Il cinema italiano si risolleva. Lite sulle sovvenzioni statali.
L’Anica: le opere "di interesse culturale" hanno
incassato solo un quinto dei finanziamenti avuti
ROMA - Il cinema italiano riprende fiato: maggiore quota di
mercato (19,4 per cento contro il 17,5 del 2000), aumento di spettatori e
incassi. In cifre: 15 milioni di biglietti venduti nel 2001 ("14,87), per
un totale di oltre 84 milioni di euro. In ripresa anche il cinema europeo
mentre cala ..........................................(1)
americano (che passa dal 69,5 per cento del
2000 al 59,7 del 2001).
Il campione italiano è "L’ultimo bacio" di Gabriele
Muccino (oltre 13 milioni di euro), al secondo posto "Chiedimi se sono
felice" di Aldo, Giovanni e Giacomo, al terzo "Merry Christmas"
con la coppia Boldi-De Sica. "È stato un anno moderatamente positivo,
soprattutto se si paragona al disastroso 2000. Gli italiani, specie i giovani,
tornano ad affezionarsi ai nostri film", dichiara Gianni Massaro,
presidente dell’Anica (Associazione industrie audiovisive), presentando la
relazione annuale sui dati campione Cinetel.
Sono in crescita i multiplex e gli investimenti di capitali
italiani per la produzione cinematografica. Rilevante è anche l’offerta dei
film in televisione. "Quando rinnoveremo il contratto di servizio con la
Rai - precisa Massaro - discuteremo dei film italiani che spesso vengono
confinati dopo le 23.30". Molte aspettative si riversano anche su una
nuova legge di settore. "Che sia duttile - dice Massaro - ai cambiamenti
dell’industria, a salvaguardia del diritto d’autore e dell’identità nazionale.
Ma rimaniamo convinti della necessità di incentivi fiscali". Da rivedere,
invece, il finanziamento alle opere di interesse culturale. "È vergognoso
che film, finanziati con circa cinquanta milioni di euro, ne abbiano incassati
poco più di dieci milioni. Basta alle sperimentazioni senza senso".
[S. Cs. - Corriere della Sera, 24 Gennaio 2002]