UN CONGRESSO.
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Negli ultimi tempi, due caratteristiche peculiari della struttura
industriale italiana -le piccole dimensioni delle imprese, e il
distretto come tipica forma di organizzazione- hanno attratto
l'attenzione da parte di sociologi ed economisti, anche all'estero.
E' naturale che tale interesse si sia trasmesso anche agli storici,
per comprendere se ed in quale misura esse fossero frutto del
boom del secondo dopoguerra o se piuttosto fossero una
caratteristica strutturale di lungo periodo dell'industrializzazione
italiana. La lunga e fiorente tradizione italiana di ricerche di
storia locale offre una grande varieta' di case studies. Le
diversita' di metodologia, impostazione e presentazione dei
risultati hanno finora impedito di sfruttarne le potenzialita' per
una riconsiderazione complessiva dello sviluppo italiano. Un
primo passo verso una loro piu' completa utilizzazione e' stata
compiuto in un convegno intitolato "Le vie
dell'industrializzazione europea: sistemi a confronto" tenutosi a
Vicenza dal 17 al 19 novembre, organizzato dal Centro Studi
sull'Impresa e sul Patrimonio Industriale, e coordinato da
Giovanni Luigi Fontana. Dopo introduzioni generali di Peter
Mathias e Giacomo Becattini, sono stati presentati i risultati di
una trentina di ricerche locali. E' impossibile in questa sede dare
un resoconto anche parziale dei risultati. I casi considerati
spaziano in tutte le regioni della Penisola, con alcuni esempi
stranieri -specialmente dell'area austro/tedesca- in tutti i settori
industriali (con un piccolo nucleo relativo al setificio), ed in arco
temporale dal XV al XX secolo. Inoltre le ricerche, pur essendo
accomunate dall'interesse per lo sviluppo industriale in ambito
locale, adottano metodologie differenti, e si pongono problemi in
parte diversi. In particolare solo alcuni autori utilizzano
esplicitamente il concetto di distretto industriale. Del resto
l'originale definizione marshalliana si riferisce ad una realta'
economica con caratteristiche organizzative e produttive
specifiche, e non dovrebbe quindi essere usata come sinonimo
generico di area specializzata in una produzione industriale. La
tavola rotonda finale ha pertanto messo in luce una serie di
problemi di definizione e di comparazione. Per sua natura un
convegno non era la sede adatta per risolverli. E' quindi
auspicabile che, come sottolineato da tutti i partecipanti, esso sia
solamente il primo passo di un coordinamento piu' organico.