KERMESSE. Giovedì si apre a Torino la manifestazione dedicata al libro che ha un tema conduttore e due ospiti d'onore: la Svizzera e la Catalogna.

La Fiera riparte dalla biblioteca del tempo: Da Plotino a Buzzati, da Seneca a Calvino, cinquecento autori per il grande enigma

 

Chissà perché non riusciamo a riflettere senza pensare al tempo. Forse perché siamo fatti oltre che di carne, ossa, pelle, nervi, acqua, ciccia, anche di questa dimensione. Si può credere in tutto e nell'esatto contrario, ma i conti con il tempo prima o poi li dobbiamo fare. Magari per accorgerci che egli bussa al nostro..........................................(1)  viso un mattino, improvvisamente, segnalandoci nello specchio un capello bianco o quelle sue.....................(2)  meditazioni sulla pelle che chiamiamo rughe. O forse perché una giornata se n'è andata lasciandoci la sensazione di aver perduto qualcosa. Chissà. È lecito e bello sperare nell'eternità, ma intanto la nostra..........................................(3)  vita è scandita dal giro dell'orologio. L'universo sarà infinito, ma a noi manca la possibilità di visitare anche la galassia più vicina. E che ce ne facciamo di quelle dimensioni sprecate per la nostra..........................................(4)  natura? Il tempo, insomma, è il grande colpevole. Ci tallona, ci lusinga, ci calma, ci cambia, ci spinge a comperare creme e belletti ma alla fine si comporta come il torero con l'animale sfinito. Parafrasando Michel de Montaigne si può ricordare che i cimiteri sono pieni di persone indispensabili; ma occorre precisare che tutte sono state condotte lì dal tempo, con un sorriso o senza. Non c'è però studio più divertente che occuparsi di lui. E il fatto che quest'anno la "Fiera internazionale del libro di Torino" sia dedicata proprio al tempo, potrebbe favorire la diffusione di un po' di verità nelle patrie lettere, essenza di cui esse hanno particolare bisogno. Di più: una nota casa produttrice d'orologi ha raccolto una biblioteca di oltre 500 libri che, direttamente o indirettamente, trattano il tempo. Li esporrà per la meditazione dei visitatori. È stata fatta una saggia scelta: titoli in commercio in Italia (altrimenti più che un padiglione della "Fiera" sarebbe stato necessario l'intero Lingotto). E poi, dopo le giornate torinesi, questa raccolta cerca ospitalità; l'azienda che ha sborsato i denari occorrenti è disposta a offrirla gratuitamente in prestito temporaneo ad associazioni che ne facciano richiesta, purché ne permettano la consultazione pubblica.

Intanto diamo una sbirciata tra i titoli raccolti. Diremo innanzitutto che la biblioteca del tempo è divisa in cinque sezioni: letteratura, illustrati, saggistica, filosofia e una per i ragazzi. Ci sarà anche un volume di antiquariato, un testo raro del 1665, scritto da Giuseppe de Capriglia: "Misura del tempo, cioè trattato d'Horologii da Ruota di tre Ordini". Uscì a Padova dalla bottega di Andrea Gatella.

I libri per ragazzi sono soprattutto dei testi pratici, adatti per accostare al problema chi del tempo non conosce l'angoscia. Troviamo, ad esempio, Jean-Pierre Verdet "L'ora e il tempo che passa" (edizioni EL) o di William Edmonds "Il grande libro del tempo e dello spazio" (La Scuola). Non risultano classici, ma certo le fiabe potrebbero starci a buon diritto, a cominciare dal "Brutto anatroccolo" che l'incedere dei giorni trasforma in cigno o da "Cenerentola" che ha i suoi............................(5)  problemi con lo scoccare della mezzanotte. Tra i libri illustrati ricordiamo quello di G. Carlo Rigassio "Le ore e le ombre. Meridiane e orologi solari" (Mursia) o il lavoro di Mario Fondelli "Gli oriuoli mechanici di Filippo

di ser Brunellesco Lippi" (Le Lettere), dove si leggono importanti documenti sull'arte dell'orologeria a Firenze.

Passiamo alla filosofia. Qui c'e da perdersi, giacché ogni pensatore ha dovuto regolare i suoi............................(6)  conti con il tempo. Dai classici del Novecento ai primi sapienti greci la lista è ricca. C'e ovviamente Sant'Agostino, che con il tempo aveva sempre aperto un contenzioso ("Che cos'è? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più", scrive nelle "Confessioni"); non mancano Spinoza e Freud, Nietzsche e Hume, Kant e Schopenhauer, Bergson e Seneca. Del filosofo romano, che ci ha lasciato deliziose pagine sull'ozio, vale a dire sul buon uso dei nostri..........................................(7)  giorni, c'e anche l'attento studio di Donato Gagliardi "Il tempo in Seneca filosofo" (Edizioni D'Auria). Heidegger è onorato con le edizioni Adelphi ("Essere e tempo", però, è sempre Longanesi).

Così Nietzsche, che col tempo ebbe più di un conto in sospeso e si vendicò riproponendo, da buon pagano, il mito dell'eterno ritorno (anche per questo filosofo tedesco la scelta è con le traduzioni Adelphi). Una raffinatezza: si è ospitato lo studio di Beierwaltes che analizza il tempo nella terza "Enneade" di Plotino (è edito da Vita & Pensiero). Dei saggi diremo che ci sono quelli di buon livello scientifico comprensibili al grande pubblico. Un esempio valga per tutti: il magnifico libro di Stephen Hawking "Dal big bang ai buchi neri" (Rizzoli). In sostanza è una breve storia del tempo.

I classici della letteratura non potevano mancare: da Shakespeare a Dante, da Leopardi a Omero, da Thomas Mann a Marguerite Yourcenar. Sono seguiti dai contemporanei più in vista. Dopo Buzzati (inevitabile "Il deserto dei tartari" ), dopo Italo Calvino, ecco Lalla Romano con "La penombra che abbiamo attraversato" (Einaudi) o Stefano D'Arrigo con "I fatti della fera" (Rizzoli). Il manipolo degli scrittori ancora operanti è ben presente, a cominciare da Gina Lagorio per finire a Marina Ripa di Meana che, con "I miei............................(8)  primi quarant'anni" (Sperling), è entrata di diritto in questa rassegna. Poi Valerio Manfredi, autore de "L'ultima legione" (Mondadori) o Michele Serra che ci ha dato "Il ragazzo mucca" (Feltrinelli). Critiche? Non conviene nemmeno cominciarle. Ogni biblioteca dedicata al tempo e, per sua.....................(9)  natura, incompleta; ogni inclusione o esclusione è degna di un commento. Limitiamoci a prendere atto dell'iniziativa. E abbracciamo l'autore che più sentiamo vicino, magari per giocare con lui a far finta di capire il tempo.

 

[Armando Torno - CORRIERE DELLA SERA, 14 Maggio 2002]