Il film di Lina Wertmuller con Giannini, Gerini e Bova offre all’........................(1) attrice napoletana un’occasione di magnificenza

Un monumento a Sofia Loren

 

Un monumento a Sofia Loren, il film tv di Lina Wertmuller in onda l’altra sera su Canale 5 di fronte a sette milioni di spettatori. Una storia originale, sceneggiata dalla..............................(2)  stessa regista e da Elvio Porta, tratta dal..................(3)  libro di Maria Orsini Natale. Una storia inconsueta, per i nostri racconti televisivi, una "Dynasty" di pastai, non di petrolieri. Pastai incrociati con i principi. E "tu sei nato principe, fai il principe; la pastaia la faccio io", dice in una delle..............................(4)  prime scene la Loren-donna Francesca al............(5)  marito Giancarlo Giannini-Giordano Montorsi. Quando il nobil uomo la smetterà di svolgere la sua parte di nullafacente, si sentirà troppo frustrato di fronte alla........................(6)  moglie di successo, vorrà deporre il ruolo di "principe consorte" per abbracciare quello di uomo d’affari, precipiterà lei e tutti i suoi cari nella..............................(7)  rovina totale. Si sparerà un colpo in testa, ma neanche il suicidio gli riuscirà , il tentativo lo porterà su una sedia a rotelle, paralizzato fino alla........................(8)  morte.

Intanto, l’alterigia, l’abilità , la spregiudicatezza affaristica di Francesca e il suo grande affetto per il marito si incrociano con le vicende della..............................(9)  sua grande casa, della..............................(10)  sua grande famiglia: nove figli, più una adottata. Adottata per ottemperare a un voto, "per scaramanzia", non per salvare una vita. Ma quella vita si rivelerà la più importante.

Nunziata, Claudia Gerini, è la bella bionda dagli..............................(11)  occhi azzurri che raccoglierà l’eredità industriale di Francesca, oltre a far innamorare di sè il figlio Federico (Raul Bova). Il quale, come si direbbe adesso, non si realizza: non sposa la donna che ama, non si occupa di archeologia come gli sarebbe piaciuto, non fa nulla di quello che avrebbe voluto. Tutto per amore di una madre, che, a sua volta per amore, molto ha e molto perde. Una bella storiona di famiglia incorniciata da splendidi paesaggi, tra splendidi costumi e splendidi arredamenti. Fantastici davvero, "esagerati", i "cazzabuboli", i cappelli indossati dalla..............................(12)  protagonista, ambientazioni suggestive, abiti deliziosi. E soprattutto c’è lei, Sofia Loren, intorno alla........................(13)  quale tutto ruota. Non soltanto la decennale vicenda narrata (si comincia in clima ottocentesco, si finisce in epoca fascista), ma anche ogni singolo personaggio. Il centro di gravità permanente è lei: perchè così vogliono romanzo e sceneggiatura, perchè così vuole la regia. Gli altri sono comprimari. Pure Claudia Gerini, che dovrebbe essere, fin dal..................(14)  titolo, coprotagonista. E che però non ha mai diritto a una qualunque analisi psicologica. Soltanto descrizioni. La Loren è bellissima. Davvero. Se ha deciso di farsi qualche ritocco estetico, lo ha fatto molto bene, e il suo chirurgo plastico dovrebbe essere preso a esempio da coloro che rovinano tante povere donne trasformandole in grotteschi mascheroni tutti uguali. Fanno tristezza. La Loren no: la sua fierezza pervade lo schermo, anche nella..............................(15)  sconfitta.

 

[Alessandra Comazzi - LA STAMPA, 24 Gennaio 2002]