La storia narrata nellaVita Nova:
la lettera e il senso simbolico
a cura di Ferdinanda Cremascoli
Capitoli I / II
- L'incontro fra Dante e Beatrice avviene quando il poeta ha nove anni e Beatrice ha otto anni e quattro mesi. Nove anni dopo il poeta ottiene da Beatrice il primo saluto. Nel primo incontro Beatrice appare vestita di "nobilissimo colore, umile e onesto, sanguigno". L'effetto sull'amante: spirito della vita (cuore), spirito animale (cervello), spirito naturale (stomaco) tutti insieme si turbano : l'uno trema, l'altro si meraviglia, il terzo piange.
- ll decoro della donna amata è rappresentato da tre aggettivi e triplice è l'effetto indotto sul giovanissimo amante.Il turbamento dei tre spiriti vitali simboleggia i tre stili del discorso: alto, medio ed elegiaco.
Il tre è numero mistico, il suo significato è dottrinale, perché tre è simbolo della Trinità ; il suo significato è letterario, perché tre sono i generi che la retorica antica e medievale riconosceva. Quanto al nove, il numero di Beatrice, è multiplo di tre.
Capitolo III
- Tornato alla sua camera il poeta ha in sonno una visione. Amore prima allegro, poi in lacrime, dà in pasto a Beatrice, dormiente tra le sue braccia e poi desta, il cuore dell'amante. In un sonetto (A ciascun alma presa e gentil core) il poeta decide di sottoporre il contenuto di quella visione ad altri famosi trovatori tra cui Guido Cavalcanti, "il primo de li miei amici".
- Il cuore dell'amante divorato è tema letterario; compare in una Vida del trovatore provenzale Guglilemo di Cabestanh.
Ancora un motivo letterario: quello della "tenzone" tra poeti. Il testo si configura come libro di un poeta per un pubblico selezionato di poeti o di amanti della poesia.
Capitoli IV/VI
- Dante tace a tutti il suo segreto, che rinforza con l'invenzione di una donna-schermo del vero amore. Ma con la volontà di lodare la donna amata, Dante dice di aver composto in quel tempo un sirventese sulle sessanta donne più belle di Firenze, in questo catalogo, il nome di Beatrice si colloca da sé per giusta rima al nono posto.
- E' prassi del codice d'amore cortese sottrarre alla curiosità degli invidiosi la donna amata, di qui l'uso in quella poesia delle donne-schermo cioè di dame cui il poeta dedica i suoi versi per mantenere assolutamente riservato il nome dell'amata. Torna la simbologia legata al numero: Beatrice è un nove.
Capitoli VII/IX
- Partita la donna dello schermo, Dante le dedica nuovi versi; dedica dei versi anche ad una donna gentile, amica di Beatrice, appena morta. Poi Dante parte e lungo la strada gli appare Amore, vestito da misero pellegrino, che gli ispira l'immagine di una seconda donna dello schermo.
- Il sonetto che ricorda la partenza della donna-schermo O voi che per la via d'Amor passate ha uno schema metrico guittoniano, come uno dei due componimenti che piangono la morte dell'amica di Beatrice. Amore parla per la prima volta in volgare.
Capitoli X/XVI
- Ma l'espediente della donna-schermo crea voci di una relazione disonesta, tanto che Beatrice toglie a Dante il suo saluto. Tornato piangente nella sua camera, il poeta ha una nuova visione nella nona ora: Amore, Įgiovane vestito di bianchissime vestimentaČ gli rivela le ragioni del saluto mancato e lo invita ad abbandonare ogni finzione.Condotto in una casa dove alcune donne s'erano radunate in festa, Dante incontra Beatrice. Grande il turbamento quando si accorge che Beatrice e le altre si prendono gioco di lui. Di qui l'insistenza del poeta nel racconto del proprio tormento.
- Nella visione di Dante Amore s'esprime in latino ed in volgare e consiglia al poeta d'inviare una poesia alla sua donna e gli dà consigli tecnici: non si rivolga il poeta direttamente alla donna, ma ai suoi stessi versi e li adorni di "soave armonia".
In questi capitoli il modello di Dante è Guido Cavalcanti: da lui infatti derivano i motivi del saluto negato, dell'amore passione, del conflitto interiore e del contrasto con la donna amata.
Capitoli XVII/ XXI
- Alcune donne gli vengono in aiuto. Le sue rime fino a quel momento sono state ambigue: si sono incentrate sulla sua sofferenza d'amante e non sull'elogio dell'amata. Dante perciò enuncia il suo proponimento di scrivere d'ora in poi per Beatrice e per tutte le donne gentili solo per tessere la lode dell'amata.
- Qui il modello di Dante cambia: sia la canzone del cap. XIX Donne ch'avete intelletto d'Amore, sia il sonetto del capitolo successivo Amore e 'l cor gentil sono una cosa sono molto vicine alla poesia di Guido Guinizelli. L'elogio dell'amata e dei suoi effetti beatificanti è anche nel sonetto successio Ne li occhi porta la mia donna Amore.
Capitoli XXII/ XXV
- Muore il padre di Beatrice, grande è il dolore della donna e di Dante che s'ammala e dopo nove giorni di malattia cade in delirio e immagina la morte di Beatrice che guarito racconta in una canzone Donna pietosa e di novella etate. V'è poi un nuova visione: il poeta vede avanzare verso di lui una donna, già amata dal suo amico Guido Cavalcanti. Giovanna è il suo nome e il suo soprannome "Primavera", cioè interpreta Dante "prima verrà", infatti la segue Beatrice.
- Il rapporto istituito tra Giovanna e Beatrice è segno della natura divina di Beatrice stessa. Giovanna-Primavera la precede così come Giovanni Battista precede il Cristo. Ma Giovanna che prefigura Beatrice ha anche un altro significato: è un giudizio sulla poesia dell'amico Cavalcanti. I suoi versi prefigurano quelli di Dante, che, porterà a pienezza l'opera intrapresa. La simbologia legata al nome di Giovanna offre al poeta l'occasione per esporre il suo pensiero sul "parlar figurato" , egli affronta cioè un problema retorico.
Capitoli XXVI / XXVII
- La visione di Beatrice dà all'amante la beatitudine: qui sono i sonetti Tanto gentile e Vede perfattamente in cui l'elogio tocca il suo culmine.
- Il poeta pare d'essersi espresso ancora in modo difettivo, non sufficiente ad esprimere intera il suo valore. Prova allora ad esprimerrsi in una misura più ampia del sonetto: qui trova posto la stanza di canzone non compiuta Sì lungiamente.
Capitoli XXVIII / XXXIV
- Beatrice muore: qui inizia la seconda parte dell'opera, dedicata alla memoria dell'amata. Dante scrive un'epistola in latino per dire annunciarne la morte e po una canzone Li occhi dolenti. Un fratello di Beatrice si reca da Dante a chiedergli diu scrivere dei versi di compianto per la morte di una donna. Poca cosa sembra a Dante, perciò al sonetto Venite a intender, aggiunge una canzone in due strofe. Un anno dopo, nell'anniversario della morte di Beatrice, mentre Dante disegna su una tavoletta la figura d'un angelo, è interrotto nel suo lavoro dal sopraggiungere di alcuni uomini, cui Dante dedica il sonetto che scrive dopo che essi si sono allontanati.
- Il capitolo si apre con una citazione delle "Lamentazioni di Geremia": il mutamento del tono è repentino e particolarmente evidente. Dante dice che con queste parole ha incominciato un'epistola in latino per annunciare al mondo la morte di Beatrice. Ma non intende riportare in questo "libello" quell'epistola perché il destinatario cui esso è dedicato "questo mio primo amico", cioè Cavalcanti, vuol leggere solo in volgare. La simbologia del nove è qui discussa. L'ora, il giorno, il mese, l'anno della morte di Beatrice dimostrano che ad essa si associa il nove.Il sonetto è famoso perché ha due inizi: Dante ci lascia entrambe le varianti della sua opera: anche questo è un motivo letterario.
Capitoli XXXV / XXXVIII
- Una donna gentile ha compassione del dolore di Dante ed egli si sente attratto da lei e presto se ne pente perché gli pare che il suo cuore tradisca la sua anima
- Amore qui rivela la pericolosità : esso sollecita l' "appetito sensitivo" sviando la ragione. E' già in sintesi il motivo dell'insidia amorosa che ritroviamo nel celebre episodio di Francesca nell'Inferno
Capitolo XXXIX.
- Un nuova visione di Beatrice vestita con l'abito rosso del primo incontro : la vita nuova ricomincia Dante si pente dell'amore coltivato contro "la costanzia della ragione"
- La visione si manifesta "ne l'ora nona".
Capitoli XL/XLII
- Gruppi di pellegrini durante la Settimana Santa passano da Firenze. Ad essi Dante si rivolge, perché essi sappiano che la città ha perso Įla sua beatriceČ. E in un ultimo sonetto egli racconta un'ultima visione quella di Beatrice, nella gloria del Paradiso. Dopo questa visione il poeta decide di tacere finché non sarà in grado di trattare più degnamente della donna amata.
- Al passaggio dei pellegrini Dante accosta la visione dell'ascesa del suo spirito "oltre la spera che più larga gira" cioè nel cielo empireo. Al viaggio terreno egli associa la visione di un viaggio dello spirito che oltrepassa i cieli attratto dallo spirito d'Amore e giunge a completa conoscenza.