Mondiali di calcio, fumo vietato negli stadi

La Fifa aderisce alla campagna dell'Oms: previste zone riservate. Riva: cercherò di non farmi vedere

 

MILANO - Negli stadi che ospiteranno i prossimi Mondiali di calcio, in Corea e Giappone, sarà vietato fumare. La Fifa ha deciso di contribuire alla lotta contro il fumo e ha aderito all'invito dell'Organizzazione mondiale della sanità , che da tempo punta sui grandi avvenimenti sportivi per le sue.....................(1)  campagne di informazione sui rischi del tabagismo. In particolare per quelle dedicate ai giovani.

SPORT & TABACCO - Dopo le tante campagne contro gli spot delle sigarette sulle macchine di Formula 1 e i successi arrivati con i giochi olimpici, che da Calgary '88 sono "tobacco free" (il divieto è in vigore anche a Salt Lake City, dove sono in corso le Olimpiadi invernali), la messa al bando delle sigarette si allarga al mondo del calcio. "È tempo non solo di rifiutare sponsorizzazioni dai produttori di sigarette, ma anche di schierarsi in prima linea nella lotta al tabagismo. Approfittando della popolarità di cui il calcio gode, specialmente fra i più giovani", ha detto Keith Cooper, capo ufficio stampa della Fifa.

L'INIZIATIVA - Così i primi campionati del mondo "no smoking" della storia saranno inaugurati a Seul, con la sfida tra la Francia campione in carica e il Senegal, il 31 maggio. Lo stesso giorno in cui si celebra la giornata mondiale contro il fumo organizzata dall'Oms. Insomma, era destino. E infatti ieri a Varsavia, a conclusione della conferenza "Europa senza tabacco", Oms e Fifa hanno dato lo storico annuncio. Non solo: visto che "il tabagismo è una malattia contagiosa trasmessa attraverso pubblicità e sponsorizzazioni", come dice il direttore tecnico dell'Oms in Europa Roberto Bertollini, il governo mondiale del calcio si è impegnato a fare "controiformazione", coinvolgendo qualche campione per lanciare messaggi dedicati alla prevenzione.

I FUMATORI - "Non dobbiamo permettere che gli spettatori assistano alle partite attraverso il fumo delle sigarette dei loro............................(2)  vicini", hanno annunciato Cooper, portavoce Fifa, e la vecchia gloria del calcio polacco Wladyslav Zmuda (ex del Verona di Bagnoli e colonna della Polonia, con 21 gare giocate nelle fasi finali dei Mondiali). In pratica i tifosi che vorranno fumare durante la partita potranno farlo soltanto in "zone riservate". Ce ne saranno in ogni stadio, ma più di così, per ora, non è dato sapere. Nemmeno la Fifa si sbilancia. "Dei problemi pratici si occuperanno i comitati organizzatori coreani e giapponesi", spiegano in Svizzera.

LE REAZIONI - La federazione italiana gioco calcio (Figc) non sapeva della decisione presa dalla Fifa. "Sarà una delle cose che ci spiegheranno nel workshop previsto a Tokyo tra il 26 e il 28 febbraio", dicono a Roma. Quel che è certo fin d'ora è che nella delegazione azzurra c'è almeno una persona per la quale questo divieto è una pessima notizia. Gigi Riva, accompagnatore ufficiale della nazionale, oltre che un simbolo del calcio italiano nel mondo è un fumatore impenitente. E infatti protesta: "A me pare ridicolo. Ma come, nemmeno all'aria aperta? In non lo accetto. E guardi che io sono il primo a dire che il fumo fa male. Lo insegno ai miei............................(3)  figli. E trovo giusto vietarlo nei bar, nei ristoranti e nei locali chiusi. Ma allo stadio non fa male a nessuno. Io comunque fumerò di nascosto stando attento che non ci siano telecamere".

L'ACCORDO - "Oggi il fumo è la prima causa di morte evitabile nel pianeta. Ogni anno le vittime sono 4 milioni, ma nel 2020 diventeranno 10 se i governi non penseranno a politiche preventive", spiegava nella capitale polacca la direttrice dell'Oms Gro Harlem Brundtland. E per liberare l'Europa dal tabacco i rappresentanti dei 51 Paesi presenti in Polonia hanno firmato la "Carta di Varsavia": una dichiarazione d'intenti che impegna i governi a prendere provvedimenti contro il tabagismo nei prossimi 5 anni e prevede la stesura di un "trattato anti-tabacco".

L'ITALIA - Per noi l'impegno dovrebbe tradursi in una nuova e più severa normativa contro il fumo. "Entro 3 mesi sarà pronto il disegno per una nuova legge in materia", ha detto il sottosegretario alla Salute Antonio Guidi. "Un provvedimento essenziale, anche perché ormai spendiamo di più per curare le vittime di malattie dovute al fumo di quanto non incassiamo vendendo le sigarette".

 

[Mario Porqueddu - CORRIERE DELLA SERA,  20 Febbraio 2002]