LOTTA AL TABAGISMO / PARTE LA CROCIATA TRICOLORE.
AL FUMO! AL FUMO!
Multe da 25 a 259 euro. Carabinieri sguinzagliati a caccia di
fumatori di frodo. Divieti assoluti nei locali pubblici e persino in alcune
aziende, come le banche di Gruppo Intesa dichiarate Smoking free. E società
come la S. May International che ora premiano chi smette. La lotta è totale.
Per salvare 10 mila vite l’anno.
C’è un paradiso in terra anche per i fumatori più depravati. il
carcere di Eboli. un castello medioevale che ospita solo detenuti tossici.
celle confortevoli, luminose, posaceneri ovunque e fumo libero per tutti. Un
posto dove, se rifiuti una Diana, ti guardano male, sei uno di cui sospettare,
un disadattato. Una pacchia. Si fuma in cella, nei refettori, persino al cinema
e in biblioteca, dove la formula di buona educazione è casomai, alla Groucho
Marx: "Le dispiace se non fumo?". In quasi tutto il resto del mondo
la disfatta del tabagista è totale. Sotto assedio le fumerie tradizionali, le
sale d’attesa, i corridoi dei tribunali, le riunioni di partito, le agenzie di
scommesse, tutti i luoghi dell’ansia e del tedio. Affari d’oro per i Cigar Bar
che hanno aperto a Milano e per il turismo smokers oriented al grido di
"Nicotina libera!". Per la vita e il fumo di tutti i giorni non
restano che i ghetti delle latrine, dei marciapiedi e dei lager nebbiosi dove
si ammassano gli onanisti boccheggianti del fuoco di paglia, vanamente passati
allo spiedo di pillole, cerotti, sedute ipnotiche, terapie di gruppo,
agopuntura e musicoterapia, i concerti per oboe di Bach, purchè non diretti da ............................(1) vizioso aspiratore di sigari che è Claudio
Abbado. In attesa che, dai topi-cavie dei laboratori della Stanford University,
ingozzati di tabacco, esca il rimedio definitivo.
Il cappio si stringe attorno alle catarrose gole e alle dita
gialle di nicotina dei nuovi vietcong della pestilenza. Avanza la crociata
contro la cicca. E cresce minaccioso l’esercito dei martiri del fumo altrui.
Almeno 15 milioni in Italia (10 mila morti l’anno, secondo le ultime stime).
Che rivendicano il diritto di non doversi dedicare, in una eventuale Spoon River
del fumo passivo, un epitaffio del tipo: "Sono morto perchè il mio collega
di stanza ha visto Humphrey Bogart da bambino e mi fumava le sue Marlboro in
faccia". Sempre più irascibili e organizzati. Aizzati da un’informazione
scientifica che non dà tregua. Altro che smog e benzene. Sono le case e gli
uffici le camere a gas del nuovo sterminio di massa. Le urine di un non
fumatore esposto a un’ora e mezzo di fumo passivo presentano livelli
significativi di sostanze cancerogene scrive il "New England Journal of
Medicine". Il fumo di una sola sigaretta in un locale chiuso provoca una
concentrazione di polveri fini (Pm10) superiore ai massimi registrati in molte
città, ribadiscono gli analizzatori laser di Giovanni Invernizzi, capo della
task force contro il fumo della Società italiana di medicina. Il ministro
Gerolamo Sirchia segue il suo predecessore, l’ayatollah Umberto Veronesi, sulla
china della tolleranza zero. Ha ottenuto l’inasprimento delle pene (multe da 25
a 259 euro che possono raddoppiare in presenza di bambini o donne incinte) e
ora punta ad allargare l’area del divieto. Via libera intanto ai carabinieri
del Nas e ai loro olfatti da tartufo, fiancheggiati dallo zelante spionaggio
dei fumatori involontari, stanchi di annusare il puzzo della nicotina altrui
sul proprio trench, che non sarà ..........................................(2)
di Bogart o di Kerouac, ma ha una sua dignità
e i suoi costi di lavanderia da difendere. Stanchi di doversi domandare con lo
stile un po’ naif dei martiri: "Ma perchè devo subire il tanfo dei piaceri
altrui?". Magari sostenuto dalla ghignante maschera di un Tinto Brass che
ti spiega perchè il sigaro è un afrodisiaco o di un Marco Pannella che ha
corporalmente scioperato da tutto, ma mai dal fumo.
Il segnale forte è arrivato da Gruppo Intesa. Vietato
tassativamente il fumo ai suoi 70 mila dipendenti che non potranno più
concedersi la scappatella nemmeno in bagno o in corridoio. Linea dura anche al
Banco di Sicilia. In molte filiali sono apparsi i primi cartelli: Noi non
possiamo entrare sono, insieme a cellulari, oggetti metallici e taglierini, i
pacchetti di sigarette. C’è chi sceglie l’incentivo economico. La George S. May
International, società di consulenza, ha promesso ai suoi dipendenti di Agrate
Brianza un premio di un milione (5.165 euro) per chi smette di fumare. Costa,
ma funziona. I centralini scoppiano di denunce. Non si contano i blitz dei Nas.
Presi di mira aeroporti, stazioni, ospedali, musei e uffici di tutta la
penisola. Spettacolare, a Genova, l’irruzione dei carabinieri al consiglio
regionale in piena assemblea elettiva. Multe di 50 euro ai trasgressori. Venti
tra medici e infermieri sorpresi in flagranza di fumo durante un’ispezione
all’ospedale Cardarelli di Napoli, la città più trasgressiva. Anche in ..........................................(3)
speciale guerra di resistenza si segnala la
linea del Piave. Multe a tappeto e intransigenza sul modello scozzese tra Pieve
di Soligo e Conegliano, dove imperversa Attilio Orso, il direttore della Asl locale.
Numerose le risse tra avventori in ..........................................(4)
che Sirchia chiama la "zona grigia"
dei bar e dei ristoranti, per i quali il "No smoking" non ha
fondamento giuridico, in attesa della legge che li obbligherà a montare
impianti di ricambio aria. Tutto fa pensare che siamo all’antefatto di una
guerra santa destinata a spaccare l’Italia in due. Case, uffici, locali. Tutti
contro tutti. Si moltiplicano i casi di delazione e sono gli ex fumatori i più
fanatici. è un ex pentitissimo fumatore Vincenzo Arienti, primario di Medicina
interna all’ospedale Maggiore di Bologna, che si è fatto ingaggiare come agente
accertatore con licenza di multare i colleghi trasgressori. Lorenzo Soda,
l’impiegato di Ancona picchiato da un collega fumatore per le sue petulanti
proteste, è stato nominato sul campo dall’amministrazione con compiti di
sorveglianza. Multata di 100 euro nella sala d’attesa della stazione di Savona
una mamma che fumava davanti alla figlia di sei anni. Fumatori accerchiati e
sempre più confinati in una clandestinità che li incallisce nel vizio. E pure
quelli che accettano le regole del fumator cortese rivendicano il loro diritto
a suicidarsi, ricordando che Gigi Riva e Sergej Bubka aspiravano una sigaretta
tra un gol, un record del mondo e l’altro o citando tutte le altre pestilenze
del mondo di cui si muore, inclusi i peti delle mucche che bucano l’ozono. C’è
chi invoca una campagna di repressione sui modelli proibizionisti della
California e del Maryland dove ti multano 100 dollari anche se fumi in
giardino. Fobia alimentata da ..........................................(5)
che gli oltranzisti della nicotina chiamano
la "scienza spazzatura". Cattive notizie quotidiane. Ogni giorno una
malattia nuova da fumo, 25 secondo l’ultimo censimento. Non bastassero
scienziati e igienisti, ecco i sermoni ambientalisti di Celentano sui
quotidiani, gli anatemi di Guariniello a Torino, le proposte di Pecoraro Scanio
ovunque, che vuole i corsi antifumo alle elementari. I bambini fanno i cortei
per l’aria pulita e si dà per certo che anche i feti nella loro beanza
amniotica urlino il disagio da nicotina contro le madri fumanti. Non manca chi
suggerisce di seguire l’esempio canadese delle foto choc sui pacchetti
criminali: polmoni corrosi dal cancro, cuori sezionati dopo un infarto, polmoni
crivellati dagli enfisemi, malati incubati, denti marci di piorrea, cervelli
spanati dall’ictus e via degenerando. In Thailandia le scritte antifumo evocano
altri fantasmi. Schiavo della nicotina? Impotenza sicura. C’è poi il terrorismo
delle cifre e delle statistiche. Scodellate con puntualità quotidiana
dall’Organizzazione mondiale della sanità. Cinque milioni di morti nel mondo
ogni anno, uno ogni otto secondi. Una sigaretta accorcia la vita di 11 minuti.
E tutti a fare calcoli disperati. Ci si mettono anche le lobbies del tabacco a
spaventare i loro clienti, dopo averli adescati in ogni modo, additivi, spot
espliciti, messaggi subliminali, cammelli con occhiali da sole, cow boy e
piloti. E disposti ora ad ammettere che sì, le sigarette provocano il cancro,
terrorizzati all’idea di risarcimenti apocalittici come i 6 mila e 600 miliardi
di lire versati dalla Philip Morris a Richard Boeken, metastasi da cancro
polmonare per una quarantennale cayenna da fumatore.
[Giancarlo Dotto - L’ESPRESSO, Num. 8, 15 febbr. 2002]