Felicità da manuale.
Imparare a essere positivi. Con un po’ di altruismo. Qualche
pillola di filosofia orientale. ..........(1) capacità di ignorare i.....(2) desideri più forti. E di
non pensare al denaro. Un gruppo di psicologi americani ha messo nero su bianco
..........(3) nuovo codice della gioia.
C’era una volta... è un attacco che funziona sempre: sa di fiaba,
ma fa scoprire verità. C’era una volta un re, allora. Un re terribilmente
infelice. Nè .....(4) cortigiani nè .....(5)
medici erano capaci di curane ..........(6) angoscia. Solo ..........(7) camicia di un uomo felice, qualcuno disse, ..........(8) avrebbe salvato. ..........(9) re
spedì messaggeri in giro per ..........(10) mondo, a cercarlo. ..........(11) trovarono. Ma ..........(12) uomo più
felice era così povero da non possedere nemmeno una camicia.
Questo non per dire che basta ..........(13) salute - non basta – ma che ..........(14)
segreto della felicità da sempre ci attira e
da sempre ci sfugge. Da qualche tempo si sono messi sulle sue tracce alcuni
psicologi americani, e stanno avendo miglior fortuna dei loro connazionali con
Osama. ..........(15) uomo che
ha inventato ..........(16) "positive psychology" si chiama
Martin Seligman e insegna all’università della Pennsylvania. Basta occuparsi
solo di depressione, ha annunciato ai colleghi dell’Apa, associazione americana
degli psicologi: concentriamoci sulle risorse dell’essere umano, più che sulle
sue debolezze. Aiutiamo ..........(17) gente a raggiungere la..........(18) felicità, invece di rimestare sempre nei mali dell’anima. Parole
sante nella terra dove ..........(19) diritto alla felicità è previsto dalla
Dichiarazione d’Indipendenza: così, oggi ..........(20)
movimento della psicologia positiva riceve
finanziamenti per milioni di dollari e coinvolge più di 60 studiosi.
Risultati? ..........(21) primo è che ..........(22) felicità non è un dono del cielo: si può coltivare. In più, pare
convenga: ..........(23) persone felici vivono a lungo, sono creative
e altruiste, hanno successo in amore, amicizie e lavoro, sanno affrontare ..........(24) difficoltà. Piacciono e si piacciono. ..........(25) secondo è che ciascuno di noi, per sua
natura, tenderebbe, per così dire, a un certo livello di felicità quasi
spontaneamente, a prescindere da ciò che ...............(26)
accade. ..........(27)
terzo punto della "positive
psychology" è che non esiste una sola ricetta: "..........(28) persone più felici godono di buona salute
psicofisica e buone relazioni sociali. Hanno amici e affetti", sostiene Ed
Diener, dell’Università dell’Illinois: "Ma non è detto che basti".
Un fattore chiave per ..........(29) conquista della felicità è ..........(30) capacità di non farsi travolgere dai
desideri", interviene Mihaly Csikszentmihalyi, ungherese, della Claremont
Graduate University: "Chi non si fa distogliere da avidità, gelosia, paure
e stress può avere una vita felice. Fondamentale è imparare a concentrare ..........(31) propria attenzione su alcuni obiettivi, come ..........(32) lavoro o ..........(33) rapporto con ...............(34) altri. Mai solo su se stessi: troppa
riflessione su di sè, non aiuta a essere più felici. Non è sorprendente come
culture diversissime tra di loro siano arrivate alla stessa conclusione, che ..........(35) strada per ..........(36) felicità passa per ..........(37) capacità di controllare ..........(38) desiderio? Yoga, zen, arti marziali,
ascetismo cristiano e islamico: .....(39) metodi sono diversi, il..........(40) fine identico: non lasciare che ..........(41) consapevolezza di sè sia distratta da fattori esterni". Non a
caso ..........(42) persone che hanno una fede sono generalmente
più felici di quelle non religiose", conferma Christopher Peterson,
dell’Università del Michigan: "..........(43) denaro, invece, non conta molto". Questo
sembrerebbe più difficile da credere, soprattutto dopo che ricercatori dell’università
di Warwick hanno quantificato al centesimo quanto vale la..........(44) felicità: un milione di sterline, 1,6 milioni di euro, in lire 3
miliardi tondi. Cifra destinata a cambiare stabilmente in meglio ..........(45) vita di chiunque, sostengono ...............(46) inglesi. ..........(47) benessere dà serenità, non felicità, ribattono ...............(48) americani, e pensare troppo al denaro provoca
infelicità. ..........(49) gente oggi vive in una società decisamente
più ricca di quella di due generazioni fa, spiega Seligman, eppure soffre di
depressione dieci volte di più. ..........(50) via per ..........(51)
felicità è più complicata che vincere alla
lotteria. Passa, secondo Diener, per ..........(52) capacità di dedicarsi seriamente a quelli che
amiamo; di impegnarci nelle attività in cui crediamo (il..........(53) lavoro, ..........(54) politica, ..........(55) volontariato, tutto ciò che rappresenta un valore); di imparare ad
apprezzare ..........(56) cose importanti che abbiamo e non dar peso
alle mille sciocchezze che a volte ci guastano ..........(57) vita. Che è poi esattamente quello che sta succedendo in America,
dopo ..........(58) 11
settembre: ..........(59) ricerca di una felicità più intima, ..........(60) nesting, ..........(61) annidarsi in casa, tra affetti e valori
sicuri. Bene. Quasi. Perchè di qua dall’Atlantico certe ricette sembrano troppo
semplici. Attirano ma non convincono. A volte irritano. Pascal Bruckner, per
esempio, in ..........(62) Euforia
perpetua chiama "..........(63) dittatura della felicità a tutti .....(64) costi": un imperativo delirante, pena ..........(65) esclusione
dalla società. Boris Cyrulnik, psichiatra autore di "Un merveilleux
malheur", in un’intervista pubblicata da "..........(66) Nouvel Observateur" paragona ..........(67) felicità a un luogo immaginario, come ..........(68) paradiso. Più facile cercarlo che trovarlo. Un cammino, più che
una meta. Un cammino che dura tutta ..........(69) vita. .....(70)
bambini apprendono ..........(71) emozioni come ..........(72) lingue, e negli anni imparano a
modularle", spiega Luigi Anolli, professore di Psicologia all’Università
Cattolica di Milano: "è vero che possiamo dirigere le..........(73) nostre emozioni, ma non pensiamo di affidarci a ricette
universali. ..........(74) concetto stesso di felicità varia da cultura
a cultura. Bonheur e felicità sono simili, equivalgono a gioia; happiness è ..........(75) essere
soddisfatto. Noi usiamo con parsimonia questa parola, in America è imperativo
essere su di giri, ti dicono sempre "cheer up". ..........(76) culture conoscono emozioni diverse: in
Giappone esiste una condizione di serena passività, condivisa da persone che
stanno insieme, che a noi è ignota. Ci sono culture che non conoscono ..........(77) nostalgia, altre ..........(78) collera. Nel Nord Europa è un diritto ma è saggio non arrabbiarsi,
nel Mediterraneo è un dovere. Però in tutti .....(79)
popoli ..........(80)
gioia si esprime con la..........(81) stessa mimica facciale, ..........(82) "sorriso di Duchenne", pieno, che
coinvolge ..........(83) parte inferiore del viso, scopre .....(84) denti, e quella superiore, facendo
"sorridere" anche ...............(85) occhi". ..........(86) emozioni, secondo Anolli, sono una materia complessa: gestibile,
ma non completamente. ..........(87) felicità ha una base psicologica e una
fisiologica. "Nel cervello abbiamo ..........(88)
sistema neurale della "ricompensa":
si attiva quando proviamo benessere, ci lodano, ci accarezzano, o se facciamo
un esercizio fisico piacevole. Attivato, produce endorfine ed enkefaline, in
pratica oppiacei naturali. ..........(89) persone in cui si attiva spesso sono più
felici di altre". Non solo: ..........(90) persone che sorridono spesso sono più felici
di quelle che non sorridono, perchè ..........(91) nostre espressioni sono in realtà dei
messaggi nervosi che mandiamo a noi stessi, e che modulano ..........(92) stato d’animo. "è semplice: a star
meglio si può imparare, a essere felici no. ..........(93) psicologia positiva quando parla di felicità intende in realtà
benessere. ..........(94) analisi di
Seligman può essere riassunta così: se ..........(95) cose vanno male, è colpa degli eventi, se
vanno bene, ..........(96) merito è mio. Un po’ ingenuo. ..........(97) felicità è indescrivibile,
inconoscibile", interviene Paolo Legrenzi, professore di Psicologia
Cognitiva all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e autore di un
saggio sulla felicità: "..........(98) felicità è nel ricordo. Quando siamo felici
non ..........(99) sappiamo, molti filosofi e letterati europei ..........(100) hanno scritto. Per ..........(101) nostra cultura ..........(102) sofferenza è un valore, basti pensare a
Leopardi, per ...............(103) americani no". Per noi è fondamentale
anche ..........(104) esperienza
della solitudine: Sartre diceva, ..........(105) inferno
sono ...............(106) altri. "..........(107) problema è: ..........(108) scopo della vita è quello di stare sempre
bene? Non è forse più saggio, come fa ..........(109) Siddharta di Hermann Hesse, non investire
troppo in questa ricerca, per essere meno vulnerabili? Volere tutto, amicizia,
amore, salute, benessere, espone al rischio della perdita, dunque della
sofferenza. Io credo che porsi come obiettivo quello di essere felici porti all’infelicità.
Felice è chi non si pone ..........(110) problema di esserlo".
[Valeria Palermi - ..........(111) ESPRESSO,
Num. 8, 15 febbr. 2002]