Insegnamento

per scopi speciali

 

Esaminiamo le dieci risposte pervenuteci da questo gruppo di ricerca nel corso del 1997.

 

1) Ritenete sia più opportuno sviluppare la nostra ricerca nel settore dell’insegnamento dei linguaggi specialistici per scopi accademici o per scopi professionali?

 

Dalle risposte a questa domanda emerge nettamente l’interesse della maggior parte dei docenti (e quindi della maggiore richiesta) per l’insegnamento a scopi professionali: cinque persone hanno infatti indicato questo scopo, soltanto due li hanno indicati entrambi, nessuno ha privilegiato lo scopo accademico.

 

2) A quale linguaggio specialistico ritenete sia necessario dare la precedenza?

 

Anche in questo caso si sono registrate sei uscite a favore del linguaggio specialistico economico / commerciale, due del linguaggio giuridico, mentre una sola indicazione si è avuta nei confronti del lessico turistico, del linguaggio delle discipline umanistiche e dell’italiano televisivo/radiofonico.

 

3) Quale competenza deve essere secondo voi privilegiata nell’insegnamento dei linguaggi specialistici?

 

 

competenza linguistica:

 

1   a.  fonetica e fonologia

10b.  lessico

3   c.  morfologia

6   d.sintassi

7   e.  competenza testuale

 

 

abilità linguistiche:   

 

7   f.  produzione orale

8   g.comprensione orale

5   h.abilità dialogica

7   i.  comprensione scritta

5   l.  produzione scritta

3   m.   saper prendere appunti

3   n.saper tradurre

     o.  altre abilità integrate

 

Da questa domanda a risposta multipla risulta molto nettamente come fra le competenze linguistiche una particolare attenzione si abbia riguardo al lessico (l’opzione è stata votata da tutti i docenti), seguito dalla competenza testuale e dalla sintassi; analogamente fra le abilità linguistiche la comprensione orale, anche se di poco, è privilegiata su quella scritta. Forse da mettere in relazione con il maggiore interesse per lo studio del linguaggio a scopi professionali, sono le poche uscite che si registrano in “saper prendere appunti” e “saper tradurre”, attività percepite come più strettamente collegate all’insegnamento della lingua per scopi accademici.

 

4) Eventuali suggerimenti in merito alla linea di ricerca del nostro gruppo.

 

Solo cinque dei dieci questionari presentano risposte a questa domanda e tutte convergono sulla necessità di lavorare sui testi, sia per ottenere ristampe corrette di quelli già esistenti, sia, e soprattutto, per sottolineare l’opportunità di preparare materiale originale tramite la didattizzazione di materiale autentico. Questo manuale dovrebbe essere in grado di fornire le abilità e le competenze linguistiche necessarie a chi opera nel mondo degli affari, del turismo, della documentazione.

In un caso si richiede, partendo dall’esame di un testo edito, di dimostrare come la lingua dell’economia abbia ormai perso una delle caratteristiche di un linguaggio specialistico, cioè la monoreferenzialità, accogliendo al suo interno una serie di pseudotecnicismi che vanno in direzione di una maggiore divulgabilità dei suoi contenuti.

Vengono inoltre segnalate le necessità di esaltare nello studente la motivazione allo studio dell’italiano e di approfondire la conoscenza degli elementi culturali.

 

Insegnamento agli immigrati

 

Sez. A - Insegnamento di italiano agli immigrati in Italia

 

Sole tre persone hanno avuto almeno una esperienza in questo campo, quindi risulta impossibile tracciare una tipologia dello studente ed individuare quali problemi, se linguistici o socio-culturali, un immigrato incontri con maggiore frequenza.

 

 

1) Tipologia dello studente:

 

3  a.  alfabetizzato

    b.  non alfabetizzato

    c.   provenienza: in prevalenza America Latina, Africa, Cina

    d.  causa del soggiorno in Italia:

         2.studio

         2.lavoro

    e.  livello di conoscenza della lingua italiana:

         2.buono

         1.principianti assoluti

    f.   eventuali esperienze lavorative svolte in Italia: baby sitter, operai in imprese edili

    g.  ambiente sociale frequentato in Italia:

         1.medio-alto                           1.         ambiente operaio

    h.  condizioni abitative:

         1.buone

         1.precarie

    i.   appartenenza a una comunità: quella del paese di provenienza

    l.   conoscenza di altre lingue: francese per gli immigrati provenienti dal Marocco

 

2) Problemi incontrati con maggior frequenza        

           

1  a.  problemi linguistici     

1  b.  problemi socio-culturali

1  c.   entrambi

 

Sez. B - Insegnamento della lingua a immigrati all’estero

 

Solo due questionari fra quelli pervenutici nel 1997 hanno riportato una esperienza in tal senso, non è quindi possibile effettuare alcuna generalizzazione né alcuna analisi, anche perché uno dei due questionari non riporta sufficienti informazioni. Possiamo, quindi, soltanto segnalare che nell’altro caso si tratta di un discente italiano, alfabetizzato, emigrato in Germania per motivi di lavoro.

Nessun questionario dà suggerimenti in merito alla linea di ricerca del gruppo.

 

M. Serena Bruttini

 

 

Informiamo i soci che, avendo concluso con queste pagine l’analisi dei questionari, potremo quanto prima dare inizio alle attività di ricerca dei vari gruppi.