NEONATI, MENO PARTI NEI FINE SETTIMANA
Nascite programmate per adeguarsi alle esigenze lavorative.
Flamigni: in Italia calo del 30% come in Francia
ROMA - Mai di domenica. I parti sembrano adeguarsi alle scadenze
di settimana lavorativa. Si concentrano nei
giorni feriali, dal lunedì al venerdì o al sabato mattina e nelle ore
antimeridiane. ............(3) fenomeno in controtendenza rispetto a quanto
accadeva almeno fino a 10, 20 anni fa. Le doglie coglievano di sorpresa la
donna verso sera e i neonati strillavano i primi vagiti durante la notte. Nei
romanzi e nei vecchi film è così che ci viene raccontato. Ma l’abitudine sta
cambiando, in virtù o per colpa della sempre più spiccata "programmazione
delle nascite". Aumentano i cesarei (oggi in Italia sono il 35%, record in
Europa, in Campania il 51%), alle mamme e al ginecologo è più comodo evitare la
domenica. Per questioni di sicurezza: cliniche e ospedali lavorano a organici
pieni, ci sono meno rischi in caso di complicazioni inattese. E anche per
comodità.
Perché impegnarsi nel giorno creato per il riposo? In Francia si è
visto che rispetto al 1950 i parti del fine settimana sono diminuiti del 30%
secondo ricerca di cui ha parlato il settimanale
Express. La causa? ..................(5)
ipermedicalizzazione dell’ostetricia che consente di decidere il ricovero nei
reparti di maternità e di prendere appuntamento per l’intervento. "Ci sono
due tipi di programmazione - precisa il dottor Cousin, segretario nazionale dei
ginecologi transalpini - quelli motivati da ragioni mediche, e riguardano il 9%
delle nascite, e quelli che rispondono ad ..................(6)
convenienza personale, 20%".
In Italia mancano indagini che permettano un............(7)
paragone rispetto a 50 anni fa, ma il fenomeno esiste ed e andato
gonfiandosi di pari passo con la lievitazione dei tagli cesarei, più numerosi
nelle strutture private. La prima conferma viene da Carlo Flamigni, ginecologo
di fama internazionale, dell’università di Bologna: "Il dato francese del
30% in meno durante il week-end calza perfettamente con la realtà italiana.
Ormai il taglio cesareo programmato viene usato come medicina difensiva per
evitare qualsiasi tipo di problema, anche in fase giudiziaria".
"Anche i parti vaginali tendono ad essere calendarizzati dal
lunedì al venerdì" - aggiunge Domenico Di Lallo, coordinatore dell’area
perinatale dell’Agenzia pubblica di sanità del Lazio, 48 mila nascite
analizzate -.
Con farmaci o altre metodiche si stimola l’avvio del travaglio. sistema dettato da esigenze cliniche, dovute
alla salute della gestante o del bambino, ma anche organizzative. Non è ............(9) segreto che la domenica e la notte i centri
di maternità possono avere maggiori problemi nel gestire questi eventi.
È violenza sui processi naturali. Si pensa
erroneamente che l’intervento chirurgico sottragga la donna al rischio di
complicazioni. È dimostrato che questo non è vero. Spesso dietro ..................(12) scelta del genere c’e la maggiore comodità
per il ginecologo. Grandolfo insiste sul concetto che "il parto è ............(13) fenomeno fisiologico, che va rispettato e
l’eccessiva pianificazione può accompagnarsi all’aumento del rischio. Che le
donne non abbiano tutta questa voglia di subire ............(14)
intervento chirurgico, con tanto di anestesia, per avere il bebè è confermato
da ..................(15)
indagine in via di elaborazione dell’Iss. Il 70-80% delle mamme che hanno
partorito "artificialmente" dichiarano che avrebbero preferito le vie
naturali. Al contrario, quelle che hanno seguito il metodo tradizionale, spontaneo,
dicono di averlo apprezzato.
All’orario del parto ha invece dedicato la sua tesi di laurea
Valeria Fano, dottoressa in statistica, lavoro
pubblicato su "Epidemiologia e prevenzione". La maggior parte dei
neonati, dice, vedono la luce nella prima parte della giornata, mentre negli
anni ‘30 e ancora nel ‘60 i lieti eventi si concentravano durante la notte,
rispettando ritmi biologici. Ma in queste ore ospedali e cliniche hanno
personale ridotto. Ed ecco perché oggi si cerca di evitare le fasce orarie con
buio e stelle.
[Margherita De Bac - CORRIERE DELLA SERA, 14 Maggio 2002]