IMPRENDITORIA GIOVANILE: UN PROGETTO PILOTA TRASFORMA UN VECCHIO
FABBRICONE IN UNA STRUTTURA CULTURALE
.....(1) ragazzi dello Zo di
Catania
Imparare ..........(2) arte e
farla diventare un business
CATANIA
QUANTO ci vuole a realizzare un sogno? Quattro anni se ..........(3) chiedete a Sergio, Felicita e Ivano. .....(4) tre, meno d’un secolo tutti insieme, hanno
messo sottosopra ..........(5) fabbricone catanese dove nel primo dopoguerra
.....(6) nonni raffinavano ..........(7) zolfo delle miniere siciliane e ne hanno tirato fuori un centro
per concerti, spettacoli teatrali, spuntini da gustare tra opere di artisti
snobbati dai circuiti ufficiali. Una storia semplice: Zo (www.zoculture.it) ha
aperto .....(8) battenti ..........(9) 31
ottobre scorso, dà lavoro ad otto persone che nel 2005 diventeranno tredici, è
un punto di ritrovo senza limite d’età.
"Quattro anni per realizzare un sogno. ..........(10) tempo di trovare ..........(11) spazio, ottenere permessi e finanziamenti, ristrutturare ...............(12) ambienti". ..........(13) fa
facile Felicita Platania, ma ancora stenta a credere di "essere un’imprenditrice".
..........(14) progetto ..........(15) avevano in testa da un pezzo, chiaro come
quello che "volevano fare da grandi". Con 955 milioni messi a
disposizione da Sviluppo Italia attraverso ..........(16) Legge 236 per .....(17) giovani, ..........(18) gruppetto ha creato Officine, ..........(19) società cooperativa che gestisce Zo, e si è inventato un
"business culturale". Zo nasce tra ..........(20) chiacchiere di quattro amici al bar. Solo che esce dal bar e
cammina. Nel 1994 Sergio Zinna e Ivano Mistretta hanno finito di studiare
cinema al Dams di Bologna e tornano a casa. Aprono un locale, ma non dura
molto. Abbastanza perchè incontrino Felicita di ritorno da Roma, con una laurea
in scenografia e un mucchio di appunti. "Catania non ha mai avuto
strutture permanenti per ..........(21) sperimentazione e ..........(22) ricerca", racconta Zinna ricordando lunghi pomeriggi del ‘97
con ..........(23) mani affondate nelle tasche dei jeans a
caccia di angoli abbandonati della città . "..........(24) area delle ex raffinerie ci è sembrata
perfetta: ..........(25) riconversione del vecchio motore
dell’economia locale risponde a un indirizzo urbanistico europeo per attività
culturali in industrie dismesse. In viale Africa abbiamo subito pensato: ci
siamo". Fin qui, ..........(26) sogno.
..........(27) vita si riempie: di giorno ..........(28)
lavoro, ..........(29)
ragazza fa ..........(30) commessa in un body shop e ...............(31)
altri due si mantengono vendendo foto da
free-lance, ..........(32) sera appuntamento al pub Nevskj: tutte ..........(33) energie vanno a Zo. Lo..........(34) spazio c’è , ..........(35) progetto cresce, mancano .....(36) soldi. Al Comune di Catania, sindaco ulivista
Enzo Bianco, un grosso manifesto reclamizza ..........(37) concorso "Un vulcano d’idee". Quella di Zinna passa ..........(38) selezione, ottiene ..........(39) ex raffineria di viale Africa in gestione
per dieci anni e si aggiudica ..........(40) consulenza di Imprenditoria Giovanile per ..........(41) prestito della legge 236: 480 milioni a fondo
perduto, altrettanti con mutuo a tasso agevolatissimo. "Quando ci hanno
firmato ..........(42) convenzione è stato come se tutti .....(43) tasselli del mosaico andassero al posto
giusto. In realtà ..........(44) lavoro vero cominciava allora: dovevamo
imparare a gestire tutti quei soldi", ricorda Mistretta. Con ..........(45) amico
segue a Roma ..........(46) corso per imprenditori di Sviluppo Italia,
Felicita va a Torino a specializzarsi in "gestione delle attività
culturali" al master della Fondazione Fitzcarraldo.
Officine cresce: entrano nel gruppo Giovanna Cacciola, cantante
quarantenne dei rockettari Uzeda, e Francesco Grasso, tecnico informatico.
Nigel Allen, un architetto inglese da dieci anni residente in Sicilia, segue ..........(47) ristrutturazione. Zo è un cantiere aperto.
"Non pensavamo che ce ..........(48) avrebbero
fatta", confessano a casa Platania. Piccola bugia da genitori quando ..........(49) figlio prende trenta e lode e loro, per
pudore, fingono noncuranza. Hanno seguito ogni passo: il..........(50) papà di Felicita lavora con ...............(51)
impianti elettrici e ha supervisionato ..........(52) intera
rete dell’edificio. ..........(53) mamma di Sergio aiuta con ..........(54) contabilità. Fratelli, nipoti, figli sono
precettati al gran completo nei casi d’emergenza. Zo è "fatto in casa"
ma ha mire ambiziose: una piccola azienda con "tutti .....(55) dipendenti in regola". È ..........(56) vanto dei fondatori che in nero hanno
lavorato, "come ..........(57) maggior parte dei coetanei", per
"troppo tempo".
A Torino Platania ha imparato ..........(58) business: "..........(59) cultura non è necessariamente un’impresa in
perdita". Ecco ..........(60) sfida: "Dimostreremo che si può
guadagnare anche facendo scelte artistiche non commerciali. Contiamo su
progetti chiavi in mano con .....(61) comuni della provincia, corsi di formazione e
spettacoli a incasso". Si pizzica una guancia, ma sa che è tutto vero: da
Zo .....(62) ragazzi vanno a bere una Guinness tra vecchie
ciminiere, comprare un libro sull’architettura industriale nel bookshop di
Officine, ascoltare un quartetto punk che strapazza ..........(63) chitarre davanti alle diapositive di una performance sulla
velocità supersonica delle immagini. Zo cammina. Dalle Biennali di Venezia e
Torino arriva ..........(64) patente di "progetto pilota" per ..........(65) imprenditoria
giovanile italiana e ..........(66) sindaco polista Umberto Scapagnini applaude a
un successo che appartiene alla città . Ci sono voluti quattro anni: per un
sogno ci si può pure stare.
[Francesca Paci - ..........(67) STAMPA, 20 Febbraio 2002]