L'attenzione di S.I.&N.A. si concentra questa volta sull'Australia: una parola che evoca e significa molto: un continente dalle mille attrattive, dalle numerose differenze, un nuovissimo mondo per chi lancia lo sguardo dalla antica Europa. Per l'Italia e gli italiani da molti decenni una terra di emigrazione, da capire e nella quale integrarsi, mantenendo la lingua d'origine.
Un'operazione che è sembrata,anche in anni recenti più semplice che altrove: negli anni ottanta si è registrata una crescita dello studio dell'italiano ed una produzione importante di studi e ricerche.
Oggi, a due anni dal Duemila la situazione è in una fase di rapido cambiamento, dal momento che le trasformazioni linguistiche e culturali nello studio delle lingue seconde hanno subito e subiscono notevoli accelerazioni, sotto la spinta delle lingue orientali che velocemente si impongono come lingue per i commerci e gli scambi.
Per capire meglio questo fenomeno abbiamo dato spazioa numerosi interventi: l'Ambasciata d'Australia ci dà un quadro dello stato dell'istruzione sull'intero territorio australiano: molte sono le lingue straniere che vengono apprese, e tra queste l'italiano, come ci spiega Bruno Di Biase, è ancora uno degli idiomi più studiati, ma è necessario sostenerlo con un'accurata opera di ricerca, di innovazione metodologica, di sperimentazione.
Gaetano Rando e Maria
Teresa Piccioli analizzano diversi effetti della lingua italiana parlata
in Australia, mentre Vittoria Pasquini riferisce di un interessante esperimento
didattico attraverso la radio a Canberra e Madeleine Strong Cincotta sottolinea
alcuni aspetti della difficile impresa del tradurre. L'opera di diffusione
dell'italiano viene svolta da numerosi enti ed associazioni, tra i quali
il CO. As. It. di Sydney e il Centro di assistenza e cultura di Perth,
che ci illustrano i loro programmi educativi e formativi. Lo speciale termina
con la consueta rassegna bibliografica divisa per argomenti.