Questa figura rappresenta le metodologie di interpretazione dei testi letterari. Un corso di Letteratura insegna ad individuare le caratteristiche proprie di un testo letterario, a comprendere la natura speciale del suo linguaggio, a riconoscerne il codice, a fare esperienza della polisemia dell'opera, che la rende oggetto di molteplici e sempre rinnovate letture. Ma un corso di Storia della Letteratura insegna anche ad interpretare storicamente i testi letterari. Insegna cioe' che l'opera letteraria tra le sue particolarita' possiede anche quella di rinviare a "qualcosa" che sta "fuori" dal testo.
Un'opera rinvia ad esempio al suo repertorio, ai motivi cioe' che compaiono in altre opere dello stesso autore o di altri, di altre epoche, di altri generi letterari. I modelli che l'autore dell'opera studiata predilige, e magari cita, sono buoni indizi per ragionare sulla sua idea di Letteratura, cioe' sulla sua poetica. Essa e' spesso il risultato di una discussione che non riguarda solo l'autore del testo particolare che state esaminando, ma coinvolge anche altri letterati del tempo, i quali a loro volta potrebbero esprimere posizioni divergenti. Dunque lo studio di un testo letterario puo' acquistare nuovi significati alla luce delle posizioni teoriche che l'hanno ispirato.
Un'opera letteraria inoltre puo' ricordare per analogia altri oggetti artistici: quadri, sculture, architetture, musiche con cui ha qualcosa in comune. L'interpretazione dell'opera allora puo' giovarsi del confronto con opere che appartengono ad altri codici espressivi.
Si puo' osservare anche che un'opera letteraria non di rado allude o racconta o comunque rappresenta i temi e i problemi del dibattito intellettuale che le e' contemporaneo; in essa s'eprime la mentalita' propria di un'epoca.
Un testo letterario e' poi scritto da un artista, un letterato che come tale ha una sua collocazione sociale e professionale. Ci si potrebbe legittimamente domandare quanto tale condizione sociale, quanto i rapporti del letterato con le istituzioni pesino sull'opera letteraria. Ci si potrebbe anche domandare quanta influenza abbiano avuto sul testo le condizioni materiali di produzione e di consumo, cioe' le circostanze in cui il testo stato composto, e' stato diffuso ed e' stato goduto dai suoi lettori. L'interpretazione dell'opera puo' valersi anche di informazioni sul piu' generale contesto socio-politico in cui si colloca la sua composizione.
Infine occorre dire che la storia personale dell'autore, la sua storia interiore o l'intimo funzionamento dela sua psiche possono essere considerate informazioni contestuali interessanti per dare interpretazione del testo.
Si potrebbe quindi sostenere che la particolare natura dell'opera letteraria consiste nel fatto che una sua interpretazione esige un confronto con questioni assai diverse tra loro, collocate in ambiti problematici anche molto distanti. Come orientarsi tra problemi cosi' diversi?
Nella figura ogni legame del testo con una serie problematica rappresenta altrettante metodologie di interpretazione, che la critica letteraria ha elaborato e che propone ai lettori, in particolare agli studenti. Dopo aver analizzato il testo letterario infatti, lo si puo' interpretare collocandolo in un contesto per praticare uno o piu' paradigmi interpretativi. Il testo rinvia infatti a quattro principali approcci interpretativi: uno di carattere letterario, non alieno anche al confronto tra letteratura ed altre esperienze artistiche; uno di carattere semiologico, incentrato sul confronto tra temi letterari e cultura coeva; uno di carattere sociologico, interessato alle condizioni sociali di produzione e fruizione della letteratura, e del lavoro intellettuale in generale, interessato anche alle piu' generali problematiche storiche; uno di carattere biografico, o psicologico, attento al rapporto dell'opera con la vita del suo autore, ma anche alla manifestazione nell'opera del mondo interiore dell'artista.
Letteratura & letteratura: il repertorio e la poetica dell'artista | Achille Tartaro, "L'esperienza narrativa di Boccaccio", in "La prosa narrativa antica", Letteratura Italiana Einaudi |
Letteratura & arte: codici espressivi a confronto | Cesare Segre, Clelia Martignoni, Testi nella Storia |
Letteratura & cultura: l'opera, le idee e la mentalita' coeva | Italo Calvino,"Il mondo e' un carciofo", in Perche' leggere i classici |
Letteratura & societa': produzione e consumo delle idee | Italo Calvino,"Robinson Crusoe, il giornale delle virtu' mercantili", in Perche' leggere i classici |
Letteratura & Autore: l'approccio biografico, psicologico e psicanalitico | Bianca e Franco Fornari, "L'incontro con Berto", in Psicoanalisi e ricerca letteraria |
Essa indaga soprattutto la condizione professionale del letterato in modo da evidenziare i rapporti che lo legano eventualmente ai centri di potere. Ed e' attenta alla caratterizzazione sociale del pubblico reale (non quello per cui i letterati desiderano o sperano di scrivere) cioe' ai destinatari che effettivamente possono leggere l'opera in questione. La critica sociologica ritiene che committenza e pubblico abbiano rapporto con l'opera di uno scrittore ed anche con la sua concezione della letteratura.
La liberta' di Alessandro Manzoni, nobile milanese che vive di rendita, e, d'altro canto, l'esistenza in certi luoghi italiani del primo Ottocento di un ceto sociale non dotto, ma certamente alfabetizzato, non educato al latino e alle belle lettere, ma sensibile alla divulgazione storica non sono dati privi d'importanza per comprendere l'idea manzoniana di letteratura e il clamoroso successo del romanzo.
Percio' una metodologia interpretativa del testo letterario di tipo sociologico mette in relazione il testo con quanto si conosce sul rapporto tra scrittore e potere, sui luoghi istituzionali in cui egli lavora; sulle modalita' di circolazione delle opere; sulle modalita' di fruizione delle opere da parte di un pubblico. E' evidente a questo punto che la riflessione su questi problemi conduce anche al bisogno di confrontare queste informazioni con quelle relative alla societa' entro cui l'opera prodotta, circola, e' pensata.
In Italia proprio su questo tema si misurano le distanze tra la poesia di Pascoli e D'Annunzio e i simbolisti. I due poeti italiani sono ancora legati ad un'idea della poesia, e dell'arte, come depositaria di valori che essi continuano a concepire come propri dell'umanita' intera, eludendo cosi' i problemi posti dalla societa' di massa. Lo spartiacque che distingue i due poeti ottocenteschi dalla nuova generazione e' proprio nel rifiuto polemico ed energico di un'idea della poesia come visione del mondo universale ed eterna.
La sua fama di poeta crebbe negli anni ed ebbe molti riconoscimenti ufficiali: nel 1967 fu nominato senatore a vita e nel 1975 ebbe il premio Nobel.
Le sue raccolte poetiche sono Ossi di seppia (1925), Occasioni (1939), La bufera e altro (1956), Satura (1971), Diario del '71 e del '72 (1974) e Quaderno di quattro anni (1977). Importanti sono anche i suoi scritti di cultura e costume raccolti nel 1966 in Auto da fe'. Cronache in due tempi. e gli scritti critici Sulla poesia del 1976.
Vi suggeriamo qui una scaletta di informazioni che possono essere utilizzate per costruire l'apparato argomentativo in relazione ai problemi contestuali che il commento chiede di considerare .