Lingua italiana

nell’Austria

Occidentale

 

 

Giuliano Merz è lettore di italiano presso l’Università di Innsbruck (dopo vari anni negli atenei di Bochum, Dortmund e Osnabrück) e curatore del sito TUTTITALIA.

 

Breve storia

 

Un resoconto, un possibile bilancio sulla presenza della lingua italiana nell’Austria occidentale - intendendo con questa il territorio del Salisburghese, Tirolo e Vorarlberg - cade in un momento particolarmente significativo: da un lato siamo alle soglie del mezzo secolo di vita dell’Istituto Italiano di Cultura di Innsbruck e dall’altro è stato approvato pochi giorni fa il testo del nuovo Accordo culturale italo-austriaco, che farà da cornice, dal 1999 al 2002, agli scambi in questo settore tra i due Paesi.

Già a partire dal 1948 era ripresa, per tacito consenso, l’attività dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna. Poco dopo, nel 1952, fu fondata a Innsbruck una sezione di quell’Istituto: “Decisive”, come ricorda Mocci, “devono essere state le considerazioni di opportunità politica e il desiderio di restituire a Innsbruck e al Tirolo la funzione storica di ponte fra le due culture, italiana e germanica.” Tre anni dopo esso divenne Istituto indipendente e con la competenza, rimasta immutata fino ad oggi, per il territorio dei tre Land nominati qui sopra.

In questa fase iniziale il numero dei frequentanti i corsi di lingua dell’istituzione sfiorava i 1500: un dato di tutto rispetto se si tiene conto del clima politico di allora e del fatto che Innsbruck è una città relativamente piccola. Alla fine degli anni ‘70 gli iscritti ai corsi assommavano a circa 450 per assestarsi su valori tra gli 8 e i 900 nell’ultimo lustro.

Nel capoluogo tirolese l’Istituto Italiano si trova a dover affrontare attualmente la massiccia concorrenza di almeno tre istituzioni pubbliche - Università Popolare (VHS), Istituto per la Qualificazione Professionale (BFI), Istituto per la Promozione Industriale (WIFI) - e d’una decina di scuole commerciali che organizzano corsi d’italiano.

A partire dal 1978 la lingua italiana ‘ricompare’, - erano passati ormai decenni da quando era scomparsa dai piani di studio- nelle scuole del Tirolo: in due licei e in una scuola media come “materia obbligatoria a scelta” (il termine tedesco è “Wahlpflichfach” e corrisponde, anche nelle modalità istituzionali, ai nostri complementari nelle università: sono obbligatori e a scelta entro la gamma delle possibilità). Sempre in questa regione, grazie anche al mutato clima politico ed alla normalizzazione dei rapporti tra il nostro Paese e l’Austria, sancita definitivamente nel 1992 con la chiusura del Pacchetto e della questione altoatesina, l’italiano è diventato nel frattempo la seconda lingua straniera dopo l’inglese, scavalcando il francese.

 

La situazione contemporanea

 

Attualmente il Tirolo conta 106 scuole medie e 53 superiori (in tedesco “Hauptschule” e “Hùhere Lehranstalt”: la prima corrisponde solo approssimativamente alle nostre medie), nel Salisburghese le prime sono 71 e le seconde 73, nel Vorarlberg 55 e 33, secondo i dati forniti dalle Sovrintendenze Scolastiche competenti. La nostra lingua viene impartita in 5 scuole medie e 31 scuole superiori nel Salisburghese, 26 scuole medie e 41 scuole superiori nel Tirolo, 10 scuole superiori nel Vorarlberg.

Non esistono dati sul numero degli alunni: secondo stime mie personali però il loro numero dovrebbe aggirarsi sui 9200 in totale.

Gli insegnanti di entrambi gli ordini di istituti provengono nella stragrande maggioranza dalle università di Innsbruck e Salisburgo (il Vorarlberg non ha un proprio ateneo), sono abilitati all’insegnamento dell’italiano e, come vuole la norma in tutto il territorio germanofono, di una seconda materia, usufruiscono di corsi di formazione e aggiornamento organizzati con cadenza annuale dall’Istituto Pedagogico Regionale (Pèdagogisches Institut des Landes Tirol, corrisponde grosso modo ai nostri IRRSAE), che coopera con l’Istituto Italiano di Cultura nel senso che richiede o direttamente o tramite il rappresentante di una determinata tipologia di docenti di ‘reperire’ relatori per una determinata tematica. I temi prescelti negli ultimi anni vanno da quelli classici - grammatica, lessico: opere nuove, evoluzione - a quelli alla moda - cinema - o d’impellente attualità - computer, Internet ... Chi scrive ha tenuto e tiene anche più seminari all’anno su “Computer (Internet) nell’apprendimento/insegnamento dell’italiano”, un campo dove si fa sentire molto la mancanza di personale con questo tipo di specializzazione.

In ambito universitario la lingua italiana è oggetto di insegnamenti molto vari. L’utenza può esser suddivisa in:

l  studenti dell’Istituto di Romanistica (in seno alla Facoltà di Lettere e Lingue;

l  studenti della Facoltà di Economia/ Commercio e Sociologia;

l  studenti della Facoltà di Giurisprudenza, dove tra l’altro è attivo un indirizzo di studi “Diritto Italiano”.

 

L’ateneo di Innsbruck conta un totale di 28652 studenti (secondo i dati forniti dalla Direzione Amministrativa e relativi al mese di ottobre ’98), di cui 7275 stranieri - tra questi ultimi il gruppo più consistente è quello degli altoatesini con 4397 unità, ai quali si aggiungono 254 italiani.

 

Ecco i dati in dettaglio:

lIstituto di Romanistica - 1258 studenti, di cui 377 per il francese, 402 per lo spagnolo e 456 per l’italiano. Il dato è di notevole rilievo se si tiene presente che in ambito germanofono presso gli Istituti di Romanistica una rispettatissima tradizione storica e culturale vuole il francese sempre al primo posto per numero di studenti (e docenti).

lIstituto per traduttori e interpreti (questo e l’Istituto di Romanistica fanno parte della facoltà di Lettere e Lingue, la più numerosa delle facoltà di Innsbruck, che conta 8631 studenti, di cui 2356 stranieri)- 515 studenti, di cui 106 per il francese, 107 per l’italiano e 184 per lo spagnolo.

lFacoltà di Giurisprudenza: non sono disponibili cifre; in detta facoltà è attivo un docente di italiano con un comando per tenere corsi di italiano giuridico.

lCentro lingue moderne della Facoltà di Economia/Commercio e Sociologia: 230 studenti per lo spagnolo, 354 per l’italiano (di cui 203 altoatesini) e 390 per il francese.

 

L’università di Salisburgo conta 12563 studenti, di cui 1825 stranieri. In questo ateneo non è presente né l’indirizzo per traduttori e interpreti né economia né giurisprudenza.

lIstituto di Romanistica - 1417 studenti, di cui 423 per lo spagnolo, 481 per l’italiano e 488 per il francese.

In entrambi gli atenei è attivo un lettorato d’italiano.

 

Concludendo questa breve ‘rassegna numerica’ vorrei far notare come entrambi gli atenei in generale, nonché le rispettive Facoltà umanistiche in particolare, si collochino ai primissimi posti nella classifica delle università austriache. Questo dato positivo permette di affermare che l’impegno della parte italiana ‘proprio’ in queste due sedi realizza un connubio quasi ideale di marketing e politica culturale.

 

 

Riferimenti  bibliografici

 

Mocci B., L’Istituto Italiano di Cultura a Innsbruck, in “Il Veltro”, XXXI (1977), 5-6.

Merz G., Politica culturale e marketing: le università della Germania, Bochum, s.ed. (pro manuscripto).

 

Giuliano Merz