MEDICINA/DOSSIER
OSTEOPOROSI
IL LADRO SILENZIOSO
Colpisce una donna su tre oltre i 60 anni e due uomini su dieci
oltre i 70. Arriva quatta quatta e ruba il calcio alle nostre ossa, rendendole
fragili. Ecco come si cura. E soprattutto come si può prevenire. Un dolore
osseo diffuso, ma più spesso localizzato alla schiena, nella zona lombare. Che
non passa, però, rimettendo in movimento muscoli e articolazioni. Una sorta di
"stanchezza" che compare ............................(1)
un po' che si sta in piedi o si cammina, e
che scompare, o si allevia, solo stendendosi a riposare. ............................(2) una certa età, questo dolore viene spesso
scambiato per artrosi: una degenerazione da usura delle articolazioni, molto
frequente con l'avanzare degli anni, si dice. Dimenticando però che il dolore
da artrosi è diverso da questo: compare infatti prevalentemente ............................(3) un periodo di immobilità, per esempio la mattina
appena alzati; è in genere diffuso un po' a tutte le articolazioni, anche se
interessa particolarmente, oltre alla schiena, le spalle, le mani e le
ginocchia. E non tende ad aumentare, ma diminuisce con l'attività fisica.
Questa tipica "stanchezza di schiena", invece, può rivelare un'altra
patologia, legata anch'essa in parte all'invecchiamento e assai diffusa,
purtroppo, in tutto il mondo. Si chiama osteoporosi ed è una grave perdita di
calcio dallo scheletro. Una vera e propria demineralizzazione che altera la
microstruttura interna delle ossa rendendole più fragili, cioè più a rischio di
fratture. Ne soffrono una donna su tre oltre i 60 anni e due uomini su dieci
oltre i 70. Il "ladro silenzioso", come la chiama qualcuno, che ............................(4) una certa età può rubare calcio alle nostre
ossa per anni, ...................................(5)
dare alcun segno di sé. Tant'è che, quando i
dolori di schiena cominciano a essere frequenti, e non giustificati da sforzi
eccezionali, il più delle volte significa che la malattia ha già fatto i suoi
danni: provocando qualche micro-frattura vertebrale, magari in seguito a
piccoli traumi di cui non ci si è neppure accorti. Come fare, dunque, a
scoprirla per tempo? E, soprattutto, è una malattia inevitabile, l'osteoporosi,
legata strettamente all'avanzare dell'età e ..........................................(6) cui c'è ben poco da fare? «Assolutamente no»,
sostiene la dottoressa Maria Luisa Bianchi, nota per le sue ricerche sul
metabolismo osseo e segretario generale della Lega Italiana Osteoporosi
(telefono 02/39.21.15.33). «All'origine dell'osteoporosi ci sono, è vero,
fattori genetici. Tant'è che la familiarità è considerata uno dei principali
elementi di rischio. Ma è anche vero che, ......................................................................(7)
l'età, ci sono donne che non incrociano mai
la malattia. E comunque, a differenza di molte patologie degenerative
caratteristiche degli anziani, l'osteoporosi si può in molti casi prevenire
efficacemente. E, sempre, curare». Il modo migliore per prevenire
l'osteoporosi, e dunque anche pericolose fratture, specialmente del polso,
delle vertebre e del femore, ma anche dell'omero e delle coste, sarebbe
naturalmente quella di costituirsi in gioventù un patrimonio osseo il più
consistente possibile. Come? ......................................................................(8)
una dieta adeguata, innanzitutto, ricca di
calcio. Accompagnata da una regolare attività fisica (camminare almeno mezz'ora
al giorno), e da un po' di sole, o almeno di vita all'aria aperta con viso e
braccia scoperti tutte le volte che il clima ce lo permette. I raggi
ultravioletti della luce solare, infatti, stimolano la formazione della vitamina
D nella nostra pelle, vitamina essenziale per l'assorbimento intestinale del
calcio e la normale mineralizzazione dell'osso. Spiega Maria Luisa Bianchi: «Il
picco di massa ossea, cioè la massima quantità di calcio accumulata nelle ossa,
si raggiunge intorno ai 25 anni. Dopodiché, in condizioni di buona salute, con
una dieta corretta e una regolare attività fisica, questo livello si mantiene
più o ............................(9) stabile nel periodo centrale della vita (per
le donne fino all'incirca al momento della menopausa). Questo "picco di
massa ossea" è una sorta di capitale, che purtroppo verrà intaccato
nell'età avanzata: ecco perché la dieta ricca di calcio è importante, specie
nell'infanzia e nella giovinezza. Ed ecco perché certe patologie alimentari,
come l'anoressia, incidono tanto, e precocemente, nell'instaurarsi della
malattia».
L'importanza dello stile di vita
Un po' prima della menopausa può iniziare nella donna una perdita
di densità ossea, che si accentua via via con l'avanzare dell'età. Negli uomini
questo processo inizia un po' più tardi, intorno ai 60 anni. «è chiaro che più
il patrimonio osseo è consistente, ............................(10)
l'organismo avrà da soffrire di questa
perdita», spiega la dottoressa Bianchi. «Il processo fisiologico si arresterà
ben prima di sfociare in osteoporosi. Certo, per chi, soprattutto in presenza
di fattori di rischio, non si sarà granché preoccupato di rimettere a punto il
proprio stile di vita, magari anche abusando di fumo e alcol, qualche pericolo
con l'avanzare dell'età potrà presentarsi facilmente». È il motivo per cui,
lungi dal voler creare allarmismi, intorno ai 65 anni a tutti, ma anche prima
nei soggetti a rischio, gli specialisti consigliano un esame della densità
ossea per verificare lo stato del patrimonio a disposizione. La cosiddetta Moc,
mineralometria ossea computerizzata.
E, qualora la situazione si rivelasse critica, quali sono i rimedi
attualmente a disposizione?
«Ci sono vari approcci possibili», spiega la dottoressa Bianchi.
«E la donna, in un certo senso, è avvantaggiata rispetto all'uomo. Perché in
menopausa, con la terapia ormonale sostitutiva prescritta per combattere i
fastidiosi sintomi che spesso l'accompagnano, si può contrastare efficacemente
anche l'insorgere dell'osteoporosi. Con il vantaggio, fra l'altro, di
intervenire protettivamente anche sul sistema cardiovascolare. Da qualche anno,
però, esistono anche altri farmaci: i cosiddetti Serm, modulatori selettivi dei
recettori degli estrogeni, che agiscono come gli estrogeni sull'osso,
riducendone la perdita di densità, ...................................(11)
effetti negativi su seno e utero. Per gli
uomini esistono invece solo i bisfosfonati, utili anche per le donne,
ovviamente: due in particolare sono quelli usati, l'alendronato e il
risedronato, che rallentano anch'essi la perdita di calcio nelle ossa,
diminuendo il rischio di fratture».
Quando è bene iniziare una terapia?
«Quando il medico ne ravvisa la necessità», conclude Bianchi.
«Certamente non al primo mal di schiena o alla prima avvisaglia di menopausa.
E, sempre, prima di iniziare una terapia farmacologica sarà bene fare una
diagnosi precisa. Verificare cioè con la Moc, .................................................(12) i parametri universalmente riconosciuti, se
siamo in presenza solo di una iniziale demineralizzazione ossea, o invece già
di osteoporosi. L'intervento, nei due casi, sarà ovviamente diverso».
ECCO I FATTORI DI RISCHIO
Fattori genetici: razza bianca o asiatica, familiarità per
l'osteoporosi e fratture da fragilità ossea.
Fattori ambientali: dieta carente di calcio, alimentazione
ipoproteica, consumo eccessivo di alimenti ricchi di fibre, vita sedentaria, ma
anche eccesso di fumo o di alcol.
Fattori ormonali: menopausa precoce (prima dei 45 anni), periodi
prolungati di amenorrea (più di 1 anno), menopausa chirurgica (ovariectomia).
Malattie: malassorbimento intestinale, anoressia nervosa,
iperparatiroidismo primario o secondario, ipertiroidismo, insufficienza renale
cronica, immobilizzazione protratta, trapianti d'organo.
Uso di farmaci (uso cronico o comunque prolungato):
corticosteroidi, anticoagulanti, anticonvulsivanti, antiacidi.
COME SI DEVE COMPORTARE CHI NE è AFFETTO
Evitare il più possibile di stare a ...................................(13) a letto o in poltrona. Passeggiare per almeno
30 minuti, 3-4 volte alla settimana. Evitare di flettere il tronco in avanti
(movimento estremamente pericoloso, per la facilità con cui provoca fratture
delle vertebre lombari) e portare pesi eccessivi.
Eseguire quotidianamente esercizi di rinforzo per la muscolatura
addominale, dorsale e lombare. Limitare a periodi strettamente necessari l'uso
di busti preferendo, quando possibile, corsetti elastici. Rivolgersi al medico
per una valutazione accurata del metabolismo minerale e scheletrico e per la
scelta di un'adeguata terapia.
MANGIARE SANO, NON FUMARE E MUOVERSI.
Alimentazione corretta, non fumare (perché la nicotina vanifica le
proprietà degli ormoni naturali, così come di quelli assunti con la terapia
sostitutiva) e muoversi. Sono le tre regole d'oro per mantenere in forma il
proprio apparato osseo, assicura il reumatologo Giorgio Gandolini, responsabile
della Unità operativa di recupero e rieducazione funzionale della Fondazione
Don Carlo Gnocchi di Milano. Muoversi può voler dire camminare di buon passo
per almeno un'ora al giorno, andare in bicicletta regolarmente o, perché no,
anche a ballare. Ma pure fare ginnastica tutti i giorni. A casa propria o in
palestra: una ginnastica mirata, da mettere a punto ogni anno con il proprio
medico. Soprattutto in caso di problemi specifici.
Ecco alcuni esercizi, suggeriti da Gandolini, che si possono
eseguire a casa: ogni giorno, per almeno 10-15 minuti, sei giorni alla
settimana.
Per elasticizzare i legamenti della colonna vertebrale In piedi,
gambe leggermente divaricate, dita intrecciate, braccia in alto. Molleggiare ...................................(14)
l'alto, a sinistra e a destra, per distendere
la colonna vertebrale. Quattro molleggi ...................................(15)
l'alto, quattro ...................................(16) destra e quattro ...................................(17) sinistra.
In piedi, piedi uniti, braccia ...................................(18) i fianchi, gambe leggermente piegate.
Flettere il busto lentamente in avanti in quattro tempi e tornare nella
posizione eretta distendendo la colonna vertebrale, sempre in quattro tempi.
Ripetere otto volte.
Per mobilizzare l'anca: In piedi, piedi uniti, mani sui fianchi,
pollici uniti dietro. Sollevare un ginocchio, ruotare la gamba in ...................................(19)
e ritorno nella posizione di partenza a piedi
uniti. Ripetere con l'altra gamba. Eseguire l'esercizio otto volte.
Per tonificare la muscolatura degli arti inferiori: In piedi,
gambe divaricate, braccia in ...................................(20)
,
punte dei piedi in ...................................(21)
.
Piegarsi sulle gambe con rimbalzo, oscillando le braccia in basso. Ripetere 10
volte.
Per distendere ed elasticizzare i tendini dei muscoli pettorali:
In piedi, a due passi da una sedia, afferrarne lo schienale piegando il busto a
90°. Molleggiare per 10 volte spingendo il busto ...................................(22) il basso.
Per l'articolazione dell'anca e il potenziamento del gluteo: In
piedi dietro lo schienale della sedia, gambe unite. Appoggiando le mani sullo
schienale, slanciare la gamba destra ...................................(23)
l'esterno e tornare alla posizione di
partenza. Ripetere con l'altra gamba, 10 volte per parte.
Per mobilizzare la colonna vertebrale: Seduti sulla sedia, gambe
divaricate, mani sulle ginocchia. Inclinare il busto più avanti possibile e
tornare alla posizione di partenza incurvando la schiena indietro. Ripetere
cinque volte.
Posizione supina. Braccia in ...................................(24)
,
gambe flesse, ginocchia al petto. Ruotare la testa a destra portando
contemporaneamente le ginocchia ...................................(25)
sinistra, poi lentamente invertire il
movimento. Ripetere per 10 volte.
Per rassodare gli addominali superiori: Posizione supina, gambe
flesse, piedi a terra, braccia ...................................(26)
i fianchi. Staccare testa e spalle da terra
per 15 volte.
Per tonificare i bicipiti occorrono i pesi e la sedia. Cominciare
l'esercizio con un chilo, poi, a mano a mano che ci si abitua, si potrà
aumentare il peso da sollevare. Seduti sulla sedia con la schiena ben aderente
alla spalliera, tenere un peso per mano, braccia ...................................(27) i fianchi. Facendo perno sul gomito, flettere
l'avambraccio destro e poi il sinistro alternativamente, 20 volte per braccio.
Successivamente, entrambi gli avambracci contemporaneamente.
Per rinforzare il deltoide: Seduti sulla sedia, tenere i pesi ...................................(28)
il basso. Sollevare lateralmente e lentamente
entrambe le braccia fino all'altezza delle spalle. Attenzione a non sollevare
le spalle: vanno tenute nella posizione naturale. L'ideale sarebbe fare 10
sollevamenti e poi riposare. Poi farne altri 10: per un totale di 20
sollevamenti per braccio.
Per la mobilità del tratto cervicale: Via i pesi. In piedi,
braccia ...................................(29)
i fianchi, busto eretto, spalle rilassate.
Flettere il capo avanti e indietro per 10 volte. Circondurre il capo in quattro
tempi a sinistra e in quattro tempi a destra. Ripetere cinque volte per parte.
Poi ruotare il capo a destra e a sinistra per altre cinque volte.
[Luciana Saibene - Famiglia Cristiana, n. 8, 24 febbr. 2002]