INSEGNARE

L’ITALIANO

COME L2:

ESPERIENZE E

PROPOSTE

 

 

Il cresciuto e rinnovato interesse per la cultura italiana, che da più di un decennio ormai caratterizza la domanda internazionale di corsi di lingua, ha naturalmente influenzato e coinvolto il mercato editoriale e di conseguenza sono state stampate non poche opere, molto varie per genere e natura ma tutte concepite come contributo per migliorare i contenuti e le forme dell’insegnamento: il panorama va dalla classica monografia alla raccolta di ‘consigli pratici’ ed è tutto un fiorire di sempre nuovi libri di testo, come indicato nei riferimenti bibliografici.

In questo contesto mi permetto di proporre da un lato alcuni spunti personali e dall’altro la creazione di una ‘galleria’ di proposte, consigli, trucchi, ecc. che potrebbe raccogliere non solo tutto ciò che di nuovo le colleghe e i colleghi hanno inventato sul campo ma anche tutto quello che hanno testato, adattato, migliorato: il forum per una simile collezione potrebbe essere o la rivista che ospita questa riflessione o la rete.

 

Le indicazioni che seguono sono ordinate secondo un criterio decrescente che colloca in una graduatoria anche delle possibilità infrastrutturali - sono il primo ad essere cosciente del fatto che negli atenei di paesi ‘poveri’ non si dispone di laboratorio telematico, di ricezione satellitare e di videoregistratori ecc. - alcuni interventi in vari momenti dell’insegnamento e dell’apprendimento:

 

1. supporto ipermediale (multimedia, ipertesto ecc.);

2. supporto audiovisivo;

3. supporto cartaceo.

 

1. Supporto ipermediale

 

In questo ambito colloco tutte le possibilità offerte dall’uso del computer e della rete. A questo tipo di supporto saranno dedicate pagine esplicative nel prossimo numero della rivista.

2. Supporto audiovisivo

 

Chi, come me, si sia dotato di un videoregistratore con decodificatore per il televideo, avrà notato come sia possibile registrare trasmissioni TV italiane sottotitolate in italiano: dai film e dalle serie televisive a programmi culturali, educativi ecc.

Videocassette di questo tipo permettono di effettuare nei corsi un genere di lavoro avvincente e gratificante, in ugual misura per singoli e per minigruppi, che può andare, grazie anche al fermo immagine, dall’identificazione e analisi di forme e locuzioni non note - e qui il discorso vale anche per corsi di livello elementare-intermedio - alla riflessione sulla ridondanza nella lingua e nei processi comunicativi con discenti progrediti (rapporto tra il sottotitolo e quanto viene detto in parallelo). Non solo: possedendo lo stesso film, la stessa trasmissione in entrambe le versioni, con e senza sottotitoli, sarà anche possibile ‘giocare’ a sottotitolare brevi sequenze che il docente può scegliere come tematicamente attinenti all’unità didattica o la lettura di turno.

Chi scrive ha preparato ad uso e consumo dei propri corsi e sulla falsariga di inventari tipo quello delle situazioni comunicative come presentato nel Livello Soglia un ampio temario che copre quanto si può ragionevolmente supporre di fare in un dominio concettuale quale può essere “la cultura italiana”, “la lezione di civiltà”: si pensi un attimo ad un’opera come La cultura italiana del Novecento (a cura di C. Stajano, Bari, Laterza, 1996). L’ottima monografia ci presenta la nostra cultura in 26 saggi, distribuiti su quasi 850 pagine, che spaziano dall’antropologia alla teologia, passando per biologia, chimica, medicina ecc.

Ad ogni punto di questo mio temario - per es.: “La (nuova) famiglia italiana”, “Evoluzione del design italiano”, “Lotta contro il cancro in Italia” ecc. - corrisponde un dossier con materiali cartacei, audiovisivi (video) e telematici (da homepage e siti Internet): questa raccolta è composta da documenti e supporti soprattutto, ma non esclusivamente, del tipo di quelli descritti in questa breve memoria.

 

3. Supporto cartaceo

 

Nel campo più tradizionale dei materiali cartacei vorrei riferire di almeno due possibilità di lavoro che hanno incontrato il favore delle/dei frequentanti i corsi e precisamente:

- i puzzle di parole

- i telex o i fax che nel corso di ogni giornata inondano le redazioni dei quotidiani.

I primi permettono di fare lavori sistematici di vocabolario altrimenti difficilmente inseribili nel programma semestrale dei vari livelli, così come deve essere svolto sia all’università di Innsbruck che in altre del territorio germanofono di cui ho conoscenza diretta o indiretta: si tratta delle note tavole di ‘lettere in disordine’ da cui vanno cancellate le forme elencate a fianco del riquadro, forme (di solito lemmi) raggruppate per campi semantici molto vari, tipo “Antipasti e verdure”, “Fibre naturali”, “Pregi e difetti”, “Prendere appunti”, “Antonello Venditti” ecc., in modo che alla fine resti o un gruppo nominale o una frase di cui vengono esplicitati il numero di componenti nonché il numero di lettere di questi. Ad es. “3,6,3,3,5” per la soluzione “Una serata con gli amici”. Un’ampia raccolta di questi giochi permette di offrire puzzle tematicamente affini ai temi dell’unità didattica (del libro di testo o propria) e delle varie letture. Qualora si tratti di campi ‘concreti’, come potrebbero essere la casa, il posto di lavoro, i mezzi di trasporto ecc., sono utili anche le tavole, magari bilingui come nel caso del Duden, dei vari dizionari per immagini.

I secondi, che si possono chiedere in regalo quando le redazioni dei quotidiani hanno chiuso l’edizione per la giornata successiva, possono costituire un sillabo tutto particolare per fare italiano: acquistati i grandi quotidiani del giorno in questione possiamo ‘esplorare’ la stampa alla ricerca dei dispacci che ‘sono finiti sul giornale’ - e qui ci si può soffermare su titoli, notizie, fatti: più della metà dei nostri fax risulteranno assenti, altri si ritrovano quasi con le stesse parole, altri ancora ‘espansi’ ad arte, modificati, con messe in rilievo interessantissime. Negli articoli possiamo sottolineare/cancellare quel materiale linguistico che si trovava nel testo d’agenzia e riflettere, capire “cosa” c’è in più. Ma possiamo anche, sempre a mano (mentre al punto 1 il procedimento coinvolge tecniche di scrittura e di strutturazione dei testi che sono tipiche dell’uso del personal e di programmi di videoscrittura), compiere il percorso inverso e concentrare, ridurre un servizio a notiziario d’agenzia.

 

Concludendo vorrei riprendere l’accenno fatto in apertura concernente un forum come punto di raccolta e di scambio per ogni tipo di consigli pratici e proposte operative che riguardino l’insegnamento dell’italiano come lingua straniera. A partire dal gennaio ‘99 metterò in funzione nell’ambito della rete universitaria un server interamente dedicato alla lingua e cultura italiana

- http://italianistica.uibk.ac.at -

che ospitera non solo il maggior numero possibile di homepage di colleghe/i (come quelle di Elmar Esch, Maurizio Oliva, Emilio Speciale, Stefania Spina, Tuttitalia ecc., sia come mirror che in originale) ma anche, senza limiti di spazio, questa nostra galleria di indicazioni per insegnare (meglio).

Contattatemi: Giuliano.Merz@uibk. ac.at

 

 

 

Riferimenti bibliografici

 

Per le monografie:

AA.VV., Curricolo di italiano per stranieri, Roma, Bonacci, 1995;

Balboni P.E., Didattica dell’italiano a stranieri, Roma, Bonacci 1994.

Riguardo alle raccolte di ‘consigli pratici’:

AA.VV., Idee pratiche per le lezioni d’italiano, Londra, MGP, 1992;

Delle Donne E., L’italiano praticamente. Attività e giochi per l’insegnamento della lingua, Perugia, Guerra Ediz., 1996;

Dreke M. et al., A tu per tu. Attività comunicative per principianti ed avanzati, Monaco, Langenscheidt, 1993;

Prange L., Tocca a te. Aktivitäten für den Italienischunterricht, Monaco, Hueber, 1996;

Rinvolucri M. et al. (a c. di), Istruzioni per l’uso dell’italiano in classe. 1: 88 suggerimenti didattici per attività comunicative, Roma, Bonacci, 1994 (l’ediz. ital. è traduzione di un manuale in tedesco che è adattato da un originale in inglese);

Rinvolucri M. et al. (a c. di), Istruzioni per l’uso dell’italiano in classe. 2: 111 suggerimenti didattici per attività comunicative, Roma, Bonacci, 1996.

 

Sui nuovi libri di testo:

Corso multimediale di lingua e civiltà italiana per stranieri,

Katerinov K., Boriosi Katerinov M.C., Bravissimo!, Milano, Ediz. Scol. Mondadori, 1999 (manuali, audio e videocassette, CD-Rom).

 

Sull’utilizzo del computer:

Merz G., Lehren und Lernen im Computerzeitalter: Software für LehrerInnen und für SchülerInnen (Insegnare e apprendere nell’era telematica: software per insegnanti e discenti), relazione plenaria per il convegno dell’Associaz. di Lingue Straniere (FMF), 15-17 ottobre 1997, Universitä di Bamberga, in stampa.

 

Sul sito di Tuttitalia (progetto nato nel 1996 e che ha raggiunto e superato di recente gli 11.000 visitatrici/tori mensili):

Corsi A., in S.I. & N.A., Giugno 1998, p. 22.

 

La valutazione del software esplicitamente o implicitamente didattico meriterebbe un discorso a parte. In questa sede mi accontento di riferire come anche la griglia più precisa del tipo di quelle usate dalle riviste specializzate nei test comparati dei vari prodotti commerciali sia poco adatta ad essere usata per giudicare programmi per l’insegnamento/l’apprendimento. In Germania gruppi di lavoro, universitari e non, hanno elaborato, dal 1995 al ‘97, almeno 8 diversi cataloghi di criteri per la valutazione di questo software. Da tutti questi e con integrazioni in parte personali, in parte tratte da tabelle similari di riviste informatiche inglesi e tedesche, ho compilato un quadro sinottico di principi che permettano di giudicare e comparare:

Merz G., Criteri per la valutazione/evaluazione del software didattico, Innsbruck, 1997 ss. (manoscritto ad uso dei seminari per insegnanti d’italiano che ho tenuto in Tirolo e in Baviera).

 

Per i programmi culturali in TV:

Simonetta M., Un esempio di saggistica televisiva: “Le ceneri di Pasolini” di Pasquale Misuraca, in “Bollettino ’900”, Bologna, 1997, pp. 21-22.

 

Sui dizionari per immagini:

Heinz Mazzoni M.L., Scaltriti P. (a c. di), Duden-Oxford. Bildwörterbuch Deutsch-Italienisch, Mannheim, Dudenverlag, 1993 (ca. 55000 lemmi).

Corbeil J.-C. (a c. di), Dictionnaire thématique visuel/Illustrated thematic dictionary, Montréal, Québec Amérique, 1989;

De Mauro T., Cattaneo A., Dizionario visuale DAIC. Dizionario avanzato dell’italiano corrente, Torino, Paravia, 1997;

De Mauro T., Cattaneo A., Dizionario visuale DIB. Dizionario di base della lingua italiana, Torino, Paravia, 1996;

Taylor J. (a c. di), Oxford Photo Dictionary. Inglese-Italiano, Oxford, Oxford Univ. Press, 1992.

 

Giuliano Merz