Esaminiamo il suffisso indo-europeo ja formativo di temi nominali, primitivi se il suffisso si unisce immediatamente alla radice, derivati se il suffisso ja si unisce al tema.Eximius per es. si connette con eximere, anche logicamente. A proposito del significato logico delle parole, si è osservato come la parola civis voglia dire "colui che abita". Infatti noi troviamo scritto anticamente ceivis che si pronunziava keivis in cui ognun vede la stessa radice che nel verbo greco KEIMAI, la qual radice esiste in sanscrito col suono palatino schi = ki indo-europeo, che si trova pura nel verbo latino quiesco; e nel gotico heyma. La parola vagone presa dal waggon inglese sembrerebbe a prima vista a chi non sapesse di linguistica non avere connessione col latino; eppure vi è in waggon la stessa radice che in vettura, perché ambedue procedono dalla radice indo-europea vagh che in latino è vec (vectus) donde in italiano vettura = vectura, e in inglese è wag donde waggon.
La parola fio per esempio viene da pecus: queste due parole sono etimologicamente le stesse. Nell'indo-europeo abbiamo pacu = pashu sanscrito che vuol dire "bestiame": nel gotico diventa fahu donde ne' dialetti germanici fecu, fehu, fiu e poi passato all'italiano sotto la forma di fio.
Ciò dimostra quanto è necessario considerare il canale per cui una parola è passata. Quindi fio non è altro che una multa da pagarsi in bestiame.
Così eximius vuol dire "cosa o persona da cavarsi fuori"; era quell'animale da scegliersi tra gli altri per il sacrifizio, ed ha il valore di eximendus.
In contrapposto a civis abbiamo peregrinus, e ad incola inquilinus. Le rappresentazioni gotiche sono regolarissime come il Grimm ha dimostrato, ed ogni varietà dialettica ha leggi proprie di trasformazione: così heyma gotico "casa" = home inglese come stein tedesco = stone inglese ed alt = old, donde appariscono manifeste le corrispondenze di trasformazione.
Il suffisso ja del quale ci occupiamo in latino si è vocalizzato in io: quindi in eximius abbiamo radice im e suffisso io. Fra i temi derivati per mezzo di questo suffisso abbiamo regius, egregius ("da levarsi dal gregge"), serius, spurius, genius, gladius, socius, folium, odium, adagium in cui c'è la radice ajo che sta per agjo come major sta per magjor (cfr. sanscrito aha "disse" ed aio latino).
Aucupium, prodigium, primordium, fastigium, furia, labia, venia, tibia, acies, facies, macies, scabies, series. Sopra alcuni di questi come prodigium, colloquium, officium si potrebbe avere de' dubbi se fossero forme aggettivali astratte come meretricius da meretrix, pontificius da pontifex, oratorius da orator ed altri come patria forma aggettivale astratta.
Derivati per mezzo dell'io sono i nomi gentilizi come Victorius, Veturius, Aemilius, Flavius; talvolta si ha il nome da cui derivano; omicidio sta ad omicida, come assassinio ad assassino.
Italia pure è aggettivo sostantivato già che è falso che gli abitanti prendano nome dal paese che abitano, ma bensì il paese dai popoli che vi si vengono a stabilire. Quindi Burgundia da Burgundi e non viceversa.
Faggio accenna ad un organico fagius, piaggia da plaga, avorio da eborius da ebur; avvoltoio da vulturius, archaico voltorius; avornio da laburnum, in cui avvenne l'aferesi dell'l confuso coll'articolo: avvezzo da abetius; compagno forse da compaganus o companius: ciriegia da cerasus; pajo da par; prugno da prunus prunius; singhiozzo da
[parola non comprensibile]
, che viene da singlutiare; sajo da sagum; per il latino porcus il piemontese ha porz e porc; il piemontese ha pure funz per fungo: per porz bisogna risalire a porcius, e per funz a fungius: infatti il napoletano ha fungiu: così il siciliano ha pignu per pino.Il piemontese ha cassia per cassa che viene da capsa. In veggia si ha la radice veh; come in treggia si ha trah donde trahja o traghja, quindi per influenza dell'j a si cangia in e treghja = treggia.
Il siciliano perde sovente l e dice spesso per es. ontria per lontra.
Abbiamo visto il suffisso indo-europeo ja, divenuto jo in latino ed abbiamo esaminati i nomi primari e secondari che per mezzo di quello si formano: questo suffisso è rimasto improduttivo nella lingua italiana tranne in qualche nome come assassinio, abbominio ecc....
(...)
Vi sono de' nomi che per mezzo del suffisso ja derivano da participi: così prudentia, sapientia ecc...; parlare di questi conviene meglio nella trattazione de' participi; constantia è pure derivato da participio.