Monte Corvo (Vetta Orientale) - per il versante Nord-Ovest - (Cengia bruga)
Bruno Anselmi e Graziano Lampa, 21 febbraio 1993. Itinerario di interesse invernale, in ambiente estremamente suggestivo. Le difficoltà della via possono variare notevolmente secondo le condizioni dell'innevamento. Usati 2 ch. da roccia. Dislivello: 250 m. Sviluppo: 400 m. Difficoltà: AD, con inclinazione fino a 55° (valutazione dei primi salitori).Da Prato Selva1390 m si sale alla Piana di San Pietro (v. it. 15d), ai piedi del Colle Andreole, che è la prima elevazione della cresta del Mozzone, da qui esistono due possibilità:
A) Si scende verso il rifugio del Monte, quindi si risale il Fosso del Monte e a metà valle, raggiunti grossi massi, si sale a sinistra un pendio che termina alla base di una bastionata rocciosa, alla cui sinistra vi è un ampio canale utilizzabile per la discesa, mentre a destra si trova l'attacco della via caratterizzato da un canalino ripido e stretto (c. ore 3).
B) Si sale per la cresta del Moizzone e oltrepassato Colle Andreole, dopo c. 100 m di dislivello, si devia verso sinistra (esposto) fino ad un costone meno ripido che porta ad uno spallone (2120 m c.) dal quale è possibile scendere, in un canalone nel Fosso del Monte, in prossimità dei grossi massi, dai quali si raggiunge l'attacco della via (c. ore 2.30).
Dalla base della bastionata rocciosa (buona sosta) si risale a destra uno stretto canalino (50 m, 55°), si supera un facile saltino roccioso; adesso una caratteristica cengia sale diagonalmente con un'inclinazione media di 40°-45°.
Percorse 4 lunghezze di corda, un pilastrino roccioso interrompe il percorso lineare della cengia.
A sinistra un canalino (50 m, 50°) conduce in cresta; oppure passando a destra si scende un salto di roccia (15 m, III+) riprendendo il pendio sottostante lo si risale (50 ° in uscita), sbucando in cresta 150 m più in alto dell'uscita precedente.
Per la discesa si può salire in cima alla Vetta Orientale; oppure, dall'uscita della via, si scende c. 200 m lungo la cresta, imboccando un facile canale che permette di raggiungere il Fosso del Monte (ore 1.15-1.45).
Corno Grande (Vetta Occidentale) - per il versante Nord-Ovest - (Confetti al pepe)
Bruno Anselmi e Graziano Lampa, 6 marzo 1993. Itinerario di interesse invernale che si svolge sul fianco NO della Vetta Occidentale, andando a incrociare il sentiero che porta dal Passo del Cannone alla Sella del Brecciaio. Usati 3 ch. da roccia. Dislivello: 400 m. Sviluppo: 550 m. Difficoltà: D-, con inclinazione fino a 80° (valutazione dei primi salitori).Dalla Sella dei Due Corni 2547 m, si scende nel Vallone dei Ginepri oltrepassando a quota 2475 il bivio per il sentiero che porta alla ferrata Brizio, si scende ancora e in obliquo a sinistra (attraverso il vallone) si raggiunge l'attacco del canale a c. 2350 m (ore 1 dal Franchetti; attenzione alle condizioni del manto nevoso).
Un evidente canalino via via più ripido (45°-60°) porta dopo c. 2 tiri a una strettoia di 20 m che si supera su ottima neve gelata (60°).
Superata una breve gulotte si prosegue lungo il canalino (45°) fino ad uno sbarramento roccioso (buona sosta, ch.).
Si prosegue nel canale (verso destra) che aumenta di inclinazione in modo repentino, si supera un salto roccioso, ricoperto di ghiaccio di fusione (15 m, 80°), segue un breve ma esposto passaggio (10 m, IV+, 2 ch.), fino ad immettersi nuovamente in un canalino che porta (un tiro a 55°) fuori dalle difficoltà.
Si prosegue (alcune centinaia di metri) seguendo l'andamento del canale che si apre nell'ampia Conca degli Invalidi.
Si sale fino alla Cresta Ovest che conduce alla Vetta Occidentale del Corno Grande (ore 3 dall'attacco).
Corno Grande (Vetta Occidentale) - per il versante Sud - (Canale del tempio)
Mario Cotichelli, Giancarlo Guglielmi e Sauro Scuppa, 3 giugno 1995. Itinerario di interesse invernale che si svolge fra il canalone Bissolati (it. 54c) e la Direttissima (it. 54d). Dislivello: 400 m. Difficoltà: D-, con inclinazione fino a 60° (valutazione dei primi salitori).Si attacca c. 70 m a destra del canale Bissolati.
Si segue il canale, all'inizio largo, fino a una strozzatura, dove si supera un saltino roccioso (misto); si prosegue dritti (45° e 50°) fin dove il canale si allarga (50°) e si punta a un evidente canalino tortuoso (45°).
Lo si percorre con due tiri di corda (saltini, 50° e 60°, misto) e dove si allarga ci si tiene al centro (45°) fino in cima.
Monte Aquila (Anticima est) - per il versante Nord - (Strudel)
Sandro Momigliano e Marco Sprecacenere, Pasqua 1993. Itinerario di interesse invernale. Risale un evidente canale che incide il fianco roccioso del Monte Aquila che incombe sulla zona mediana del Vallone dell'Inferno. Dislivello: 500 m.Si scende nel Vallone dell'Inferno fino a c. 1900 m, si traversa verso destra (faccia a valle), alla base del canale. Superata una breve fascia rocciosa si entra nel canale e, dove si esaurisce, si traversa a destra e si raggiunge la cima.
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