La scrittura per studiare.


L'importanza della documentazione

La consapevolezza della situazione comunicativa


Sono varie le competenze che chi scrive deve possedere. Anzitutto deve conoscere l'argomento da trattare. Deve dunque sapersi documentare, raccogliendo e catalogando notizie scrupolosamente, tanto piu' scrupolosamente se lo scritto che deve redigere e' un lavoro scientifico. In secondo luogo, deve essere consapevole del fatto che, scrivendo, si rivolge a qualcuno, in circostanze di tempo e di luogo definite, con l'interlocutore puo' avere rapporti familiari o formali, ed infine che ha uno scopo. Chi scrive dunque deve essere consapevole della situazione comunicativa in cui opera.







L'importanza della documentazione

Rem tene, ... diceva il vecchio Catone. Quest'espressione latina significa che la prima competenza da possedere per produrre un buon discorso e' la conoscenza dell'argomento da trattare! Il lavoro che si deve svolgere per costruirsi una documentazione varia a seconda della materia da trattare e del tipo di scritto da produrre. Il campo e' cosi' vasto e vario che gli esempi di carattere generale non sono significativi. Una trattazione di questo problema sulle questioni proprie del corso di "Storia della letteratura italiana", e' contenuta nel volume:

Ferdinanda Cremascoli, Guida alla scrittura nel triennio, La Nuova Italia, Firenze, 1977.

In Guida alla scrittura nel triennio e' data molta importanza alle attivita' di studio, che precedono la scrittura. Gli esempi sono molto articolati e vertono sulla costruzione di un archivio di informazioni sulla storia letteraria italiana, al quale attingere per ricavare le notizie da comunicare negli scritti espositivi e argomentativi richiesti a scuola. Tre tipi di schede sono comprese nell'archivio:






La consapevolezza della situazione comunicativa

Chi compie un atto linguistico invia un messaggio a qualcuno attraverso un canale comunicativo; il contenuto di questo messaggio si riferisce ad un dato soggetto (il referente] ed  espresso in una forma particolare (il codice). Chi invia un messaggio non solo si prefigge normalmente uno scopo, ma regola la propria espressione a seconda delle condizioni (la situazione) entro cui puo' esprimersi: il tempo a disposizione per parlare o per scrivere puo' essere limitato; il formato del discorso scritto e' definito da una certa misura di parole, o di righe, o di pagine. Chi invia un messaggio, infine, presuppone anche, in se' e nel proprio destinatario, certe conoscenze di fondo, una sorta di comune "enciclopedia" (la presupposizione) che consente all'uno di mandare il proprio messaggio, all'altro di intenderlo correttamente.

Nella situazione scolastica di comunicazione tra lo studente e l'insegnante queste considerazioni generali possono precisarsi.

Lo studente e' emittente di un messaggio che verte su un determinato soggetto attinente ad una particolare materia (referente) ed ha per destinatario il singolo insegnante. Generalmente a scuola si usa l'italiano (codice) o un'altra lingua naturale (l'inglese, il francese,etc); spesso anzi gli insegnanti esigono "proprieta' di linguaggio" chiedono cioe' agli allievi di impadronirsi degli usi espressivi propri di una determinata disciplina (i sottocodici). A scuola sono anche utilizzate alcune lingue artificiali che sono proprie di certe discipline scientifiche, ad esempio la simbologia matematica o chimica, o i linguaggi di programmazione dell'informatica. Durante un'interrogazione o un compito scritto lo studente ha uno scopo: deve informare sui risultati delle sue ricerche; oppure deve convincere, argomentando, circa la sua interpretazione di un certo fenomeno. Generalmente lo studente deve anche rispettare dei vincoli imposti dal fatto che ha un tempo limitato a disposizione, e non deve dire o scrivere troppo o troppo poco (formato).

Parlare o scrivere in modo efficace obbliga dunque a possedere un bagaglio di nozioni relative al "contesto" entro cui si colloca il messaggio. La scuola e' percio' un vero e proprio ambiente comunicativo: in condizioni reali consente di esercitare le diverse competenze che ogni atto comunicativo richiede.