Fra i progetti finanziati dalla CEE (come programma Socrates, azione D), il progetto SIB ("Small is Beautiful") è di particolare interesse per chi opera nel campo della didattica dell'italiano a stranieri.
Coordinato dal dipartimento di olandese dell'Università di Hull (Gran Bretagna), specializzata nelle tecnologie applicate all'insegnamento, questo progetto ha lo scopo primario di promuovere la mobilità degli studenti e del personale verso, da e fra i paesi in cui si parlano le lingue meno parlate e meno insegnate in Europa (da qui il titolo), attraverso lo sviluppo di materiali multimediali per l'apprendimento linguistico, progettati per fornire delle competenze linguistiche, culturali e comunicative di base per ciascuna delle lingue minoritarie dell'Unione Europea.
Fra i partner figurano alcuni centri olandesi di elaborazione di software didattico, e i più prestigiosi centri universitari che si occupano dell'insegnamento dell'olandese (Hull, Napoli), del finlandese (Jyväskylä, Napoli), del danese (Copenhagen), dello svedese (Stoccolma), del norvegese (Bergen), del greco (Salonicco, Amsterdam, Hull), del portoghese (Evora) e dell'italiano (Siena).
L'italiano infatti è stato incluso fra le lingue minoritarie europee, nonostante la forte sproporzione numerica rispetto alle altre lingue sia a livello di parlanti di madrelingua (60 milioni contro i circa 40 milioni complessivi degli altri partner), sia a livello di dimensioni e esperienza nella didattica della lingua agli stranieri.
I destinatari sono studenti universitari di materie non linguistiche, che difficilmente possono venire a contatto con le lingue straniere comprese nel progetto prima di recarsi all'estero in mobilità, ma che hanno invece l'opportunità di utilizzare anche in patria delle stazioni di autoaccesso per l'apprendimento autonomo.
Il primo obiettivo tangibile sarà dunque la creazione di un prototipo su CD-rom per due delle lingue coinvolte nel progetto, costituito da due parti: la prima concepita per lo studio individuale e l'apprendimento a distanza attraverso interfaccia in tutti i paesi della CEE da usare nelle istituzioni di origine, la seconda per lo studio individuale e l'insegnamento guidato in classe nelle istituzioni ospitanti. Il pacchetto sarà composto da moduli (lingua, cultura, informazioni accademiche e sociali) che saranno realizzati dai partner nell'arco di 2-3 anni. Le componenti relative a ciascuna lingua saranno il frutto di una collaborazione fra due partner: uno del paese in cui sia parlata tale lingua (intra muros partner) e uno estraneo a tale area (extra muros partner).
Durante il primo anno di lavoro finanziato dalla CEE (1996-97), i partner del progetto hanno realizzato un'analisi preliminare dei bisogni dei destinatari, attraverso la somministrazione di questionari agli studenti dei Paesi coinvolti nel progetto (sia coloro che avevano già partecipato al programma di mobilità Erasmus, sia coloro che non vi avevano mai partecipato). I risultati di questa indagine hanno dimostrato, fra l'altro, che questi studenti sono più interessati alla cultura che alla lingua dei Paesi europei in cui si realizzano i soggiorni di mobilità.
Tenendo conto di questi ed altri risultati dell'analisi dei bisogni, i partner si sono concentrati sui contenuti del progetto pilota, che dovrebbe articolarsi su otto temi, ciascuno diviso in quattro situazioni, prevedendo tutti i possibili percorsi individuali che lo studente può trovarsi a selezionare in base alle proprie esigenze di apprendimento.
Il modello didattico e i presupposti teorici di questi percorsi, che dovrebbero fornire allo studente principiante il cosiddetto "break-through level" nella lingua straniera, sono stati elaborati da una commissione ristretta di partner, composta dai coordinatori delle università di Hull, Siena, Stoccolma e Jyväskylä e da un esperto di produzione di programmi didattici su CD-rom. Sulla base di questo modello verranno realizzati nel corso del prossimo anno i primi due prototipi per l'italiano e il finlandese.
Dal momento che la mobilità
costituirà una caratteristica fondamentale della futura istruzione
universitaria europea, è ipotizzabile che negli anni futuri il materiale
realizzato dal progetto SIB si rivelerà di cruciale importanza,
fornendo un formato standard di apprendimento per le lingue minoritarie
europee in termini di abilità, metodi, contenuti e tecnologia usata.