Bruno Vitale, 16 gennaio 1993. Aperta dal basso, chiodando su ganci (chiodatura ravvicinata). Utile un friend n° 2½. Sviluppo: 100 m. Difficoltà: TD, con passaggi fino al VI+.L'attacco si trova a destra di Spitzcarraldo (it. 41g).
Salire dritti ad una cless., superare una fessura e giunti all'ultimo spit traversare a sinistra verso una netta fessura, sosta con 2 spit su un bel pilastrino (30 m, V-, IV e VI+; 1 ch. e 4 spits). Salire ad un ch. e seguire gli spits, al terzo traversare sulla destra e su bella placca sprotetta (tra Spitzcarraldo e il Camino Bafile), fino alla sosta con 2 ch. del Camino Bafile (40 m, V, VI, IV; 1 ch. e 3 spits). Si prosegue a scelta o per Spitzcarraldo o per il Camino Bafile (it. 41f). - Per la discesa v. 39.
Campanile Livia - per la parete Ovest (Negresses vertes)
Laura Aroldi e Andrea Imbrosciano, 1992. La via sale prima a destra e poi a sinistra di Allegra compagnia (it. 41j). E' stata attrezzata dal basso, usando ganci solo per piantare gli spits. Sviluppo: c. 60 m di via nuova. Difficoltà: TD+, passaggi fino al VI+/VII-.L'attacco è poco a destra di Allegra compagnia.
Si sale a destra della via suddetta e si sosta in comune (30 m, 4 spits, 1 ch. e 1 cless.). Si sale a sinistra di questa e in ultimo si ritraversa a destra (spit di Allegra compagnia), sostando in comune con questa su una grande terrazza (25 m, V e IV, friend 2½ e 3). Si prosegue a scelta per Allegra compagnia o per la Valeria (it. 41i). - Per la discesa v. 39.
Campanile Livia - per la parete Ovest (Gruvier)
Andrea Imbrosciano, 1989. La via sale decisamente a destra di Allegra compagnia (it. 41j). Sviluppo: 80 m. Difficoltà: D+, con passaggi fino al V+.1° tiro: cless. (da attrezzare). 2° tiro: ch. e dadi, il tiro si svolge a sinistra di Negresses vertes, in un canalino; la sosta è sulla terrazza dove confluiscono la suddetta via, Allegra compagnia e la Valeria. 3° tiro: si può uscire per le vie citate. Per la discesa v. 39.
Terza Spalla - per la parete Ovest (Pier Paolo Pasolini)
Roberto Iannilli e Roberto Borrelli, 18 settembre 1993, dopo un tentativo con Pio Pompa il 21 agosto. L'attacco della via è poco a destra di Arrivederci ragazzi (it. 43d) e supera al centro la grande placca posta sopra la grande cengia mediana. La via è rimasta in gran parte chiodata, tuttavia molte soste sono da attrezzare: portare dadi, friends medi e qualche ch. La roccia è ottima. Sviluppo: 285 m. Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VII-.Attacco subito a destra di Arrivederci ragazzi.
Salire un diedro articolato, continuare per un'ampia rampa obliqua a sinistra fino al suo termine (30 m, IV e V-, dadi e spuntone; sosta con ch.). Aggirare uno spigoletto a sinistra ed entrare in un ampio diedro chiuso in alto (attenzione: ch. fuori via a destra), scalarlo per la faccia di sinistra (V+, tratto VI-; passo VI; 4 ch. uno tolto); non salire sulla cengia dove passano Arrivederci ragazzi e Gargamella (it. 43c) ma prenderne una stretta e monolitica che traversa verso destra, passare sotto il 1° tiro difficile di Gargamella (V- e IV), quindi aggirare in discesa uno spigolo (IV+) e sostare su un terrazzino con ch. alla base di una placca grigia e leggermente strapiombante (40 m). In leggero obliquo a destra, prendere una scaglia e uscire su parete meno verticale (passo di VII-, spit); continuare verso sinistra e per scaglie e roccie più facili raggiungere la grande cengia erbosa (IV+, passo V+, dadi), spostarsi verso sinistra e sostare sotto una placca con colata nera, con sopra un netto diedro (50 m). Salire in placca sotto la verticale del diedro, spostarsi a destra ad un ch. ed entrare a sinistra nel diedro (passi VI-, 2 ch. , uno tolto); salire il diedro fin dove si esaurisce la fessura (V+, dadi), traversare a destra e per una facile rampa tornare a sinistra e sostare (40 m). Superare un diedro sulla sinistra, quando termina traversare ancora a sinistra in un diedro-camino e sostare poco sopra (35 m, dal III+ al IV+). Continuare per il diedro-camino (passo IV+) che si allerga a canale, diventa erboso ed esce in vetta (90 m). - Per la discesa v. 43.
Terza Spalla - per la parete Sud-Ovest (Brumes et pluies; dedicata a Romolo Vallesi e Paolo Camplani)
Piero Ledda e Paolo De Laurentis, autunno 1993, primavera 1994. La via risale un bel sistema di fessure e placche a sinistra di Ghilgamesh (it. 43g). Materiale consigliato: una serie completa di dadi, una di friends e qualche ch. Roccia ottima. Sviluppo: 240 m. Difficoltà: ED+, con passaggi fino al VII+.Si risale il Canale Mallucci (it. 43h) e si attacca c. 30 m prima della rampa della via Ghilgamesh, in una profonda nicchia solcata da una fessura (visibile in alto un ch. con cordone).
Entrare nella nicchia e risalire a sinistra la fessura (2 dadi incastrati e ch. con cordone), proseguire poi nel diedro fino a un bong; dritti per belle fessure di roccia compatta fino alla sosta (40 m, V+, VI+, V+). Si sale leggermente a destra a un diedrino fino ad un ch., con un passo a destra si entra in placca, dritti un paio di metri (ch. nascosto) poi di nuovo brevemente a sinistra (ch. nascosto); Si sale dritti qualche metro e poi in obliquo a destra ad uno spit, dal quale con passo delicato si guadagna la sosta (20 m, VI, VI-, VII-). Con passo atletico ci si solleva dalla sosta e ci si porta in placca (2 ch.), si prosegue dritti con difficoltà sostenute e continue (3 spits), dal 3° spit si traversa a sinistra a prendere una fessura che si percorre interamente fino adf una sosta su cengia (35 m, VII-, VII+, V+). Si sale dritti a prendere un bel diedro-fessura, si prosegue dritti con difficoltà crescenti (3 ch.), poi leggermente a sinistra quasi sul filo dello spigolo (ch.) gudagnando subito dopo una scomoda sosta con ch. (30 m,V+, VI, VI+). Dritti a una cless. con cordino, si trversa decisamente a destra e aggirato uno spigolo si risale un diedrino che poi diventa fessura (3 ch. e cless.), la si percorre interamente fino alla grande terrazza superiore (45 m, V+, VII-, V+) (45 m, V+, VII-, V+; questo tiro è in comune con la via Mir Sada, nel tratto chiave è stato aggiunto e lasciato un ch.). Si risale un facile pendio di placche appoggiate fino ad un piccolo ripiano erboso (ch. e cordino di sosta). Si sale 10 m per un sistema di grandi scaglie e al termine di queste si prosegue in un bell rivolo che solca la placca, dritti a un cordone di sosta (40 m, IV, V, III).
Terza Spalla - per la parete Sud-Ovest (Mir Sada, Pace ora in serbo-croato; dedicata a Giampiero Pensalfine)
Roberto Iannilli e Roberto Borrelli, 30 agosto 1993, rettificata nel 5° tiro il 12 settembre 1993. Sale sulla sinistra di Ghilgamesh (it. 43g) per una parete intervallata da tre tetti ed esce sulla grande cengia, che precede l'ultimo salto, per una difficile fessura (superata con restings e poi ripetuta in continuità). La via è quasi completamente chiodata, utile qualche ch., dadi e friends anche grandi. La roccia è ottima, eccetto un breve tratto. Sviluppo: 275 m. Difficoltà: ED-, con passaggi fino al VII.L'attacco è in un diedro a sinistra della rampa dove inizia Ghilgamesh.
Salire il diedro fin quasi sotto il tetto giallo, obliquare a sinistra e sostare su un terrazzino con 2 ch. e cless. trovata attrezzata per doppia (35 m, V e IV+, dadi). Superare un breve diedro sulla sinistra e continuare per roccette in direzione di un altro diedro giallo che passa a sinistra di un tetto, salirlo senza raggiungere il tetto (la prosecuzione è friabile), traversare sotto il tetto verso destra e uscire in placca (V, dado), tornare a sinistra ad un terrazzino con ch. (50 m). Superare la fessura soprastante (V, dado) e continuare fin sotto un netto tetto triangol.are (V+, ch.); uscire dal tetto per una fessura sulla sinistra (VI-, friend) e sostare 1 m a sinistra con ch. e spuntone (30 m). Traversare orizzontalmente a destra su placca una decina di metri (dal V al VI-, delicato; ch.), scendere un paio di metri e raggiungere una fessura, salirla fino a una cless. con cordino, spostarsi a destra e sostare con 2 spuntoni e dado, in grande esposizione (20 m). Superare lo spigoletto sulla destra (V+, dado), salire in verticale sopra un piccolo pulpito (V+) e continuare per una fessura leggermente strapiombante (passo vi+, ch., poi passo VII protetto con ch. e due cless., cordino lasciato); sempre per fessura che si allarga a diedro (VI- e V+, dadi) si esce sulla grande cengia (40 m). Spostarsi decisamente a destra, prima per roccette e poi per una placca appoggiata, in direzione di un ampio diedro con scaglia, subito a sinistra del diedro-camino che chiude a destra la parete (50 m; sosta da attrezzare). Salire la scaglia (III+ e IV-) e alla base di una placca solcata da netti rivoli neri, spostarsi a destra e prendere una coppia di rivoli più profandi, salirli (V, friend) e uscire in vetta (50 m). - Per la discesa v. 43.
Seconda Spalla - per la parete Nord (Il mistero di Coknar)
Fabio Lattavo e Luana Villani, 11 luglio 1992. La via sale dalla terza sosta della Dama in nero (it. 46j1) a destra (cless. con cordini + ch.) in placca verticale. La via è rimasta completamente attrezzata. Roccia ottima. Sviluppo: 110 m. Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VII (se in libera).DAlla sosta n. 3 della Dama in nero traversare a destra in placca (cless. e ch.), salire verticalmente a una cengia (10 m, in libera VI e VII), superare una pancia strapiombante (VI+, spit e cless.) quindi leggermente a destra (cless.) dritti alla sosta (45 m). Ancora dritti su placca (15 m, IV e V) a prendere un sistema di fessure che (IV e IV+) conduce in cima alla seconda spalla (in tutto 65 m). - Per la discesa v. 46.
Seconda Spalla - per la parete Sud-Ovest (Variante alla via Aquilotti 72)
Aperta da Fabio Lattavo e Tonino Palermi il 13 agosto 1994, si tratta in sostanza di un raccordo fra il traverso a sinistra del tiro chiave dell'Ultima follia (it. 46ol) e la medesima Aquilotti 72. Lasciati un ch. e un dado incastrato. Circa 50 m, con passaggi fino al VI-.Seconda Spalla - per la parete Sud-Ovest (Il principe ranocchio)
Paolo Bongianni, Piero Priorini e Bruno Vitale, 18 luglio 1993. 1^ invernale: Bruno Vitale, Paolo Bongianni, Piero Priorini e Valentina Fazio, 6 marzo 1994. La via risale le belle placconate a destra di Ombre rosse (it. 46t). Utili dadi piccoli, cordini per cless., 1 ch. Discesa in doppia attrezzata (corde da 55 m). Sviluppo: 130 m (fino a Colpo grosso...). Difficoltà TD+, con passaggi fino al VI+.L'attacco si trova alcuni metri asinistra di Colpo grosso... (it. 46u) in corrispondenza di una placchetta con cordino azzurro.
Salire dritti in placca con difficoltà crescenti fino ad uno spit (V+), raggiungere l'inizio di un grande diedro strapiombante ad arco, superare sulla destra un muretto (cless. con cordino) fino ad una sosta con spits (40 m, IV+ e V+). Si prosegue dritti (ch.) superando un bombamento, raggiunto lo spit si supera con passo delicato la placca che segue fino ad un ch., si sale adesso con minori difficoltà, leggermente a sinistra (varie cless.), fino ad una sosta con 3 ch. (35 m, dal IV+ al VI+). Si sale dritti (alcune lame instabili) fino ad uno spit (VI), poi ancora dritti in placca (ch. ed alcune cless.) a uno spit, da cui traversando a destra lungo un tettino (VI+, ch.) si raggiunge la lama della via La notte delle streghe (it. 46v) e dopo alcuni metri si sosta (30 m). Su placca bucherellata si sale ad uno spit, poi dritti (spit) e leggermente a sinistra (ch.) si raggiunge una sosta in comune con Colpo grosso... (25 m, V+). Si prosegue per questa o si scende con tre doppie (la prima doppia è di 55 m c.).
Seconda Spalla - parete Ovest (Immaginazione al potere)
Roberto Iannilli e Roberto Borrelli, 16 e 17 luglio 1994. 1^ ripetizione Sandro Momigliano, Germana Maiolatesi e Luca Grazzini; Roberto Iannilli e Roberto Borrelli, 23 luglio 1994. 2^ ripetizione: Paolo De Laurentis e Giuliano Di Marco, 4 agosto 1994. La via risale nella parte bassa il pilastro tra La notte delle streghe (it. 46v) e Aquilotti 75 (it. 46w), prosegue con percorso diretto lungo fessure, diedri e placche ed esce in cima dopo aver superato uno strapiombo. Via molto bella su roccia ottima. Quasi completamente attrezzata, portare comunque qualche ch., dadi e friends. Sviluppo: 215 m. Difficoltà ED, con passaggi fino al VII.Attacco sullo spigolo poco pronunciato del pilastro, sotto uno strapiombetto.
Superarlo (VI-, friend minimo), continuare in un diedrino aperto (V, cless. con cordino) fino alla macchia gialla di una frana dove è la sossta con 2 ch. (25 m). Salire in placca (VII, ch.), allo spit spostarsi a sinistra (VII-, cless. e cordino), tornare a destra (VII-, cless. con cordino e ch.) e continuare in verticale (VI) uscendo su un terrazzo (35 m; sosta con fettuccia intorno ad un masso). Superare la fessurina sovrastante (VI, 3 ch.), al suo termine prendere una lama a destra (IV+), non salire ma traversare a destra a prendere un rivolo profondo (VI, dado e cless.); salire il rivolo che diventa fessura a incastro (VI+, friend) e uscire in cengia (35 m, sosta in comune con la via Aquilotti 75). Salire la placca a sinistra in obliquo verso destra (V+, dado), poi sulla verticale (VI-, ch.) ed entrare in un ampio diedro, salirlo (IV+ e V-, cless.) e sostare al suo termine a destra presso una nicchietta con erba (35 m, sosta con cless. e ch., tolto). Attaccare la placca all'uscita del diedro (ch. tolto), salire in verticale (V+ e Vi-, dado in un buco), arrivati ad un ch. e cless. con cordino, superarli sulla destra; raggiunta una seconda cless. con cordino (da usare solo come riferimento), spostarsi a destra e continuare in leggero obliquo in direzione di un lungo tetto trasversale (dal V+ al VI), superarlo al centro (V+, ch.) e sostare sulla destra con 2 ch. (35 m). Superare la placca a sinistra della sosta e lo strapiombetto che segue (V-, dado); a destra è il diedro di uscita della via Placche di Manitù (it. 46y), a sinistra uno strapiombo spaccato da un fessurone, con sotto una fessura strapiombante: superare sia la fessura (VI+/VII-, friend) che lo strapiombo passando nella caratteristica fenditura (V+, dado), uscire in vetta per un rivolo (V), sosta con fettuccia intorno ad un masso (40 m).
Seconda Spalla - parete Sud (L'olandese volante; dedicata a Gino Di Sabatino)
Paolo De Laurentis e Pino Sabatini, 18 e 19 settembre 1992. 1^ ripetizione: Romolo Vallesi, Daphné Bavaillot, Luca Grazzini e Paolo Scoppola. 1^ solitaria: Paolo De Laurentis. 1^ invernale: Paolo De Laurentis Arnaldo Di Crescenzo e Pino Sabatini, 3 febbraio 1993. Bella via che sale con percorso diretto le belle placche a destra della Mallucci-Geri-Lagomarsino (it. 46z). Sviluppo: 200 m. Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VI+ e A.Per la discesa v.46.
variante di uscita - Paolo De Laurentis e Biagio Mencodi, luglio 1994. Dopo uno spit continuare in fessura, traversare a sinistra ad una cless. con cordino, poi ad un'altra cless. con cordino, superare una pancetta (leggero strapiombo) e con passo difficile arrivare ad una sosta attrezzata (VI-).
Seconda Spalla - parete Sud (Superspittilli contro l'incredibile Mhulk)
Paolo Abbate, Roberto e Giuseppe Barberi, 31 luglio 1994. La via sale a destra di O'Niamané (it. 46z2), dapprima in placca, poi lungo una serie discontinua di fessure e supera a metà parete una fascia di marcati strapiombi. Quasi completamente disattrezzata. Necessari ch., dadi e friends. Sviluppo: 160 m. Difficoltà TD, con passaggi fino al VI.Attacco 10 m a destra di O'Niamané, alla base di una placca grigia; cless. con cordino rosso e casco.
Superare la placca entrando in una nicchia erbosa (passo VI-), uscirne a destra e salire obliquamente ad una cengia, sosta con 2 cless. (35 m). Salire pochi metri direttamente, entrare a destra in un diedro e seguirlo fino ad un comodo terrazzo (50 m, III e IV). Superare la fascia di strapiombi (friabile, IV-) il diedro seguente (V+) e traversare a sinistra; sosta in una nicchia con 2 cless., una fettuccia lasciata (30 m). Uscire dalla nicchia a sinistra, salire adestra a un terrazzino e proseguire per la fessura di destra (V+); pochi metri più facili conducono alla base di una placca che si supera al centro (V+, passo VI; ma è possibile salire ai lati con minori difficoltà); continuare direttamente fino in cima alla spalla (45 m).
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