Rockstar.

Un, due, tre: Ligabue.

Un nuovo disco Un tour. E soprattutto un altro film. Dopo Radiofreccia ambizioso progetto: un "Grande Freddo" ambientato a Rimini.

 

Un film, un disco e un tour per gli stadi d’Italia. Il tutto nel giro di pochissimi mesi, cinque o sei al massimo. è con questo..........................................(1)  formidabile tris d’assi che Luciano Ligabue da Correggio, classe di ferro 1960 (13 marzo, per la precisione), si candida a diventare l’"Uomo copertina" del 2002. Perchè non ce n’è davvero altri, fra i rockisti di casa nostra, capaci di mettere insieme una gamma di prodotti tanto diversi fra loro, ma tutti così straordinariamente appetibili e charmant.

Così impazientemente attesi da torme di fans, soprattutto. è vero, dopo "Radiofreccia" (il suo debutto in veste di regista di tre anni fa, che gli ha fruttato un grande slam di premi prestigiosissimi: tre David di Donatello, due Nastri d’argento, un Globo d’oro, tre Ciak d’oro) il Liga aveva promesso urbi et orbi: "Mai più altri film dopo questo..........................................(2) ". Ma poi si è subito corretto, e come James Bond ha tuonato all’indirizzo del mondo intero: "Mai dire mai! Perchè se un film ti arriva addosso, lo devi fare. Costi quel............................(3)  che costi!".

E infatti l’ha già fatto, il nuovo film: a Rimini, nove settimane di lavorazione a partire dallo scorso 4 giugno. Con lo stesso produttore di "Radiofreccia" (Domenico Procacci) e con un nugolo di attori (Massimo Bellinzoni, Elisabetta Cavallotti, Pierfrancesco Favino, Barbara Lerici, Stefano Pesce, Stefania Rivi, Fabrizia Sacchi e Stefano Venturi) fra i quali è impossibile individuare un protagonista. L’ha fatto perchè, anche in questo..........................................(4)  caso, il Liga si è sentito arrivare addosso un’offerta che non potevo rifiutare caso, anche qui la citazione filmica è più che evidente. Si parva licet, è la stessa frase che Robert De Niro, nei panni del giovane Vito Corleone, pronuncia nel Padrino prima di regolare i conti con il boss del quartiere. Potenza del cinema!

La storia di "Da zero a dieci", in uscita nelle sale fra la fine di febbraio e gli inizi di marzo del 2002, pare un lontano "Grande freddo" di casa nostra. Otto maturi ragazzi nel divertimentificio d’Italia interrotto vent’anni prima. Ovviamente Rimini non è più la stessa, e diversi sono anche gli otto protagonisti: hanno cambiato vita, abitudini, frequentazioni, divertimenti. Tutto, insomma. Di modo che in questo..........................................(5)  scambio continuo fra passato e presente, in questo..........................................(6)  incrocio fra il "non tempo" racchiuso fra lo zero e il dieci e il "non luogo" rappresentato da Rimini, si intrecciano le storie personali, i sogni, le paure, i desideri, gli amori, le verità e le finzioni degli otto ragazzi che il Liga ha testualmente definito "di enorme difficoltà", e che richiama da vicino la figura geometrica (ma soprattutto estetica) da lui prediletta: la circolarità. [...]

E il rock? Che fine ha fatto il grande rock ruspante del Liga da Correggio? Niente paura, c’è anche quello..........................................(7) , ovviamente: pur se avvolto da un mistero ancor più fitto e impenetrabile del film. Quel............................(8)  poco che trapela parla di un singolo, che dovrebbe far parte della colonna sonora di "Da zero a dieci" e che uscirà a fine febbraio, insieme a un poderoso videoclip. Poi, un paio di mesi più tardi, sarà la volta dell’album, e più avanti ancora del tour estivo, forse negli stadi. Che chiuderà in pompa magna l’intensissimo 2002 di Luciano Ligabue, e cercherà di fare il paio con l’indimenticabile "stagione 1999". Quell’..........................................(9) estate infiocchettata da 450 mila presenze ai 40 concerti del Miss Mondo Tour e, soprattutto, dal trionfo di "Il mio nome è mai più": la canzone contro la guerra in Kosovo realizzata in compagnia di Jovanotti e Piero Pelù. E dunque... ben tornato fra noi, caro Liga!

 

[Roberto Gatti - L’ESPRESSO, Numero 4, 18 Genn. 2002]