La Tenzone con Forese

Un gruppo di sei sonetti nelle Rime costituiscono la Tenzone con Forese Donati. Si tratta di un dialogo in versi che ci è giunto frammentato in due gruppi di codici, il che è all'origine delle discussioni sulla datazione di questi componimenti e sul loro ordine. Questi sonetti hanno per tema le ingiurie e le contumelie tra i due poeti e danno prova di grande energia nella scelta lessicale, preludendo all'espressività della Commedia, nei canti infernali di Malebolge, ad esempio, ma anche in altri luoghi del poema. Ecco la terza coppia di sonetti della Tenzone:

Dante a Forese
	   Bicci novel,figliuol di non so cui
	(s'i' non ne domandasse monna Tessa),
	giù per la gola tanta roba hai messa
4	ch'a forza ti convien tòrre l'altrui.
	  E già la gente si guarda da lui,
	chi ha borsa a lato, là dov'e's'appressa,
	dicendo: - Questi c'ha la faccia fessa,
8	è piuvico ladron negli atti sui-.
	  E tal giace per lui nel letto tristo,
	per tema non sia preso a lo 'mbolare,
	che gli appartien quanto Giosepp'a Cristo.
11	 Di Bicci e de' fratei posso contare
	che, per lo sangue lor, de malacquisto
	sanno a lor donne buon' cognati stare.	
Forese a Dante Esercizi di lettura
	   Ben so che fosti figliuol d'Alaghieri,
	ed accorgomen pur a la vendetta
	che facesti di lui sì bella e netta
4    de l'aguglin ched e' cambiò l'altr'ieri.
	   Se tagliato n'avessi uno a quertieri,
	di pace non dovevi aver tal fretta;
	ma tu ha' poi sì piena la bonetta
8    che non la porterebber duo somieri.
	   Buon uso ci ha' recato, ben til dico,
	che qual ti carica ben di bastone,
	colui ha' per fratello e per amico.
11    Il nome ti direi de le persone
	che v'hanno posto su; ma del panico
	mi reca, ch'i' vo' metter la ragione.
da Rime ,28 a/b, a cura di Gianfranco Contini, Einaudi, Torino, 1987(5)