Pizzo d'Intermesoli - Le strutture - parete est (Il lagno e libero)

Germana Maiolatesi e Roberto Iannilli, 10 settembre 1994. La via sale sotto il grande tetto obliquo che caratterizza la parete subito a sinistra del canale di discesa, poi prosegue per fessure e una placca. Portare dadi, friends e qualche ch. Roccia ottima. Sviluppo: 300 m. Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VII- (VI obbligatorio).

Attacco in un camino dal fondo erboso, che porta direttamente sotto il grande tetto.
Salire il camino (IV e VI+; cless, dado e ch. tolto) e sostare al suo termine sotto il tetto (30 m, sosta con 2 ch. tolti). Salire sopra la sosta e raggiungere la fessura alla base del tetto (V+, VI-; ch.), continuare in obliquo sotto il tetto (V, dado) e sostare con 2 cless., cordino lasciato (40 m). Sempre in obliquo tornare alla fessura alla radice del tetto (V) e, con arrampicata esposta, uscire dal tetto (V+, dado, sasso incastrato e friend), quindi sostare con 2 ch. tolti (35 m). Superare il muretto sopra la sosta (IV+) ed entrare in un breve e netto camino sulla destra (IV e IV+, uscire, sempre a destra, e raggiungere una fessura (V, ch.), salirla (IV, passo di V; dadi e cless. con cordino) e sostare con dado e ch. tolto prima che questa pieghi a sinistra (45 m). Uscire dal diedro per una fessuretta che va a destra (V, ch. e sasso incastrato), salire in placca e traversare brevemente a destra a un diedro (VI,VII-, passo di A0; 3 ch., friend in un buco e dado incastrato nella fessura del diedro); continuare nel diedro (V e V+, dadi; tratto diin comune con la via Alessandra, it. 19a) e sostare con scaglie incastrate subito dopo uno strapiombetto (35 m). Obliquare a destra e salire sulla destra una specie di sperone a placche (45 m, IV; sosta con 2 cless.). Per roccette ed erba, arrivare alla base di uno spigolo arrotondato (20 m, sosta con ch. tolto). Salire lo spigolo fino a uscire in vetta (50 m, III passo di IV+; sosta con ch. tolto).

Pizzo d'Intermesoli - anticima nord del primo pilastro (Dente di Ofeo) per il versante est (via Simona)

Pierluigi Marconi, William Lanza, Stefano Tulli, Stanislao Gabriele e Federico Latini, 22 maggio 1994. La via sale in un settore nuovo, fra il Primo Pilastro propriamente detto e le Strutture, i primi salitori hanno chiamato questa punta Dente di Orfeo. Sviluppo: 350 m. Difficoltà: D+, con passaggi fino al V+.

Da Prati di Tivo 1450 m (v. p. 74) si raggiunge la base della parete (v. 20, ore 1.15).
L'attacco si trova 50 m a destra della Via delle placche (it. 20a), a sinistra di un antro orizzontale.
Si sale uno zoccolo (50 m, evitabile). Prendere una fessura aggettante, a destra di un piccolo tetto giallo (40 m, IV e V). Prima dritti per placche fessurate, poi verso destra sul filo dello spigolo (80 m, III, passi IV). Superare la macchia erbosa e proseguire dritto puntando a una guglia centrale (80 m, III, IV passo di V su placca). Salirla a sinistra per un diedro e poi sul suo spigolo (40 m, IV+). Raggiungere lo spigolo di sinistra e percorrerlo fino a un masso incastrato (100 m). Traversare 2 m a sinistra e quindi dritti sul filo dello spigolo (50 m, IV+, passo V+). - Per la discesa v. 19.

Pizzo d'Intermesoli - secondo pilastro (Wall of Voodoo;dedicata a Robi Manfrè Scuderi)

Fabio Lattavo, Tonino Palermi e Pino Sabbatini (c.a.) con Luana Villani, 4, 7 e 16 giugno 1994. 1^ ripetizione: Riccardo Bessio e Marco Marziale, 10 luglio 1994. Arrampicata molto varia in fessura e placca. La via attacca sotto il gigantesco macigno che chiude la Spaccatura D'Armi (it. 21k), risale un compatto spigolo a sinistra della spaccatura ed una fessura strapiombante. Arrivati alla base della placconata superiore sale fra Blu tramonto (it. 21h) e la Via del lancio del martello (it. 21g). Utili dadi medi e piccoli, eventualmente qualche friend medio, cordini in kevlar o spectra, fettucce e qualche chiodo. Sviluppo: 400 m (265 m di via nuova). Difficoltà: ED, con passaggi fino al VII+ (se in libera).

Salire per la Spaccatura D'Armi, proseguire su terreno friabile fino alla base di due canalini.
Salire quello di sinistra (friabile) fin sotto il masso che lo chiude, si traversa a destra e si raggiunge una comoda sosta (30 m, fino al IV+). Continuare nel canale, superare un saltino e sostare sotto il gigantesco macigno, sosta attrezzata a sinistra (20 m, III). Traversare a sinistra (ch.) quindi dritti fin sotto lo strapiombo (ch.) e per questo (e non utilizzando i blocchi instabili in alto) ci si alza un pò, quindi a sinistra a uno spit e per fessura ad una sosta (30 m, fino al VII-). Continuare per lo spigolo tenendosi sul lato destro (ch.), scavalcarlo a sinistra e per fessure un pò erbose, superato un saltino, a una sosta con spit (35 m, fino al VI+). La tana di Shelob: si obliqua a sinistra (occhio alle scaglie instabili) fino alla base di un'evidente fessura strapiombante, con up passo faticoso si raggiunge un cordino e uno spit, si sale a sinistra (ch.) e raggiunto uno spit ci si immette nella fessura off-width, la si sale faticosamente (dadi e massi incastrati) fino ad un ottimo masso incastrato con cordino, superatolo esternamente si sale a destra una facile placca fino a una sosta con spit (40 m, fino al VII+ se in libera, oppure VII-). Si prosegue in una facile fessura, si scende in un canalino percorso dalla Mersilii-Ghizzoni (it. 21j), siamo nella zona mediana della parete, ci si sposta a destra a un alberello, si sale la paretina appena a sinistra (cless. con cordino) quindi a destra a una cengia erbosa (l'ultimo tratto è in comune con la Via del lancio del martello (45 m, IV). Si traversa a destra, si sale a una cless., poi a destra; di nuovo a sinistra in fessura (cless.), quindi dritti (ch. e spit)., sempre verticalmente su fessure un pò erbose (cless.) fino a una cengia (35 m, fino al VI). Si traversa a sinistra, si supera il diedro-canale percorso dalla Via del lancio del martello, si continua su placca fin sotto la verticale di un ch., si sale la placca sovrastante (cless. e spit) dopo il secondo spit si traversa a destra e con un difficile passaggio si esce su un terrazzo erboso (30 m, fino al VII-). Dritti a un'ottima cless. con cordino, poi a sinistra a una fessura, che si risale (ch.), quindi verticalmente a uno spit, si continua dritti poi a sinistra a un altro spit, si continua per via logica (ch.) e dopo una cless. e un ch. si traversa, su terreno più facile, a sinistra fino a raggiungere la rampa percorsa da Blu tramonto, sosta a destra (45 m, fino al VI-). Da qui è possibile scendere in corda doppia (corde da 50 m) oppure, traversando a destra, raggiungere una zona di rocce facili che portano ai pratoni sommitali. Per la discesa v. 21.

Pizzo d'Intermesoli - secondo pilastro (Maddecheaò)

Paolo Abbate, Giuseppe e Roberto Barberi, 27 giugno 1993. La via in basso sale lungo lo spigolo formato dalla parete E del pilastro e da quella che si affaccia sulla Spaccatura D'Armi, in alto sale sul pilastro compreso tra il diedro delle Diverse Prospettive (it. 21i) e il camino della var. Cantalamessa-Ciarma (21jf). Roccia buona a eccezione dell'inizio del primo tiro. Portare dadi e friends (anche grandi), nonché una buona scelta di chiodi. Sviluppo: 400 m. Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VI.

L'attacco si trova c. 5 m a destra della Direttissima (it. 24l), sulla verticale di una fessura caratterizzata da una nicchia bianca, che termina sotto un tetto giallo 40 m più in alto.
Per facili rocce si arriva sotto due diedrini paralleli, si sale quello di destra (V+) e, superato un breve salto strapiombante (VI), si segue "una fessura caratterizzata da una nicchia bianca" (V+ e VI-); superata la nicchia dopo 4 m si obliqua a destra sulla placca sotto il "tetto giallo" (ch.) fino a girare lo spigolo all'altezza del tetto (VI-), si traversa a destra su una cengetta, che si affaccia sulla Spaccatura D'Armi, e si sosta (45 m). Si sale una breve fessura gialla e poi un diedrino grigio fessurato (VI-) fino alla base di un diedro-fessura nero, ben visibile anche dall'attacco della via; si segue il diedro (VI) fin sotto una scaglia, si esce a sinistra e si salgono le fessure sovrastanti superando un tettino (V e V+); scavalcata una vecchia corda incagliata si obliqua a destra pochi metri fino alla sosta (50 m, ch. con cordino). Seguendo le fessure sopra la sosta che salgono leggermente verso destra, si supera un muretto (IV) e si traversa a destra salendo poi facilmente nel fondo di una grossa rientranza della prete; dove questa forma strapiombo si traversa a sinistra 4 m in corrispondenza di una caratteristica scaglia pericolante e si sale un muretto (V+), si supera un tettino (V) e la fessura seguente, si traversa a destra sotto un tetto giallo e si giunge a un terrazzo ingombro di pietre (45 m). Si sale il diedro sopra la sosta (V) e spostandosi verso sinistra si giunge sotto un sistema di fessure e camini; salirli con brevi spostamenti laterali (V+) entrando alla fine in un camino profondo al termine del quale si sosta (40 m, ch.). Si sale a destra per traversare subito a sinistra sopra il camino del tiro precedente (V-) raggiungendo una zona più inclinata, si seguono dei bei diedrini di roccia compatta, al termine dei quali si supera un salto verso sinistra (IV-) e si sosta (50 m, cless.) Prima dritti, si passa poi sopra un grosso masso che fa da ponte su un camino e si sale per il pilastrino di fronte (IV+) fino ad un grosso terrazzo (40 m, sosta in comune con la Marsilii-Ghizzoni (it. 21j). Si sale obliquamente a destra e poi si traversa decisamente a destra in placca (VI-) fino a raggiungere una netta fessura all'altezza di una cless.; si segue la fessura (V+) e, superato un tettino (V+), i diedrini e le fessure che seguono (IV+) fin dove questi terminano sotto una placca compatta (45 m, ch.). Si traversa a destra sulla placca fino a un chiodo (V+), si obliqua a destra (VI-, spuntone) portandosi così a pochi metri dallo spigolo formato dalla placca e dalla faccia sinistra del diedro delle Diverse prospettive, si sale ora dritti fino ad una cless. (V+, passo VI), si obliqua a sinistra fino a un'altra cless. e si sale tenendosi leggermente a destra fino alla sommità delle placche (IV+). In tutto: 45 m. Si salgono direttamente le placche a destra del grosso diedro, compatte ed inclinate (III+), fino all'uscita (40 m). Per la discesa v. it 21.

Pizzo d'Intermesoli - secondo pilastro (Canto sospeso)

Claudio Arbore e Roberto Iannilli, 18 e 24 giugno 1994. Salita molto bella su roccia eccellente, caratterizzata da uno spettacolare traverso. La via è rimasta parzialmente attrezzata (3 spit, chiodi, clessidre). Utili friends, dadi, qualche ch. e cordini in kevlar per la ripetizione. Sviluppo: 235 m. Difficoltà: ED, con passaggi fino al VII (?).

L'attacco è a destra di Ombromanto (it. 21r).
Salire un diedro-rampa obliquo verso sinistra (III+) puntando a due pilastrini che si evitano sulla destra per una fessuretta (IV+), traversare a destra guadagnando una cengia erbosa (50 m, sosta in comune con Ombromanto. Traversare a destra, in comune con Terminesoli (it. 21q), e sostare con ch. e cless. subito dopo un passaggio esposto (20 m, passo V-). Salire la placca sovrastante fino ad una piccola scaglia (V+, ch. tolto), quindi in obliquo a sinistra ad uno spit (V+), di nuovo verticalmente su parete a buchi con arrampicata faticosa fino ad una specie di nicchia appena accennata (VI+, friend in un buco), traversare a sinistra a una scaglia-fessura (VII- forse VII) che si risale fino ad una sosta con ch., a destra di una cengetta (30 m). Salire verticalmente per alcuni metri (V+, cless. sulla sinistra), poi obliquare e quindi traversare in piena placca orizzontalmente verso destra (cless. e friends in buchi), segue un passo in leggera discesa (VI) e di nuovo orizzontalmente allo spit del 6° tiro di Forza 17 (it. 21p), si prosegue verso destra a prendere una fessurina-scaglia che si risale per alcuni metri (2 ch.) andando a sostare a sinistra, presso un'altra scaglia, appesi su spuntone e dadi (35 m). Seguire la fessurina subito a destra della sosta fino al suo termine (VI, 2 ch., uno tolto), proseguire verticalmente a uno spit, ancora dritti su placca (VII forse VII), quindi in leggero obliquo verso sinistra a un altro spit, e appena a sinistra di questo di nuovo dritti sulla placca (VI+) puntando a delle nicchie erbose, oltrepassate di alcuni metri si sosta con 3 cless. (V+), cordino lasciato (35 m). Salire una breve placchetta (V+) fino a una cengetta erbosa, si prosegue in leggero obliquo a sinistra (V+) fino a 2 ch. con cordone (qui inizia il tratto in discesa di Ombromanto), prendere il diedrino a sinistra della fessura-scaglia che sovrasta i 2 ch., ancora traversare lungo una fessurina a sinistra all'ultima sosta di Forza 17 (35 m). Ultimo tiro in comune con Forza 17 (30 m, V e VI sost.).

Pizzo d'Intermesoli - secondo pilastro (Relitti umani)

Roberto Iannilli e Germana Maiolatesi, 6 agosto 1994. Sale con percorso diretto il settore sinistro della parete Sud, attraversato, con percorso tortuoso, dalla via Attraverso il mulo (it. 21t). Roccia buona, qualche scaglia musicale. Utile qualche ch., dadi, e friends. Sviluppo: 230 m. Difficoltà: ED-, con passaggi fino al VI+ forse VII-.

Si risale il canalone Herron-Franchetti (it. 21v) e si attacca in un netto camino 20-30 m prima dell'inizio della via Ombromanto (it. 21r).
Si risale il camino e si sosta quando si carica e diviene canalino (30 m, IV+). Poco sopra l'uscita del camino inizia la fessura: superare un muretto (VI+, 2 ch., uno tolto: n.b. al passaggio del 2° è venuto via un appiglio), poi una fessura (VI sostenuto, ch. tolto e friend incastrato), sosta sulla cengia del traverso di Terminesoli (it. 21q) con spuntone e ch. (25 m). Entrare nel diedro-fessura sopra la sosta e continuare per il ramo di sinistra (a destra della via Ombromanto), sostare (ch. lasciato) su una cengetta un pò a sinistra (30 m, IV; dadi). Continuare nel diedro (V+, ch. con un vecchio cordino di un precedente tentativo), superare con un passo di A1 una zolla erbosa (2 ch. tolti) e proseguire nel diedro che si restringe a fessura (tratto di VI; ch., dadi e friends) sostando al termine dello spuntone, tolto un ch. (35 m). Spostarsi a sinistra e salire una placca sovrastante, prima in verticale (VI, 2 ch., e cless.) e poi traversare a sinistra a una scaglia appena accennata (VI), salirci sopra e raggiunta una bella fessura (VI+ o VII-, spit) superarla (V+, friends) e uscire a destra (VI-. ch. malsicuro tolto); traversare a destra e sostare sotto una fessura con cless., e ch. tolto(30 m). Superare la fessura (V) e continuare in obliquo a sinistra (IV+) uscendo sulla sommità del pilastro (50 m).

Pizzo d'Intermesoli - terzo pilastro (Non ci dovevamo venire)

Paolo De Laurentis e Pino Sabbatini, 17 maggio 1992. Via non interessante, ma con due bei tiri, che sale per placche e fessure a destra di Milkana blu (it. 22b) e 50 m a sinistra del canalone Herron-Franchetti (it. 21v). Sviluppo: 110 m. Difficoltà: D+, con passaggi fino al V+.

Si sale la placca fin dove è più compatta fino ad un ch. Si traversa a sinistra, si continua dritti ancora su placca, si prende una fessura che si percorre tutta fino auna cengia erbosa, a sinistra vi è la sosta con ch. e cless. (45 m, fino al V+). Si salgono facili placche obbliquando un pò a sinistra fino ad una sosta su cless., presso una scaglia (30 m, III). Si entra a sinistra in un canale, lo si oltrepassa e si prende un diedro con scaglie incastrate, lo si percorre tutto fino ad una zona strapiombante, si traversa a sinistra su roccia un pò friabile, si aggira uno spigoletto e si è a una sosta con ch. (40 m, fino al V+). Da qui si scende in doppia lungo la via.

Pizzo d'Intermesoli - terzo pilastro (Anche per oggi non si vola; dedicata a Massimo Nardecchia)

Romolo Vallesi e Germana Maiolatesi, 22 agosto 1992 (dopo aver salito i primi tre tiri il 31 agosto 1991). 1^ ripetizione: Silvia Labozzetta, Giuseppe e Roberto Barberi, 20 settembre 1992. Si consigliano eccentrici n° 8, 9 e 10, e friends medio-grandi, nonché un cordino in kevlar per il ch. dell'ultimo tiro. Sviluppo: 210 m. Difficoltà: ED, con passaggi fino al VII-

L'attacco si trova c. 10 m a destra della fessura iniziale della Simona (it. 22f).
Salire una paretina articolata e fessurata (V, passi V+) fino ad uno strapionbetto che si supera direttamente e poi più facilmente (IV) per roccie rotte ad un terrazzino (50m; sosta con 3 ch.). Spostarsi poco a destra della sosta e salire dritti ad un ch., da lì in traverso a sinistra si va a prendere un diedro-fessura che si segue interamente fino ad una piazzola (40 m, V+; sosta con 2 ch.). Salire ancora nel diedro (V+, dado incastrato), dove termina traversare alcuni metri a destra (V) e poi in direzione di un ch. (passo V+) dal quale direttamente ad una sossta con 4 ch. (40 m). Salire in direzione di un ch. sulla placca, riconoscibile da un cordino viola e da lì, con passo delicato (VI- forse VI), traversare a sinistra a prendere la netta fessura che incide la parete sinistra del diedro; seguirla interamente (VI, passo VI+) fino ad un ch. (45 m, sosta appesi). Ancora su per la fessura fin sotto il tetto (15 m, VI+ e VII-, sostenuto; sosta con 2 ch. e un cordone incastrato). Si traversa a sinistra in placca, salendo ad una scaglia e da lì ancora in traverso ascendente si esce sullo spigolo poco sotto la cresta terminale del pilastro (20 m, VII-, forse passo VII, poi IV, ch. lasciato). Per la discesa v. 22.

Pizzo d'Intermesoli - terzo pilastro (I giorni del Leoncavallo; dedicata ai centri sociali autogestiti)

Roberto Iannilli e Sandro Momigliano, 25 settembre 1994. Qquest'itinerario si svolge sulla parete a sinistra della via Amighetti (it. 22g); è un'arrampicata prevalentemente in fessura, che offre anche un tiro di placca piuttosto tecnico. Roccia ottima. Portare dadi e friends, i ch. usati sono rimasti in parete. Sviluppo: 230 m. Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VI+.

L'attacco è in un grande diedro situato tra le vie Amighetti e Simona (it. 22f).
Salire il diedro-fessura fino al suo termine e sostare sulle sinistra in comune con la Amighetti (45 m, da VI a V+, un ch., cless. con cordino e friend; sosta attrezzata). Salire la placca sopra la sosta, prima in verticale (VI; ch., spuntone con cordino, ch.), poi un poco a destra e quindi di nuovo sulla verticale (VI+ e VI, 2 ch.), continuare la fessura (IV+) e sostare sempre in comune con la Amighetti (45 m, sosta attrezzata). Superare la parete articolata appena a destra della sosta (2 ch. trovati), prima del secondo ch. obliquare a sinistra (IV+ e V-, 2 cless.) e sostare sul bordo sinistro di una cengia erbosa (40 m, sosta con spuntone e dado). Salire il muretto strapiombante a destra della sosta e traversare brevemente a sinistra (VI, cless. con cordino e ch.), continuare per una bella fessura (V+, friend grande e dadi) e sostare un metro a destra presso un terrazzino con erba (40 m, ch. e dado alla sosta, fettuccia lasciata per localizzarla). Traversare a destra, salire accanto a un pilastrino e continuare in verticale (50 m, IV+, sosta da attrezzare). Superare un muretto (III+) e uscire su facili roccette (20 m, sosta su spuntone). Proseguire prima per facili roccette (80 m) e poi in cresta.

Pizzo d'Intermesoli - terzo pilastro (Easy)

Franco Cigno, William Lanza e Pierluigi Marconi, 4 luglio 1993. 1^ ripetizione: Eric Palestra e Simona Giuntoli, 24 luglio 1994. La via sale sul versante SE, a destra della via Sindarin (it. 22h). Bella via d'ambiente. Roccia buona. Sviluppo: 500 m (compresa la cresta sommitale). Difficoltà: D, con passaggi fino al V.

Da Prati di Tivo si raggiunge la base del Terzo Pilastro (v. 22, ore 1.50). L'attacco si trova c. 20 m a destra della via Sindarin.
Si sale uno zoccolo di 20 m fin sotto una fessura con ciuffo d'erba (sosta con due ch.). Si supera una paretina (5 m, V, ch.), si oltrepassa il ciuffo d'erba e si va a prendere un canale fessura; si risale questo e poi il sovrastante camino (40 m, III e III+). Obliquare a destra fino ad un alberello (20 m, II e III). Traversare a destra sullo spigolo e risalirlo per via logica fino all'apice del pilastro (160 m, passi di IV). A questo punto per la cresta sommitale si esce in cima al pilastro (220 m). Per la discesa v. 22.

Pizzo d'Intermesoli - terzo pilastro (Sinn féin)

Roberto Iannilli e Antonello Bucciarelli, 18 settembre 1994. Sale a sinistra della via Sindarin (it. 22h) lungo un bel diedro, una non facile fessura e divertenti placche. Roccia ottima ad eccezione di un breve tratto sul terzo tiro. Portare dadi, friends e qualche ch. Sviluppo: 230 m. Difficoltà: TD+, con passaggi fino al VI+ (VI obbligatorio).

Attacco nel diedro compatto subito a sinistra della via Sindarin.
Entrare nel diedro da destra (V+ dado) e salirlo fino al suo termine (V sost., passi V+; 2 ch., dadi e friend), uscire a sinistra (ch.) e sostare poco sopra con spuntone (45 m). Proseguire in obliquo verso sinistra su roccette (III) e sostare su cengia erbosa, sotto una placca articolata, sulla destra di una nicchia (25 m, sosta con spuntone e friend). Attaccare la placca sulla sinistra della nicchia, in corrispondenza di una clessidrina a sinistra di un ch. (VI), traversare brevemente a destra (sopra il ch.), salire e prendere una fessura-rampa obliqua verso destra (V, cless. con cordino), al suo termine (VI-, ch.) salire verso destra e sostare sotto una fessura con attacco strapiombante (40 m, sosta con ch. tolto e blocco). Superare la fessura (passo di A0 e VI+, dado e friend) e quella successiva (VI-, V+; dadi), continuare per placche appoggiate verso sinistra, in direzione di una rampa erbosa alla base di una placca, sosta in comune con Sindarin sulla rampa, con spuntone e ch. tolto (50 m). Salire la placca più o meno al centro (V- e V; ch. con cordino, a sinistra è visibile la fettuccia di Le voci di Mirtilla (it. 22i)), spostarsi un pò a sinistra, salire una facile fessura (III+) e sostare con spuntone sotto un'altra placca (40 m). Superare la placca, inizialmente da sinistra verso destra, poi in verticale (V+, dado alla base, sullo spigolo di destra passa Sindarin (30 m, sosta con cless. e spit, prima doppia di Le voci di Mirtilla).


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Created November 13, 1995 by Luigi Filocamo


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