L'indagine dell'ISTAT sulla diffusione dell'italiano e dei dialetti

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Corriere della Sera
Venerdì 10 gennaio 1997
Cronache italiane

 

Censimento linguistico nazionale

Dialetti fuori moda. Resistono soltanto in Veneto e nel Sud

 

ROMA - La Toscana è la regione in cui si parla di più l'italiano,

mentre in Veneto e nel Meridione è maggiormente diffuso il dialetto.

Nel complesso, crescono l'uso della lingua nazionale e l'alternanza tra

italiano e dialetto in famiglia e nei rapporti con gli amici, in

particolare tra i bambini e nei piccoli centri. È questo il quadro che

emerge dall'indagine «Tempo libero e cultura», condotta dall'Istat alla

fine del 1995 su un campione di circa 21mila famiglie e in tre ambiti

relazionali: la famiglia, gli amici e gli estranei. Confermando i dati

della ricerca «Letture, mass media e linguaggio», realizzata tra l'87 e

l'88, la patria di Dante è in testa alla classifica delle regioni in

cui si usa in prevalenza l'italiano: nell'87,4% dei casi in famiglia e

nel 91,9% con gli estranei. In generale, l'83,8% dei toscani parla

sempre in italiano. Opposta la realtà del Veneto, in cui il dialetto è

pratica comune nel 52,7% dei casi in famiglia, nel 42,3% con gli amici.

 

Quanto al resto d'Italia, parlano sempre in italiano il 60% dei liguri

e il 57,8% dei laziali; al di sotto della soglia nazionale, gli

abitanti di Puglia, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Marche, Molise e

Basilicata, con una quota tra 20 e 30%. In Sicilia, Calabria e Campania

la percentuale è inferiore al 20 per cento. Nel complesso, secondo

l'Istat, sono circa 24 milioni (il 44,6% del totale) le persone che

parlano soltanto o prevalentemente l'italiano in famiglia, 12 milioni e

600mila (23,6%) quelle che usano il dialetto, mentre ammontano a poco

piu' di 15 milioni (28,3%) coloro che alternano italiano e dialetto.


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