Il tempo ritrovato
LA MUSICA ..................(1) CUORE
IL MIO PRIMO VERDI ANCORA ............(2)
FASCE "......(3) sei mesi mi
portarono ......(4) sentire l'"Aida".
L'ascoltai senza disturbare, ..............................(5) ultima fila, ............(6) braccio ............(7) cocchiere" -
"Fu una signora ............(8) Molfetta ......(9) insegnarmi i primi solfeggi. ..................(10) mesi non capii
niente"
IL MAGICO INCONTRO ..................(11)
NINO ROTA "Uscivo ..................(12) liceo e prendevo
la corriera ..................(13) Bari dove
studiavo ............(14) Conservatorio
fino ......(15) sera. ............(16)
ritorno dormivo ..................(17) strada. Poi la
fortuna, l'incontro ..................(18) Rota: fu lui ......(19) tirarmi fuori tutto". E infine
Milano, una pensioncina ..................(20) squattrinati e lo
studio ..................(21) giardinetti.
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RAVENNA
Quando era bambino la solitudine lo
turbava, ma già sentiva la seduzione ..............................(22) musica che avrebbe trasformato la sua
malinconia ............(23) un'esistenza felice. Senza la musica,
confessa oggi Riccardo Muti, non si può vivere nè assorbire la vita. Ma quale
tipo ............(24) vita, allora, le prime note respirate ............(25) casa o ..................(26)
sole ............(27) Puglia gli lasciavano immaginare? Si apre il
sipario, prologo ............(28) melodramma.
"Un padre che fa il medico e canta ..................(29) bella voce ............(30)
tenore. Canta lo Stabat Mater ............(31) Rossini. Ma non è il segno che decide. La
bellezza lacerante ..............................(32) musica mi ha commosso ............(33) un rito collettivo: le processioni. L'odore ..............................(34)
incenso e ..................(35) fiori che inondavano la chiesa il Venerdi'
Santo. Un po' come ............(36) Sicilia si è avvolti dal..................(37) profumo ............(38) zagare. Così è cominciato il senso
drammatico che mi accompagna ..............................(39) vita e ..............................(40) arte. Certe tensioni che la
gente ritrova ..............................(41) mie esecuzioni nascono ............(42) quelle visioni lontane.
"Andavo ............(43)
processione ..................(44) mio nonno. Si chiamava Nicola, era maestro
elementare. Toscaniniano ..............................(45)
aspetto come lo erano certi personaggi ..............................(46) città ............(47)
Salvemini: abiti ............(48) taglio severo, gli occhiali ......(49) pince nez, grande autorità. Andavamo ............(50)
processione ..................(51) la gente che cantava dietro le statue. Avevo
sei anni, mi teneva ..................(52) mano ".
Un bambino trascinato ............(53) buio ..................(54)
le strade ..............................(55) città...
"Mi attraeva la pietà immersa ............(56) quelle ombre. La città cambiava; diventava
un palcoscenico. La processione usciva ......(57) mezzanotte ..............................(58) chiesa ............(59) Santo
Stefano. Uscivano le statue ............(60) fila e si mettevano a......(61)
lato ..............................(62) porta. Ultimo era il Cristo morto. Lo
accompagnavano quattro enormi candelabri d'argento. Cominciavano ......(63) spuntare i piedi trafitti, e quando i piedi avanzavano verso ............(64) noi, ecco, spegnevano le luci. Spariva il
porto, sparivano le barche. Ma era la musica ......(65)
guidarci. Non lo dimenticherò mai: il "Dies Irae" richiama
queste visioni che accomunano migliaia ............(66) persone ............(67)
un senso ............(68) mistero. La processione attraversava
lentamente ogni strada. Quando passava davanti ......(69) casa,
il nonno apriva la mano: "adesso, ......(70) letto". Scappavo ......(71) dormire".
E la processione?
"Continuava
fino mattino, fino ......(73)
mezzogiorno. Il ripassare ..............................(74) statue sotto le nostre finestre veniva
annunciato ............(75) un piccolo concerto di............(76)
musici che precedevano la folla. Un ottavino, un flauto piccolo,
tamburo, grancassa, la tromba. Ci svegliavano ............(77)
lontano. Mi sono fatto scrivere questa melodia che certamente viene ..............................(78)
Oriente. L'ottavino che piange ............(79) una sinfonia difficile ............(80) cantare, interrotta da............(81)
tamburo e grancassa. Poi spuntava la tromba ..................(82)
sotto i passi ..............................(83) congregazioni ............(84)
incappucciati. Portavano la prima croce ............(85)
legno ..................(86) inchiodata la faccia del..................(87) Cristo. Ogni tanto la banda si scostava dalle..............................(88) marce funebri e intonava lo Stabat Mater.
Così comincia l'amore ..................(89) il melodramma".
..............................(90) "Stabat Mater" respirava aria ............(91) casa...
"L'ho sempre
saputo e l'ho inciso e diretto diverse volte, Scala e ......(93) Salisburgo. Penso ............(94)
essere nato ..................(95) questa musica e ..................(96)
le marce funebri (sorride, ndr). Il nonno ricordava i nomi ............(97) ogni marcia".
È vero che ............(98)
ragazzo non le piaceva la musica?
"Ne ero
immerso e mi piaceva. sei mesi mi hanno portato ............(100) carrozza ............(101)
Petruzzelli ............(102) Bari. Davano l'Aida. L'ho ascoltata ..............................(103)
ultima fila, ............(104) braccio ............(105)
cocchiere pronto ......(106) scappare se avessi disturbato. Raccontano
che non ho pianto e non mi sono addormentato. Ma ............(107)
casa era un'altra cosa. Mio padre riteneva che la conoscenza ..............................(108) musica fosse obbligatoria ..................(109) la definizione ..............................(110) personalità. Chitarra, fisarmonica, piano,
violino. Cinque fratelli, cinque musicisti ............(111)
erba. Quando il giorno ............(112) San Nicola ho trovato ..................(113) i regali il primo violino, mi sono detto: ci
siamo, devo studiare. Una signora ............(114) Molfetta mi insegnava solfeggio. ..................(115) mesi non ho capito. Lo trovavo noiosissimo.
Finché un giorno ho intuito improvvisamente il meccanismo ..............................(116) lettura ..............................(117) musica. Anche ..................(118) violino faticavo. Mi mettevano ......(119)
studiare davanti ........................(120) finestra e guardavo i compagni che giocavano
......(121) pallone. Debuttai, diciamo così, ............(122) un concertino ............(123)
Vivaldi ............(124) Seminario Pontificio. Mio padre curava i
preti ..................(125) niente e loro coinvolgevano i figli ..............................(126) spettacolo ............(127)
fine anno. Si sedeva ............(128) prima fila; applaudiva. Mia madre no: è
sempre stata severa. Trovava sconveniente battere le mani ............(129) figlio".
Sua madre era pugliese?
"No, era Napoli; e aggiungo, una vera napoletana. È
difficile spiegarlo. Prima ............(131) tutto i capelli: nerissimi. Poi il volto ............(132) macchiaiolo mediterraneo. Si chiamava Gilda.
La nonna materna era arrivata ............(133) Grenoble: una marchesa Gavaudan. Non ne
conosco la storia. Ricordo le villeggiature ..............................(134) sua casa ............(135)
via Cavallerizza ......(136) Chiaia, tovaglioli e posate ..................(137) lo stemma. ......(138)
Molfetta mia madre stava bene, ma i figli li voleva avere ......(139) Napoli. Non importa la guerra o il viaggio, dodici ore ............(140) treno. Perché? le ho chiesto dopo. "Non
si sa mai ..............................(141) vita. Se siete costretti ......(142) girare il mondo e la gente vi chiede dove siete nati, se dite
Napoli, vi rispettano. Se dite altri nomi, dovete spiegare ..................(143) ore e gli altri continueranno ......(144) non capire". Non poteva immaginare che avrei girato
il mondo. Forse
il motivo era un altro. Spuntava suoi discorsi. Era orgogliosa ............(146) appartenere ......(147) una ..............................(148) capitali ..............................(149) Europa ............(150) un secolo che amava: il '700 ".
Ma la musica quando è cominciata, davvero?
" principio l'ho divisa ..................(152) liceo. Le famiglie di............(153)
allora volevano che i figli prendessero un "pezzo ............(154) carta", un titolo che permetesse ............(155) affrontare la vita. La nostra vita era molto
spartana. ........................(156) dieci ............(157) sera ......(158) letto e ............(159) mattino, prima ..............................(160) scuola, questi letti dovevamo rifarceli ............(161) soli. Non c'era la Tv, qualche volta la
radio o mio padre che cantava e noi ad accompagnarlo. La stessa città, ..................(162) le sue abitudini severe invitava ........................(163) riflessione. ............(164)
fronte ............(165) giardini dove giocavamo un orologio ci
ammoniva ..................(166) una iscrizione poco sportiva: "mortales
vos esse docet quae labitur hora", l'ora che scorre vi ricorda che dovete
morire. E poi abitavo ............(167) via Crocefisso, angolo piazza Paradiso.
Sempre segni austeri. ........................(168) musica mi sono accostato ..................(169) la volontà ............(170)
chi segue la vocazione malgrado il peso ............(171)
studi normali. Uscivo ..................(172) liceo, prendevo la corriera ..................(173) Bari: fino ......(174) sera ............(175) conservatorio. Un ritorno pieno ............(176) sonno. Ma ho avuto fortuna. Ho conosciuto
Nino Rota, il compositore amato ............(177) Fellini, personaggio fondamentale ..............................(178) mia vita: mi ha fatto capire tante cose.
Uomo impastato ............(179) musica. Quando eravamo assieme, ........................(180)
improvviso non seguiva i discorsi; gli occhi si perdevano ............(181) zone remote. Allora desideravo che un
pianoforte gli fosse aperto sotto le mani ..................(182)
ascoltare subito la melodia che lo stava attraversando. Ho superato gli
esami ............(183) privatista ..................(184) dieci e lode. "Ti abbiamo dato la lode non ..................(185) come hai suonato ma per..................(186) come puoi suonare". Poi gli dissi che mi sarebbe piaciuto
andare ......(187) Napoli. Non mi ha trattenuto. "È
giusto, è più importante"".
I
fratelli vanno ......(188) Napoli ..................(189)
l'università e la famiglia non si divide: il padre trova il coraggio ............(190) cambiare pazienti e rifarsi un nome. Sempre
assieme. Muti si iscrive ......(191) filosofia e frequenta il conservatorio.
Continua ..................(192) i più bravi. Un mattino Jacopo Napoli, che
dirige la scuola, lo manda ......(193) chiamare. "Suoni il pianoforte come un
direttore. Non ho nessuno che diriga il saggio ............(194)
fine anno. Te la senti?". Muti si emoziona ma pochi minuti dopo si
libera ............(195) ogni paura. "Più ............(196) tutto mi faceva impressione che ..................(197) un gesto ..............................(198) alto verso il basso
partisse la musica. Ho pensato: è la mia strada".
Muti segue Napoli al............(199)
conservatorio ............(200) Milano. Prima ............(201)
partire c'è un consiglio ............(202) famiglia, attorno ............(203)
tavolo, come Rocco e i suoi fratelli. Riccardo deve andare? È la prima
volta che parte ............(204) solo. Milano un po' lo raggela: la nebbia.
"Era come soffocare, mancava la luce. La luce ............(205)
Molfetta, luce africana. Muri bianchi, ulivi che si piegano sotto il
sole. La luce ............(206) Napoli invece ha i colori ..................(207) golfo".
......(208) Milano trova pioggia, camere grige ............(209) pensioni ..................(210) squattrinati. Dorme ..............................(211) stanza ............(212) un
tenore che fa vocalizzi e ..................(213) concentrarsi ..............................(214) studio ..................(215)
contrappunto, Muti si rifugia ............(216) una panchina ..................(217) giardinetti ............(218) Porta Venezia. "Il che mi ha aiutato.
Ha reso l'orecchio più fine. Facevo i compiti ............(219)
composizione senza l'aiuto ..................(220) pianoforte; ero costretto ......(221) calcolare gli accordi basandomi ..............................(222) udito interno, se
posso dire così".
I genitori sbarcano a......(223)
Milano ..................(224) i saggi ............(225)
fine anno. Portano l'olio ............(226) casa, partono ..................(227) treno dopo. Un giorno, mentre prova ............(228)
una sala ..................(229) conservatorio, una ragazza appare ..................(230) il maestro e i musicisti. Ha sbagliato
porta. Muti la manda via ..................(231) segno imperioso ..............................(232) bacchetta. Ma l'ha guardata, e lei lo ha
visto bene. Chi sarà quel giovane scontroso? La ragazza è ............(233) Ravenna, studia canto, si chiama Cristina
Mozzavillani. Qualche anno dopo si sposano. Intanto Muti lavora come un
giapponese: ore ............(234) studio, i primi concerti. ..................(235) un'orchestra militare ............(236) Praga fa una tourneé. Piccole città tipo
Carpi. "Quando arrivo ......(237) Bergamo mi pare d'essere ......(238) New York". Vince il premio Cantelli e lo chiamano ............(239) Maggio musicale fiorentino ..................(240) accompagnare Richter, grande solista.
Dapprima il timore, poi il successo. Il
Maggio sta cercando un direttore: ............(241) fondo il maestro viene scelto ..............................(242)
orchestra ..................(243)
l'aiuto ............(244) un articolo che Leonardo Pinzauti scrive ..............................(245)
"Nazione": perché non fidarsi ..............................(246)
giovinezza? È ......(247) Firenze che diventa Muti. Si sposa, nascono i
tre figli. ..................(248) Sud ogni tanto arrivano il padre e
la madre. Il padre ............(249) prima fila ad applaudire, la madre sempre ............(250)
fondo. E dopo ogni concerto si avvicina ......(251) Pinzauti:
"Mi dica, professore, come va questo ragazzo?".
Chierici Maurizio
- Corriere ..............................(252) Sera,
01/07/1993