Gran festa per l’Arcitraviata.

 

 

Vista di notte fa l’effetto di un’astronave, allunata qui per caso, in questa landa silenziosa che è il quartiere della..............................(1)  Bicocca, quando i suoi giovani vicini di casa, gli studenti dei..................(2)  poli universitari, sono tutti rientrati alle........................(3)  magioni e l’austero edificio accanto, una delle..............................(4)  varie fabbriche dismesse della..............................(5)  Pirelli, le sorride lieve attraverso le bocche delle..............................(6)  finestre vuote, i vetri centrati da un’inutile quanto tenace tiro al............(7)  bersaglio. Eccolo, il Teatro degli..............................(8)  Arcimboldi: bianco candido, facciata trasparente obliqua, a ricordare un po’ le moderne costruzioni nordiche di Amsterdam o Helsinki, tante luci dentro e fuori, a dire il clima festoso dell’..............................(9) inaugurazione della..............................(10)  nuova casa della..............................(11)  musica. Cresciuta in fretta, in tempi record - due anni - nel..................(12)  Paese dell’..............................(13) immobilismo della..............................(14)  Fenice e del..................(15)  Petruzzelli, dei..................(16)  ritardi (il Carlo Felice di Genova fu esemplare, l’Auditorium in fieri di Roma ne segue la scia) e della..............................(17)  lievitazione dei..................(18)  bilanci.

Non che su questa voce gli Arcimboldi siano stati mosche bianche: dal..................(19)  budget iniziale di 55 miliardi si è passati a 85. Ma facendo due conti in tasca agli........................(20)  altri, il Comune di Milano, che ne è il proprietario, si rallegra perchè pare che tutto sommato il costo "pro poltrona" non sia nemmeno così spropositato. Proficuo sarebbe un raffronto con l’estero, per sapere se veramente siamo stati così bravi. E disinteressati. Due quesiti giravano ieri sera, tra il risotto e lo champagne del..................(21)  "dopo Traviata" - la Traviata sempre più sfaccettata di Muti, sottilmente indagata nella..............................(22)  punteggiatura interna, con due nuovi protagonisti, Inva Mula e Marcelo Alvarez -. La prima domanda era: ma perchè proprio qui?, perchè decentrare il cuore teatrale della..............................(23)  città (l’unico teatro d’opera rimasto a Milano) in una zona così faticosamente accessibile e senza servizi, dove tutto è ancora da costruire e non pare secondo il modello degli..............................(24)  equilibri rinascimentali della..............................(25)  città ideale? I musicisti dell’..............................(26) orchestra, che nelle..............................(27)  emergenze sfoderano una capacità di adattamento e una fantasia ironica senza confronti nelle..............................(28)  altre categorie di lavoro (basta vederli nelle..............................(29)  tournèe), offrivano le risposte migliori: pragmatici, maniche rimboccate, volontà di tenersi fedeli a quel "suono Scala" che sarebbe davvero un peccato buttar via, incantati di fronte alla........................(30)  velocità con cui ogni giorno, in questi ultimi, il teatro è lievitato: c’erano macerie intorno agli........................(31)  ingressi? dall’..............................(32) oggi al............(33)  domani ecco un tappeto d’erba e piante; mancavano i bagni per i musicisti? subito pronti, pochi, promiscui, ma ci si fa l’abitudine; la cambusa? ha il nome scritto a penna, su un foglietto, ma c’è, fornitissima di gelati perchè siamo in estate e senza tavolini. La seconda domanda sugli..............................(34)  Arcimboldi era la più spinosa, quella su cui si gira intorno da quando la nuova sala ha messo qui radici: l’acustica. Di primo acchito non fa innamorare. Ma va studiata. E non essendo solo un’idea astratta, si costruirà. Certo, non sembra avvolgere ipnotica e conturbante come capita in certe nuove sale del..................(35)  Giappone o nelle..............................(36)  storiche aule da concerto della..............................(37)  vecchia Europa, il Musikverein di Vienna, la Herculessaal di Monaco, l’Auditorium di Francoforte (dove tra l’altro si arriva direttamente dall’..............................(38) aeroporto, con il metrò). Auscultati i tre atti di Traviata ciascuno da un posto diverso, se ne ricavava che con tutta probabilità il luogo più acustico degli..............................(39)  Arcimboldi è il loggione. Ossia la seconda loggia, in alto: contenti, loggionisti? Niente di nuovo sotto il sole: anche in Scala lo sapevano anche i muri che i posti privilegiati per l’assieme di buca e palcoscenico erano quelli lassù, attaccati al............(40)  soffitto. Qui non sono scomodissimi da raggiungere, con le scale un po’ strette (gli ascensori ci sono, ma lenti e in rodaggio), foderate di moquette rossa. Su questi gradini non si scivola, ma attenzione signore con le scarpine e i tacchi, perchè invece le alzate di quelli in sala sono imprevedibili e, tutto legno lucidato, un po’ rischiose.

Seduti in cielo, il terzo atto di Traviata prendeva nelle..............................(41)  fibre, malato e stanco, quasi rilasciato e disilluso, dopo le corse passionali e rabbiose dei..................(42)  primi due atti. Di ghiaccio il Preludio. Sorretti da un ultimo alito di speranza gli inutili interrogativi. Quella punteggiatura di ogni frase, così sensibilmente ricercata dalla..............................(43)  concertazione di Muti. Restituita con fedele diligenza dalla..............................(44)  Violetta di Inva Mula, soprano con bella facilità nel..................(45)  registro acuto, di volume piuttosto corposo, meno duttile nel..................(46)  timbro. Superba comunque nel..................(47)  primo atto, dei..................(48)  tre a lei il più adatto. Vincente invece sempre, e di nuovo una conferma, il tenore Alvarez, un Alfredo dal..................(49)  registro brunito e dalla..............................(50)  resistenza vocale sconfinata (per lui davvero, tutti i "da capo" erano una passeggiata), ma credibilmente ragazzo nell’..............................(51) interpretazione. Un Alfredo che restituisce due nodi emotivi dell’..............................(52) opera con autenticità da brivido: nello..............................(53)  scontro col..................(54)  padre - che è quasi un venire alle........................(55)  mani - e nel..................(56)  pubblico sfregio all’........................(57) amata. Germont è Roberto Frontali, un papà sempre un po’ junior, ma di accattivante bellezza nel..................(58)  colore e fraseggio, tanto da tenere il "Di Provenza" come una ballata che, pur portata all’........................(59) estrema lentezza, non si vorrebbe mai finita. Bene il suono da lassù. Ma come è lontano visto da qui il palcoscenico! La Traviata della..............................(60)  Cavani sembra in cartolina. In compenso l’assieme, seppure in diversa scala, si gode perfettamente quasi dappertutto. Non ci sono – per ora - i promessi monitor per le traduzioni simultanee sugli..............................(61)  schienali di legno. Nè francamente sembrano utili, con questa angolazione del..................(62)  palcoscenico: per leggere bisognerebbe stare con la testa bassa. Forse, col..................(63)  tempo, chissà che non si rimedi secondo la soluzione in uso presso gli altri teatri, dello..............................(64)  schermino in alto sul..................(65)  boccascena. Illusi, disillusi, sognatori, concreti, chiunque ami la musica non può che rallegrarsi che le sia stata consegnata una nuova casa. Se gli Arcimboldi diventeranno grandi - come quell’"arci" augurale promette - lo diranno nel..................(66)  tempo non l’ingegnosità dell’..............................(67) edificio, ma il cuore e la forza degli..............................(68)  artisti che l’abiteranno. Perchè un Teatro non è un museo, non è un luogo di culto o un reperto archeologico, niente a che vedere con Notre-Dame o il Partenone. La Scala non era un mito: la sua storia, nel..................(69)  divenire la faceva grande. Il Teatro è un castello di carte, che diventa una fortezza se lo abitano i grandi musicisti. Non è mai dato una volta per tutte: a ogni apertura di sipario ricomincia, e aggiunge un tassello. A questo primo, degli..............................(70)  Arcimboldi, leviamo il calice.

 

[Carla Moreni - IL SOLE 24 ORE, 23 genn. 2002]