Il metodo suggestopedico, introdotto negli anni ‘60 dal medico e psicoterapeuta bulgaro Georgi Lozanov (1978), ricorre alle tecniche della psicologia clinica per creare attorno all’adulto un clima rilassato e ricco di stimoli piacevoli.
Per quasi un ventennio Lozanov ha compiuto studi sull’ipnosi, sulla suggestione e sull’ipermnesia (lo sviluppo straordinario della capacità di memorizzazione) e solo più tardi si è interessato all’insegnamento delle lingue straniere, ambito particolarmente favorevole per eseguire prove empiriche, comportando l’apprendimento di una nomenclatura.
Il termine “suggestopedia” deriva dall’unione di “suggestione” e “pedagogia”, indicando così un metodo in cui si evidenzia la grande efficacia della suggestione nel processo di insegnamento-apprendimento.
Ma in che modo un insegnante può effettivamente creare un ambiente “suggestivo”?
Rosenthal (1968), documentando l’”effetto Pigmalione”, ha dimostrato come l’insegnante possa inconsciamente determinare il successo o il fallimento degli allievi con il tono della voce, la scelta delle parole, il linguaggio corporeo, l’entusiasmo o la freddezza. Instaurando una serena atmosfera di lavoro in classe e aiutando gli allievi a superare gli ostacoli dell’apprendimento e a scoprire le loro effettive potenzialità è possibile influire nel processo di apprendimento.
La suggestopedia è un metodo olistico che coivolge una persona nella sua globalità. L’ipotesi centrale è che il cervello nel suo complesso opera in modo parallelo e solo una parte relativamente piccola dei processi avviene in modo seriale. Tradizionalmente l’istruzione è stata polarizzata verso il modo seriale, tanto che a scuola impariamo prevalentemente a pensare in modo logico, analitico e scientifico.
Questo è indubbiamente utile a vari scopi, ma possiamo favorire in uguale maniera la ricezione inconscia dell’allievo, attraverso una comunicazione non verbale. Perciò nella suggestopedia la maggior parte dell’informazione viene presentata inizialmente a livello paraconscio e solo nella fase successiva viene coinvolta la mente conscia.
L’aula in cui avviene un corso suggestopedico è multisensoriale: tutti i sensi degli allievi devono essere stimolati positivamente. Le poltrone comode, i tabelloni variopinti appesi alle pareti, i fiori freschi, la musica barocca in sottofondo, le tecniche respiratorie per il rilassamento, la presentazione di materiale nuovo con toni e voci suggestivi, capaci di raggiungere il livello subliminale, sono tutti elementi che contribuiscono a creare un livello di energia ottimale per l’apprendimento.
L’unità suggestopedica è organizzata in un’unica sequenza: in ogni ciclo viene presentato e praticato sempre un nuovo dialogo.
Le fasi del ciclo suggestopedico sono:
1. Decodificazione
2. Concerto attivo (musica classica)
3. Apprendimento fisico / Immagina-zione guidata
4. Concerto passivo (musica barocca)
5. Break
6. Fase di attivazione
Anche se non costituisce una fase vera e propria del ciclo, il cambio d’identità è un aspetto molto creativo del metodo suggestopedico. Nei primi giorni del corso, gli allievi e l’insegnante scelgono un nuovo nome, professione, città di provenienza, insomma costruiscono una propria storia personale nella lingua straniera. Questo favorisce un senso di finzione e aiuta gli allievi a diventare parte del nuovo mondo.
Il libro di testo consta di una serie di dialoghi che costituiscono le scene di un lungo lavoro teatrale con la presenza di personaggi fissi che si muovono nel mondo della lingua straniera e viene affiancato da materiale didattico preparato dall’insegnante in base alle necessità del gruppo.
L’unità suggestopedica è incentrata su un dialogo. Dapprima c’è una presentazione creativa del materiale: l’insegnante drammatizza una situazione che gli permette di usare tutte le strutture e i vocaboli nuovi. Poi l’allievo riceve il testo scritto, un dialogo di alcune pagine in lingua straniera, provvisto di testo a fronte con la traduzione in lingua madre.
L’allievo legge silenziosamente, mentre l’insegnante legge a voce alta seguendo il ritmo della musica (p.e. Beethoven, Mozart, Hayden). Dopo il concerto attivo, gli allievi si alzano in piedi e recitano una serie di azioni presenti nel testo, con in sottofondo musica New Age.
Questo ha lo scopo di rafforzare l’apprendimento e creare energia prima del concerto passivo. Accompagnato da musica barocca (p.e. Bach, Vivaldi, Telemann), l’insegnante legge di nuovo il testo con un’intonazione naturale, mentre gli allievi siedono in maniera rilassata, ad occhi chiusi, respirando tranquillamente. Dopo mezz’ora di intervallo, viene ripetuta la sequenza sopra descritta. Unico compito richiesto agli allievi al di fuori del corso è di rileggere il dialogo prima di addormentarsi e ripetere la lettura come prima attività del mattino, subito dopo il risveglio.
Il giorno seguente inizia la fase di attivazione. L’insegnante ripete il contenuto della prima lezione in un dialogo con gli allievi. Questi mantengono il ruolo che era stato loro assegnato inizialmente, in modo tale che le loro risposte si trasformano a poco a poco in informazioni fittizie su loro stessi oppure sul loro ruolo.
E’ consigliabile evitare esaurienti spiegazioni grammaticali che produrrebbero un effetto “antisuggestopedico”: per introdurre regole di grammatica vengono utilizzati a rotazione varie forme ludiche e sussidi visivi.
Il resto della lezione è svolto sottoforma di drammatizzazioni brevi e divertenti, di attività interattive accompagnate da lanci di palla o da una canzone. Secondo Lozanov, alla fine della terza ora del secondo giorno, gli allievi hanno già appreso 200 nuovi vocaboli, con circa 12 strutture nelle diverse varianti.
Durante il terzo giorno, gli elementi conosciuti vengono applicati in situazione completamente nuova: gli allievi svolgono attività scritte su ciò che fino a quel momento hanno appreso solo attraverso la lettura. La seconda lezione, cioè il nuovo dialogo, inizia nella seconda coppia di ore del terzo giorno, nello stesso modo della prima lezione del primo giorno, ancora una volta presentando 200 unità lessicali e nuove strutture.
Il metodo suggestopedico, come ogni buon corso di lingua, ha l’obiettivo di sviluppare una competenza comunicativa in lingua straniera tale che l’allievo possa esprimersi serenamente nelle situazioni di vita quotidiana. La differenza sostanziale con altri metodi risiede tuttavia nel fatto che l’obiettivo viene raggiunto in tempi più brevi, dato lo straordinario volume di informazione che viene elaborato dall’allievo sino dalle prime lezioni.
Letizia Vignozzi
BIBLIOGRAFIA
Losanov G., Suggestology and Outlines of Suggestopedy, New York, Gordon and Breach, 1978 (ed it. Roma, Armando, 1983).
Rosenthal R.-Jakobson L., Pygmalion in the Classroom, New York, Holt, Rinehart & Winston, 1968.