Il fascista Perlasca eroe per 5000 ebrei.
L'italiano che nel '44 si finse console di Spagna a Budapest per
salvare il maggior numero di persone possibile. ............................(1) la guerra tornò nell'ombra, il popolo
d'Israele lo scovò e lo nominò Giusto fra i Giusti, morì nel '92.
ROMA
E'una storia strana quella di Giorgio Perlasca. Fascista per
ragioni ideali, volontario prima in Africa poi in Spagna, viene mandato a
comprar carne per l'esercito italiano nei paesi dell'est europeo con l'inizio
della seconda Guerra Mondiale. Il '44 lo trova a Budapest quando i nazisti
ungheresi prendono il potere. Lui, che non ha aderito alla Repubblica di Salò
perchè l'alleanza con Hitler gli fa orrore, è costretto a nascondersi. Lo fa
rifugiandosi ..........................................(2)
l'ambasciata di Spagna grazie a un documento
rilasciatogli anni prima da Francisco Franco per meriti militari. Ma la Spagna,
paese neutrale, ............................(3)
poco chiude la sua sede e Perlasca, per non
abbandonare le migliaia di ebrei ungheresi che vivono in case protette dal
governo spagnolo, s'inventa la qualifica di console di Spagna salvando in tal
modo cinquemiladuecento tra uomini, donne, bambini.
A guerra finita, tornato a casa, nel Veneto, non parla di ciò che
ha fatto, ma gli ebrei lo scovano e nell'89 lo proclamano in Israele,
"Giusto tra i Giusti". Così come lo onoreranno, prima della sua morte
avvenuta nel '92, Ungheria, Spagna, Stati Uniti e Italia.
Enrico Deaglio, che poi scriverà su di lui il libro "La
banalità del bene" e farà sì che Perlasca pubblichi i suoi diari col
titolo "L'impostore", ha notizia della cerimonia con cui Israele gli
rende merito e lo intervista per Mixer. Comincia in tal modo la fama di Giorgio
Perlasca, eroe per necessità , uno che trovandosi di fronte all'orrore
dell'Olocausto non seppe chiudere gli occhi.
Su quest'uomo straordinario la Rai ha girato un film-tv in due
parti, in onda lunedì e martedì per "La giornata della memoria" che
cade il 27 gennaio di ogni anno, data in cui gli alleati entrarono ad
Auschwitz.
Protagonista di "Perlasca: un eroe italiano" è Luca
Zingaretti. Al suo fianco Amanda Sandrelli, Franco Castellano, Giuliana
Lojodice, Mathilda May, Jerome Anger, Gyorgy Cserhalmi. La sceneggiatura è di
Rulli e Petraglia. La regia è di Alberto Negrin. La produzione è della Palomar
di Degli Esposti che lo ha realizzato con le tv pubbliche francesi e svedesi
nonchè la Focus-film ungherese. Il film, che ha avuto altre anteprime tutte
accompagnate dal figlio di Perlasca, Franco, è stato fatto vedere l'altra sera
alla Camera dei deputati alla presenza tra gli altri di Fini, segretario di An.
"Sono 280 gli italiani che Israele ha incluso nell'elenco dei
Giusti tra i Giusti", ha spiegato Deaglio, "ma il caso di Giorgio
Perlasca è unico perchè mentre gli altri erano per lo più funzionari pubblici o
sacerdoti cattolici, lui non aveva alcun ruolo per fare ciò che ha fatto".
E Stefano Munafò, capo della fiction Rai, ha sottolineato come per quarant'anni
la figura di Perlasca fosse stata ignorata anche perchè creava imbarazzo
politico tanto a destra come a sinistra: "Un fascista che non ha mai
rinnegato la sua ideologia ma si è battuto ..........................................(4) le persecuzioni razziali era una figura
difficile da collocare. Solo il mutamento culturale di questi ultimi tempi ha
reso possibile alla Rai realizzare un film su di lui".
E altri titoli si aggiungeranno a questo, a metà tra la storia e
la fantasia, a cominciare da una serie sugli "ismi" del novecento che
comprende monografie su Hitler, Stalin, Mussolini, papa Giovanni e, se ci
riusciranno, un film-tv sull'eccidio di Cefalonia che sta molto a cuore al
direttore di Raiuno Saccà .
Girato a Budapest in mezzo a comparse che quei fatti li conoscono
o li hanno vissuti, con uno Zingaretti perfetto per la parte anche se
nient'affatto somigliante fisicamente al vero Perlasca e una Amanda Sandrelli
appassionata e tragica figura di ebrea, diretto con foga da Alberto Negrin che
lo considera il suo lavoro più importante, il film trova il suo filo narrativo
nella vicenda d'affetto che lega quel falso console spagnolo a una giovane
madre ebrea il cui marito è stato avviato ai campi di concentramento. Molte le
scene drammatiche ma altrettanti gli atti di un coraggio al confine con
l'incoscienza che Perlasca è costretto a compiere per opporsi ai nazisti. Per
additarlo a modello anche oggi, Abano Terme, di cui Perlasca è stato più volte
ospite, gli dedica una mostra antologica che si apre il 3 febbraio.
[Simonetta Robiony - LA STAMPA, 24 Gennaio 2002]