UNA FORMA DI PENSIERO LEGATA ........................(1)
NOSTRA FINITEZZA, CHE SI RIPRESENTA SEMPRE IN
NUOVE FORME: ANCHE ..............................(2)
ERA
..............................(3) TECNICA TRIONFANTE
TUTTE le rappresentazioni (mitiche? oppure già filosofiche?) ..............................(4) origine,
sia di quella individuale sia di quella ..............................(5)
specie, sono miti. Miti sono le storie ..............................(6) creazione ..................(7) mondo, compreso quello biblico che solo indebitamente è stato, e
talvolta è ancora, preso ........................(8)
lettera come una storia "vera". E
anche l’origine di noi come individui, benchè non rimanga per sempre avvolta ..............................(9) storia ..................(10)
cavolo e ..............................(11) cicogna, ha comunque qualcosa che ci sfugge -
come potrebbe dimostrare anche l’orrore che proviamo di fronte ........................(12) possibilità , oggi offerte ..............................(13) scienza, di pianificare razionalmente ogni
cosa, in modo da prevedere e decidere fin ..............................(14)
inizio
tutto il destino di ogni individuo. L’ombra ..................(15) mito si estende poi, ancora più fitta perchè lì non c’è scavo
archeologico o datazione ............(16) carbonio che tenga, sulla..............................(17) fine ..............................(18)
vita e il suo oltre. Tanto che si potrebbe
dire che il mito coincide puramente e semplicemente con la nostra finitezza.
Siamo necessariamente esseri "mitici" perchè nasciamo e moriamo,
perchè prima non c’eravamo e dopo non ci saremo più. Già , ma gli animali,
allora? Anche loro, infatti, nascono e muoiono. Se, come pare, è vero che gli
animali sognano, potremmo pensare che la caratteristica della..............................(19) loro vita sia di non svegliarsi davvero mai,
di non avere un vero principio di realtà che permetta loro di distinguere il
sogno ..............................(20) veglia. Quanto a noi, quello che ci distingue
è proprio la capacità di svegliarci ..................(21) sogno, e più in concreto di uscire ..................(22) mito per entrare ..................(23) mondo ..............................(24)
conoscenza. Siamo ........................(25) inizio e ........................(26) fine immersi ..................(27) mito; ma non facciamo altro che cercare di ribellarci a questa
appartenenza e di mantenerci svegli (anche la morte è figurata spesso come un
sonno).
L’"astuzia ..................(28) monaci". Questa ribellione è ciò di cui
il mito il più spesso parla: il serpente che spinge Eva a mangiare ..................(29) frutto ..............................(30)
conoscenza le promette anche che in tal modo
lei e Adamo diventeranno immortali, e questo è il movente vero che la indurrà a
cedere ........................(31) tentazione - anche se ci si potrebbe
domandare come potesse temere la morte chi non l’aveva ancora sperimentata come
una possibilità propria. Ma anche ..................(32) mito biblico il desiderio ..............................(33) immortalità
si distingue difficilmente ..............................(34)
volontà di divenire come Dio - dunque da
tutta un’altra serie di benefici capaci di fare ..............................(35) uomo il padrone ..............................(36) propria vita e di quella ..............................(37) altri esseri ..................(38) mondo. Il Prometeo ..............................(39)
mitologia greca è la figura emblematica di
questo aspetto ..............................(40)
questione. Egli ha insegnato ........................(41) uomini il dominio e l’uso ..................(42) fuoco, e con questo anche di tutti i saperi e
le tecniche. Non solo ..............................(43)
mitologia biblica, ma anche in quella ..................(44) mondo classico, uscire ..................(45) mito conquistando la conoscenza è un atto di
tracotanza, un peccato che l’uomo dovrà pagare - o come Prometeo incatenato ........................(46) sua rupe, o con la sofferenza di un’esistenza
assoggettata ........................(47)
malattie, ........................(48) morte, ........................(49)
necessità ..................(50) lavoro. Solo miti, questi? ..................(51)
punto di vista di una coscienza
"illuminista", è facile pensare - e si coglie probabilmente in buona
parte ..................(52) segno – che chi colpevolizza l’uomo ..............................(53) conoscenza sono i detentori ..................(54) potere tradizionale fondato appunto ..................(55) miti: preti e autorità patriarcali di ogni
tipo. Solo l’astuce des moines, dunque? Forse non
è così semplice, l’età ..................(56) miti è per l’appunto una "età ",
come una fase ..............................(57)
sviluppo umano in cui è troppo semplicistico
immaginare un gruppo di astuti ed evoluti che inganna coscientemente tutti gli
altri umani. Che sia così lo si vede anche ..................(58) fatto che la lotta contro il mito non è mai conclusa una volta per
tutte. Anche la modernità più illuminata non riesce a consumare ..................(59) tutto i propri margini oscuri, che si
ripresentano sempre in nuove forme: Roland Barthes aveva intitolato Miti d’oggi
uno ..................(60) suoi libri più famosi, ..................(61) quale analizzava i contenuti ..............................(62) cultura di massa come se si trattasse di
recentissime mitologie. Difficile dire se anche questi miti siano prodotti
ingannevoli di una casta di moines avidi di potere: un po’, certo, lo sono,
anche se i monaci astuti sono oggi i manipolatori pubblicitari, o politici, ..............................(63) coscienza collettiva. Ma dietro questo ritorno
continuo ..................(64) mito si cela probabilmente quel suo legame
con la finitezza e la mortalità - il fatto che esistiamo solo essendo
"gettati" in una cultura che ci condiziona e che possiamo criticare e
modificare, come la lingua che parliamo, solo a patto di assimilarla e
condividerla. Non ci liberiamo mai ..................(65) tutto ..................(66)
mito; come non ci liberiamo mai ..................(67) senso di colpa per la conoscenza. Miti come
quello ..............................(68)
Eden
o come quello di Prometeo ci scuotono profondamente perchè sappiamo che, in
qualche senso, dicono la verità . La scienza e la tecnica, in tutte le fasi ..................(69) loro sviluppo e soprattutto oggi (pensiamo ........................(70) manipolazione genetica, ........................(71) tecniche di riproduzione, ........................(72) stesso traguardo ..................(73) prolungamento ..............................(74)
vita, o ........................(75)
armi di distruzione di massa), hanno sempre
suscitato insieme entusiasmi e paure ..................(76) sacrilegio. Guardando al............(77) nostro oggi, possiamo pensare di vincere questi sensi di colpa
"accendendo la luce", perseguendo senza paura il programma di un
conoscere sempre più fondato, valido, utile? Difficile crederlo, se si pensa a
quanto la superstizione si diffonde proprio ..................(78) mondo ..............................(79)
tecnologia trionfante: o come reazione
oscurantista, regressiva, oppure anche come soddisfazione illusoria di una sete
esagerata di successi che scienza e tecnica "reali" non sono -
ancora? - in grado di soddisfare.
Un modo per uscire da questo circolo che sempre si ripete - mito,
conoscenza, rimorso - può essere quello ..................(80)
pessimismo radicale leopardiano, per il quale
la verità che possiamo conoscere finisce con l’essere solo quella che insegna
la vanità di ogni sforzo umano teso a elevarsi oltre il mondo ..................(81) nascere e ..................(82) perire; dunque l’impossibilità, in fondo, di uscire ..............................(83) condizione mitica. Oppure si può ascoltare
l’insegnamento ..................(84) Buddha: invece di cercare una verità altra ..............................(85) apparenze, ..................(86) miti, entro cui siamo immersi, conviene fare attenzione ........................(87) apparenze stesse, ........................(88) loro infinite sfumature, ........................(89) loro pura e semplice presenza, con una sorta
di abbandono attivo che ..................(90) resto è stato anche uno ..................(91) contenuti ricorrenti della..............................(92) mistica cristiana.
Un mondo di apparenze.
Quello che rende difficilmente accessibile, a noi occidentali, una
tale forma di ascesi mistica è ciò che fu espresso da Platone: l’idea che il mondo
quotidiano in cui viviamo sia un mondo di apparenze, ..............................(93) quali bisogna liberarsi per innalzarsi ........................(94) visione ..............................(95)
essenze. è ciò che fa la scienza con la sua
ricerca di misure esatte e di comportamenti prevedibili; e anche quello che
comanda la morale, incitandoci a non cercare l’utile immediato, la
soddisfazione ..................(96) sensi, ma il bene puro, universale, duraturo.
..................(97) libro settimo ..............................(98) Repubblica, là dove racconta il grande mito
(di nuovo!) ..............................(99)
caverna - gli uomini sono prigionieri in una
caverna in cui vedono solo le ombre ..............................(100)
cose, credendole vere; e chi si libera
salendo ........................(101)
vera luce deve tornare da loro e cercare di
condurli ........................(102)
verità chiara - Platone prevede anche che i
prigionieri non desiderino affatto uscire ..................(103)
mondo ..............................(104)
ombre, sicchè chi ha visto la verità dovrà
anche trascinarli con la forza. Si ricorderà che Popper ha scritto un libro su
La società aperta e i suoi nemici in cui Platone era per l’appunto uno ..................(105) principali protagonisti "negativi",
proprio anche per questa idea. Anche senza stare con Popper, molti filosofi ..............................(106)
ultimi secoli - da Nietzsche a Heidegger a
Deleuze - hanno parlato contro Platone e questa sua idea ..............................(107)
verità . Forse anche a questo antiplatonismo
si richiama Borges quando, ..............................(108)
Aleph,
pensa che la verità sia capace di liberarci solo se abbiamo il coraggio di
perderci ..............................(109)
vertigine ..............................(110) sua irriducibile molteplicità , che si
sottrae, ma anche ci sottrae, a ogni pretesa di arrivare ........................(111) ultimo, e
morto, fondamento.
[Gianni Vattimo - LA STAMPA, 20 Febbraio 2002]