NUOVA LEGGE SUL TRAFFICO DI ARMI: APPELLO AI PARLAMENTARI NON
RITORNINO I MERCANTI DI MORTE
«Sul terreno della pace non ci sarà mai un fischio finale che
chiuda la partita: bisognerà sempre giocare ulteriori tempi supplementari»: con
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parole Tonino Bello, vescovo di Molfetta,
apriva un suo scritto del 1989. Al solito profetico, don Tonino ammoniva circa
le "parole multiuso" e i "significati stravolti".
Da allora la pace ha guadagnato molti e bugiardi sinonimi (sino
alla bestemmia delle "guerre umanitarie"), ma ha perso parecchio
terreno; e a ogni palmo di terreno perduto corrispondono sangue e stragi, bombe
e bombardamenti. Sia il terrorismo che la guerra hanno bisogno delle stesse
precondizioni: la convinzione di essere nel giusto, la scelta di usare la
ragione della forza anziché la forza della ragione, la rinuncia all’imperativo
dell’intangibilità della vita umana, l’odio e il fanatismo. Ma hanno anche
bisogno di disporre di strumenti capaci di offendere e di dare la morte. Pure
l’utopia del disarmo ha perso terreno in ..........................................(2)
anni; un’utopia possibile e concreta, che fu
di don Tonino, presidente di Pax Christi dal 1985 sino al 1993, anno della sua
morte, di tanti uomini di fede, ma anche di tanti laici, come Sandro Pertini
che da presidente della Repubblica auspicò che si svuotassero gli arsenali per riempire
i granai. È del 1990 la legge n. 185 che in Italia regola importazioni ed
esportazioni belliche: vieta ogni esportazione verso zone di guerra o Paesi che
violano i diritti umani e impone limiti e controlli sulla destinazione finale
degli armamenti esportati. Viviamo in tempi in cui le regole vengono vissute
con crescente fastidio, come ostacolo da rimuovere in nome di una libertà che
fa sempre più rima con privilegio e assenza di responsabilità, e in nome di un
mercato sempre più globale e sempre più senz’anima e senza equità. Così, ora si
vorrebbero rimuovere i paletti utilmente introdotti dalla legge 185. Una legge
buona e giusta varata dal Parlamento a seguito della campagna "Contro i
mercanti di morte", promossa a suo tempo da numerose associazioni, tra cui
Pax Christi. E proprio ..........................................(3)
organizzazione, assieme ad altri gruppi, ha
lanciato in ..........................................(4)
giorni un appello ai parlamentari affinché
non venga approvato un disegno di legge (ne parliamo nel servizio a pagina 36)
che, modificando la 185, aprirebbe nuovi e pericolosi varchi al commercio
bellico verso Paesi in conflitto e consentirebbe più facilmente l’acquisizione
di armi da parte del terrorismo internazionale.
Nessuno, tantomeno un Governo e un Parlamento, può allontanare da
sé la responsabilità di agire per la pace e nella giustizia. Con tutti i mezzi
possibili e necessari. Compreso il voto alle Camere. Compresa una ritrovata
capacità di ascoltare il grido di dolore dei poveri e dei popoli, di troppi
uomini, donne e bambini martoriati e uccisi dalla logica insanguinata di un
commercio di armi privato di limiti. O, per meglio dire e per ridare senso alle
parole, di un commercio di morte. Un commercio tragico di fronte al quale
occorre ritrovare la coerenza e radicalità del messaggio di Cristo e il
coraggio e la verità delle parole di don Tonino: «è un "bluff"
limitarsi a chiedere la pace in chiesa, e poi non muovere un dito per
denunciare la corsa alle armi, il loro commercio clandestino, e la follia degli
scudi spaziali. Per impedire la crescente militarizzazione del territorio. Per
smascherare la logica di guerra sottesa a tante scelte pubbliche e private. Per
indicare nelle leggi dominanti di mercato i focolai della violenza. Per
accelerare l’accoglimento di criteri che favoriscano un nuovo ordine economico
internazionale. Per tracciare i percorsi concreti di una educazione autentica
alla pace. Per esporsi, magari anche con i segni paradossali ma eloquenti
dell’obiezione di coscienza, in tutte le sue forme, sui crinali della
contraddizione».
Nel nome di ..........................................(5)
parole, scomode ma profondamente vere e
autenticamente cristiane, chiediamo allora ai nostri parlamentari tutti, di
ogni parte politica, di esporsi. Di dire no alla modifica della legge 185, di
dare ascolto all’appello di Pax Christi e alla verità interiore della propria
coscienza.
Chi volesse avere maggiori informazioni sull’appello contro la
modifica all’attuale legge sul commercio di armi, può rivolgersi a Pax Christi
Italia, via Petronelli 6, 70052 Bisceglie (Ba)
Telefono 080/39.53.507
Fax 080/39.53.450
E-mail: info@paxchristi.it
Sito Internet: www.paxchristi.it.
[don Luigi Ciotti - Famiglia Cristiana, n. 8, 24 febbr. 2002]