RICERCA / AZIONE

SULLE TEMATICHE

INTERCULTURALI

 

Antonella Castelnuovo svolge attività di ricerca nel campo della linguistica sociale e delle dinamiche culturali per il CNR e presso l’Università per Stranieri di Siena.

 

Il progetto di ricerca su tematiche interculturali nelle scuole elementari e medie di Siena e territorio è stato promosso dalla cattedra di Educazione degli adulti del Prof. Cosimo Scaglioso, Università per Stranieri di Siena, e coordinato dalla Dott.ssa Antonella Castelnuovo. La ricerca si è posta in continuità con tematiche nazionali trattate nello stesso progetto, con l’obiettivo di individuare, esaminare e descrivere i luoghi preposti alla formazione e alla trasmissione degli stereotipi e dei pregiudizi etnici all’interno delle istituzioni pubbliche, quali: la scuola, i media, il mondo del lavoro, gli spazi pubblici.

La ricerca dell’Università per Stranieri di Siena, finanziata dal CNR, si è proposta di osservare e descrivere le dinamiche interculturali all’interno dell’istituzione scolastica, analizzando in particolare i processi di comunicazione didattica tra docenti e allievi e tra allievi. Nella scuola, la comunicazione didattica è stata considerata il veicolo principale dei riferimenti culturali tipici del gruppo e del territorio, in quanto la trasmissione dei modelli culturali passa inevitabilmente attraverso i linguaggi che codificano gli atteggiamenti, i valori e i pregiudizi sociali. In tal senso la ricerca ha analizzato i sistemi simbolico/conoscitivi attraverso i quali docenti ed alunni hanno percepito la realtà scolastica, se stessi ed ‘il diverso’ da sé.

Sulla base di tali premesse si è reso indispensabile un processo di formazione rivolto ai docenti, non solo per sensibilizzarli a queste problematiche, ma anche per aiutarli a gestire le conflittualità emergenti nelle interazioni scolastiche legate a tematiche interculturali.

Strumenti e metodi

 

L’approccio sociolinguistico di tipo macroscopico è stato adottato come metodo di rilevazione rispetto alle variazioni sociali dei processi comunicativo/didattici, da collegare ai gruppi culturali presenti nella popolazione scolastica (docenti, alunni autoctoni e non autoctoni). Tuttavia, la complessità dei linguaggi e la composizione del campione della ricerca che prevedeva il coinvolgimento sia dei docenti che dei discenti nel rilevamento dei dati, hanno imposto l’uso di questionari organizzati secondo un approccio sistemico prevedendo un rapporto costante tra produzioni di codici a vari livelli nei comportamenti (verbali e non verbali), analizzati in modo trasversale rispetto alle tipologie emergenti.

La scelta di utilizzare dei questionari rivolti agli insegnanti e agli alunni è stata dettata dall’esigenza metodologica di creare uno ‘sfondo’ contestuale alla ricerca sociolinguistica, con rilevamenti nelle singole classi di alcune scuole del campione esaminato. In tal modo la combinazione sistemica di strumenti quantitativi (questionari) e qualitativi (registrazioni, temi, disegni) ha permesso una conoscenza orientativa dei processi comunicativi scolastici, fornendo una chiave di lettura di molte dinamiche comunicativo/relazionali prodotte all’interno delle singole classi.

La rilevazione dei dati della ricerca è stata attuata nel modo seguente:

a)questionari a scelta multipla per docenti ed allievi per caratterizzare la qualità dei processi comunicativi all’interno dell’istituzione scolastica (2000 questionari distribuiti nelle scuole elementari e medie di Siena e territorio);

b)questionari a scelta multipla per gli alunni dell’ultimo ciclo elementare (classe 5a) e media inferiore (classe 3a), con 50 frasi ‘tipo’ dell’insegnante, per analizzare le funzioni prodotte nell’interazione linguistica tra docente/alunni nel contesto didattico (500 questionari).

c)  Questionari ‘aperti’ per analizzare le aspettative ed i bisogni degli alunni nei confronti della funzione docente, somministrati in contesti extrascolastici (parrocchie, contrade, campi scout) (100 questionari);

d)questionari ‘aperti’ sui valori e sulle aspettative dei docenti rispetto ai loro alunni, somministrati agli insegnanti delle scuole elementari e media inferiore di Siena e territorio (100 questionari);

e)osservazione partecipante delle dinamiche nelle singole classi del campione, con registrazioni di unità didattiche e di scambi verbali tra docente ed alunni;

f)  somministrazione del sociogramma moreniano all’interno delle classi osservate;

g)prove grafico-pittoriche rivolte agli alunni (esecuzione di un disegno sui soggetti che l’alunno considera ‘diversi’ socialmente);

h)prove scritte rivolte agli alunni (somministrazione di temi su: I popoli del mondo, Una esperienza personale di emarginazione);

i)  percorso didattico sul ‘viaggio’: descrizioni, sensazioni, osservazioni, linguaggi.

 

La ricerca, di durata triennale, si è conclusa nel giugno 1998; l’approccio sistemico adottato come metodologia di indagine presuppone che ogni segmento del progetto venga interpretato secondo il piano generale della ricerca che determina il significato di ogni suo elemento. E’ peraltro prematuro anticipare i risultati delle singole sezioni che acquisteranno un senso ed un valore solo in quanto elementi singoli di uno stesso sistema (la scuola, la classe, il territorio).

E’ tuttavia utile ricordare che l’educazione interculturale è a sua volta parte di un sistema formativo più complesso che richiede un approfondimento di tipo scientifico per capire ed individuare i ruoli, i comportamenti, i linguaggi che mantengono, muovono e modificano le strutture dinamiche del gruppo e le caratteristiche interne dell’individuo.

 

Antonella Castelnuovo