Giovanni Flechia - Università di Torino 1872-73
Versione HTML di Stefania Spina © 1996


Flessione

 

La declinazione

Fin qui ci siamo occupati della parola considerata nella sua parte fondamentale ossia del tema tanto primitivo che derivato. Ma il tema non ci esprime le relazioni, e non ci dà la parola in azione. Occorrono quindi le forme grammaticali cioè le desinenze nominali e verbali.

La materia sarebbe assai ampia già che la flessione nominale e verbale latina ci tirerebbe in tutto il campo indo-europeo, e parlando dell'italiano saremmo tirati in tutto il campo neo-latino. Noi ci dovremo restringere a trattare i punti più importanti intorno ai suffissi flessivi.

Parlando prima della Declinazione notiamo che la declinazione del nome indo-europeo comprendeva più forme che il greco e il latino; il sanscrito ha ancora il locativo e lo strumentale. La lingua greca ha perduto più del latino non avendo conservato l'ablativo.

Questo detrimento subìto dal linguaggio è divenuto anche più grande nel campo neo-latino come vedremo.

Noi cercheremo prima la forma del nome latino che ha dato origine al nome italiano ed alla sua forma.


Indici per la consultazione:

|Lingue e dialetti| |Voci italiane| |Voci dialettali| |Voci latine| |Argomenti| |Autori| |Lessico tecnico|

Lezioni di linguistica

sspina.it


© 1996 Stefania Spina
Per informazioni e suggerimenti:
sspina@sspina.it